IL POSTALE n. 627

 

Notizie dalla rete

 

 

IL POSTALE n. 627 del 4-8-2013 - www.ilpostale.it - e-mail: ilpostale@libero.it

 

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Min

 

 

http://mobile.hdblog.it/2013/08/05/postemobile-presto-passera-sotto-rete-wind-lasciando-quella-vodafone/

 

PosteMobile presto passerà sotto rete Wind lasciando quella Vodafone

 

Di Gabriele Arestivo il 5 agosto 2013

 

Gli operatori virtuali italiani continuano a crescere a ritmo incessante, a dimostrarlo sono il numero di clienti che sempre più spesso li scelgono in alternativa ai tradizionali gestori. La parte del leone in questo microcosmo la fa PosteMobile, capace di assorbire quasi la metà dell’intera clientela italiana MVNO, operatore che fino adesso si è appoggiato sulle infrastrutture di Vodafone e potrebbe presto migrare altrove.

 

Dalla pagine del Corriere della Sera ci arrivano infatti notizie precise su un più probabile, forse imminente, passaggio da Vodafone a Wind che produrrebbe di certo un importante ammanco nel primo. PosteMobile sembra divergere nelle esigenze e mira alla partnership con Wind, salvo ripensamenti dell’ultimo secondo ed un cambio di rotta verso H3G. Tra i problemi principali abbiamo:

 

    Progetti di crescita di Massimo Sarmi (Poste Mobile), non più in linea con le politiche della multinazionale guidata da Vittorio Colao (Vodafone).

 

Secondo il quotidiano RCS all’interno di PosteMobile c’è aria di cambiamenti:

 

    Vogliono costruirsi un proprio database di clienti per poterne veicolare i servizi direttamente (Full MVNO, ndr), da quelli sui pagamenti via smartphone alla gestione dei prodotti via app, laddove il cliente era rimasto, finora, di Vodafone.

 

    La firma sul nuovo contratto dovrà essere apposta in questi giorni. Sempre che 3 Italia [..] non riesca a fare giungere la sua controproposta alle Poste come sta tentando di fare a suono del gong già avvenuto.

 

Per i clienti non dovrebbe cambiare nulla se non la diversa copertura, e in Italia non è un problema da sottovalutare…

 

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http://www.mondo3.com/mvno-news/postemobile/2013-08-05-cambio-rete-da-vodafone-a-copertura-wind.html

 

PosteMobile, in vista addio a rete Vodafone per passare sotto Wind

Pubblicato da Valerio Longhi

il 5 agosto 2013

 

Wind e Vodafone, fusione in GreciaLa notizia è stata rilanciata dal “Corriere della Sera” nel corso del weekend ed è di quelle che smuovono il mercato della telefonia mobile italiana.

 

Il primo gestore virtuale per numero di clienti, quello di Poste, sta per rompere la partnership con Vodafone di cui utilizzava la rete per i propri servizi. Motivi? I diversi ”progetti di crescita di Massimo Sarmi (Poste Mobile), non più in linea con le politiche della multinazionale guidata da Vittorio Colao (Vodafone)“.

 

Destinazione Wind.

 

Stando al quotidiano RCS in casa PosteMobile “[..]vogliono costruirsi un proprio database di clienti per poterne veicolare i servizi direttamente (Full MVNO, ndr), da quelli sui pagamenti via smartphone alla gestione dei prodotti via app, laddove il cliente era rimasto, finora, di Vodafone.”

 

PosteMobile + PostePay

 

I tempi?

 

Sembrerebbero brevi, sorprese  escluse: “La firma sul nuovo contratto dovrà essere apposta in questi giorni. Sempre che 3 Italia [..] non riesca a fare giungere la sua controproposta alle Poste come sta tentando di fare a suono del gong già avvenuto.“

 

Che sia Wind (molto più probabile) o H3G, per i clienti PM sembra già l’ora di cambiare rete di copertura. Inconvenienti da… MVNO.

 

E voi, cosa ne pensate?

 

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Data:5-8-2013

 

http://www.mvnonews.com/2013/08/05/postemobile-dice-addio-a-vodafone-per-passare-sotto-rete-wind-a-meno-che-3-italia/#

 

PosteMobile dice addio a Vodafone per passare sotto rete Wind (a meno che 3 Italia..)

 

PosteMobile, primo tra i MVNO come quota di mercato, potrebbe presto abbandonare Vodafone (su cui si appoggia per la copertura di rete e l’acquisto di traffico voce/dati) per Wind. E’ quanto trapela da un articolo del Corriere della Sera di sabato 3 agosto, intitolato “Divorzio Poste-Vodafone sul mobile arriva Wind“. Secondo quanto riportato, il “divorzio” con Vodafone si sarebbe già consumato e PosteMobile presto non acquisterà più il traffico all’ingrosso dal gruppo inglese.

 

La motivazione? Per Massimo Sarmi – AD di Poste – ha progetti di crescita che sarebbero sono più in linea con le politiche di Vodafone e Poste vuole costruirsi un proprio database di clienti per poterne veicolare i servizi direttamente (da quelli sui pagamenti via smartphone alla gestione dei prodotti via app).

 

Il gruppo guidato da Massimo Sarmi avrebbe contattato diversi operatori di rete, per valutare il passaggio, ma mentre la proposta ricevuta da Telecom Italia è stata considerata troppo costosa, sempre secondo quanto riporta il Corriere, quella di Wind sembra aver prevalso (risultando molto più economica). Non solo, nell’articolo si tira in ballo anche 3 Italia (“il cui sodalizio con Bip Mobile ha già dato motivi di tensione” scrivono), che potrebbe entrare in gioco magari con una controproposta alle Poste.

 

Note. Nell’articolo è omesso un “piccolo” particolare: in caso di cambio di operatore di rete di appoggio, PosteMobile si vedrà costretta a cambiare SIM a tutti i suoi clienti. Un passaggio non proprio indolore. Staremo a vedere cosa succederà nelle prossime settimane, non mancheremo di certo di aggiornarvi sulla situazione.

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http://italian.cri.cn/761/2013/07/30/126s190287.htm

 

Italia: ATM di Poste Italiane accettano carte UnionPay

  2013-07-30 15:54:00  cri

 

Il 30 luglio a Beijing l'UnionPay International e le Poste Italiane hanno annunciato che i 7000 ATM gestiti da Poste Italiane accetteranno d'ora in poi le carte del circuito cinese UnionPay grazie ad un aggiornamento del sistema di lettura dei chip sulle carte da parte degli sportelli bancomat, ampliando in questo modo l'utilizzo delle carte della UnionPay negli ATM italiani ad oltre il 70%. Poste Italiane è la maggiore rete indipendente di ATM in Italia.

 

 

Si tratta quindi di una nuova conquista per UnionPay International sul mercato europeo dopo aver sottoscritto una settimana fa gli accordi di espansione del bacino di utenza con i principali organi svizzeri e francesi.

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http://carta-di-credito.supermoney.eu/news/2013/08/carte-di-credito-accordo-china-union-pay-e-poste-italiane-0024666.html

 

Carte di credito: accordo China Union Pay e Poste Italiane

 

01-08-2013 - Christian Citton

Grazie a un’intesa tra i due istituti i titolari di carte della società cinese potranno usare gli sportelli delle Poste.

 

Le carte di credito China Union Pay International sono usate anche in Italia da molti cittadini cinesi per i loro pagamenti e altre operazioni che implicano trasferimento di denaro: la società ha appena firmato con Poste Italiane un protocollo d'intesa per consentire ai titolari di tali carte di poter sfruttare gli sportelli automatici postali, gli oltre settemila ATM sparsi per il territorio nazionale, per operazioni di prelievo contanti e altre.

 

Per stipulare questa interessante intesa con China Union Pay International, un colosso nei servizi ineterbancari con oltre tre miliardi di carte di credito nel suo circuito, lo stesso a.d. di Poste Italiane, Massimo Sarmi, si è recato a Pechino per incontrare Cai Jianbo, suo omologo nella società orientale; scopo dell'accordo è il miglioramento dei servizi che vengono offerti ai cittadini cinesi nel nostro Paese dalle Poste, ma anche lavorare sulla prospettiva di un forte sviluppo nei servizi di money transfert tra Cina e Italia, visto che la potenza asiatica è anche una grande realtà finanziaria e qui nel nostro Paese sono sempre di più gli imprenditori originari proprio dello Stato della Grande Muraglia.

 

L'accordo Poste Italiane – China Union Pay International consentirà anche ai titolari di carte di credito del circuito o dalle stesse Poste di accedere ad altri servizi sempre nell'ambito del trasferimento di denaro, anche da carta a carta.

 

Ma Poste Italiane, conoscendo l'importanza del comparto dei servizi monetari tra Italia e Cina, entro la fine del 2013 attiverà anche il trasferimento elettronico fondi con Postal SavingBank of China, ovvero la banca di proprietà di China Post, le Poste cinesi.

 

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Data:4-8-2013

 

http://www.informazione.it/c/C2F36FDE-3F23-4F17-A7DD-B84688576384/Poste-Italiane-apre-le-porte-della-Cina-alle-aziende-italiane

 

Poste Italiane apre le porte della Cina alle aziende italiane

 

E-commerce, Poste Italiane firma l’accordo con il Gruppo China Post per mettere a disposizione delle aziende italiane la piattaforma di shopping on line “Made in Italy” per vendere sul mercato cinese.

Roma , 31/07/2013 (informazione.it - comunicati stampa) E-commerce, Poste Italiane firma l’accordo con il Gruppo China Post per mettere a disposizione delle aziende italiane la piattaforma di shopping on line “Made in Italy” per vendere sul mercato cinese. “Da oggi le aziende italiane potranno disporre di una soluzione efficace per sviluppare il loro business in Cina”, spiega l’Ad di Poste Italiane Massimo Sarmi. Rafforzata la partnership strategica con la Cina con la firma di altri protocolli nel settore finanziario, assicurativo, postale e del money transfer.

 

Poste Italiane apre le porte della Cina alle aziende italiane che puntano sull’eCommerce. Grazie all’Accordo commerciale firmato a Pechino dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, le aziende italiane interessate alla penetrazione commerciale in Cina potranno vendere i loro prodotti sul portale Ule (www.ule.com), la “vetrina” di shopping on line gestita da China Post e da Tom Group. La piattaforma Ule offre oltre 150 mila prodotti, ha un milione e mezzo di utenti registrati e un milione di pagine viste ogni giorno.

 

L’intesa stabilisce che i marchi tricolori siano collocati sugli scaffali virtuali del Padiglione “Made in Italy” che sarà attivo entro il prossimo mese di novembre all’interno del portale Ule. In questo modo le aziende italiane avranno a disposizione la chiave d’accesso ad un mercato che vale 265 miliardi di dollari, che nel 2012 ha acquistato prodotti italiani per un valore di 9 miliardi di euro (con preferenze per oggetti in pelle, abbigliamento e gioielleria), e che fa segnare una crescita della domanda di prodotti italiani di oltre il 20% negli ultimi 2 anni.

 

“Da oggi le aziende italiane potranno disporre di una soluzione efficace per sviluppare il loro business in Cina – spiega l’Ad, Massimo Sarmi - Poste Italiane potrà assicurare supporto e assistenza tecnica e logistica alle imprese interessate nella fase di start up, un sostegno particolarmente importante per le Pmi, che puntano all’eCommerce sul mercato cinese ma che da sole avrebbero grosse difficoltà ad affacciarsi su questa realtà a causa della onerosità degli investimenti e delle difficoltà di carattere linguistico, fiscale e amministrativo. L’accordo – aggiunge Sarmi - ribadisce il ruolo di player internazionale di Poste Italiane nel settore dell’eCommerce e ne conferma le capacità di fare sistema offrendo un contributo importante alla promozione di tutto il made in Italy”.

 

L’Accordo commerciale affida a Poste Italiane l’attività di promozione del progetto e il compito di selezione delle aziende nazionali interessate a vendere i propri prodotti sulle vetrine di Ule, che daranno massima visibilità ai marchi del made in Italy. Poste Italiane assicurerà il necessario supporto alle imprese nella definizione dell’offerta e del prezzo di lancio dei prodotti, nella logistica, nelle operazioni di pagamento e nel servizio di customer care delle aziende italiane come trait d’union con il servizio clienti cinese.

 

Nel corso della missione cinese Poste Italiane ha firmato un accordo sull’interoperabilità delle carte di credito con China Union Pay International (Cup), il principale circuito cinese di carte di pagamento e di servizi interbancari, gestore di oltre 3 miliardi di carte di credito. In base all’intesa i possessori di carte di credito appartenenti al circuito cinese di Cup possono accedere alle operazioni finanziarie e di prelievo di contante dai 7.000 sportelli automatici di Poste Italiane presenti in tutta Italia.

 

L’accordo punta inoltre ad estendere ai possessori delle carte aderenti al circuito China Union Pay anche altri servizi offerti da Poste Italiane attraverso la rete degli ATM e a sviluppare il servizio di trasferimento fondi internazionali da carta a carta.

 

Poste Italiane ha contestualmente rafforzato il suo rapporto di collaborazione con China Post sottoscrivendo due altri Memorandum d’intesa, l’uno nel campo assicurativo e l’altro nel settore della logistica. L’accordo assicurativo siglato con China Post Life Insurance, società controllata da China Post, prevede l’avvio di una collaborazione per lo sviluppo di prodotti in co-branding e revenue sharing sui mercati cinese e italiano. Inoltre Poste Italiane ha sottoscritto un accordo con l’operatore postale di Pechino che amplia l’intesa già firmata nei mesi scorsi sul flusso in entrata Cina-Italia di pacchi internazionali fino a 2 kg di peso, allargando l’accordo anche al movimento di pacchi in uscita dall’Italia verso la Cina. In tal modo, gli acquisti fatti sulla piattaforma di shopping ULE viaggeranno in modo sicuro e garantito dai due operatori postali nazionali. Poste Italiane e China Post hanno infine ampliato la partnership nei servizi di money transfer attraverso Eurogiro per la popolazione cinese residente in Italia, introducendo anche il servizio di Cash on delivery. Il mercato del money transfer tra Italia e Cina vale, secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia, circa 2,5 miliardi di euro, ovvero il 34% dell’intero volume annuo di trasferimenti dall’Italia all’estero.

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Data:4-8-2013

 

http://www.vaccarinews.it/index.php?_id=14783

 

Ago 01 2013

10:37

Dall'estero

Cina/1 Massimo Sarmi a Pechino

Diversi gli accordi che l’amministratore delegato di Poste ha sottoscritto: vanno dall’e-commerce alle carte di credito, dalle assicurazioni alla logistica

 

Con Poste italiane nel mercato asiatico

 

Nuovo passo in avanti con il mercato della Cina Popolare. Grazie all’accordo commerciale firmato a Pechino dall’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, le aziende interessate a lavorare nello sterminato Paese potranno vendere i loro prodotti sul portale Ule, la “vetrina” di shopping on-line gestita da China post e da Tom group. Offre oltre 150mila prodotti, ha un milione e mezzo di utenti registrati ed un milione di pagine visitate ogni giorno.

 

È il nuovo passo in avanti del rapporto avviato a dicembre. L’intesa stabilisce che i marchi tricolori siano collocati sugli scaffali virtuali del padiglione “Made in Italy”, attivo entro il prossimo novembre. In questo modo -commentano da Roma- le aziende “avranno a disposizione la chiave d’accesso ad un mercato che vale 265 miliardi di dollari”, che nel 2012 ha acquistato prodotti provenienti dal Bel Paese per un valore di 9 miliardi di euro (preferiti oggetti in pelle, abbigliamento e gioielleria) e che ha fatto segnare una crescita nella domanda di oltre il venti per cento negli ultimi due anni.

 

“Poste italiane -ha detto l’ad- potrà assicurare supporto e assistenza tecnica e logistica alle imprese interessate nella fase di start up, un sostegno particolarmente importante per le Pmi, che puntano all’e-commerce sul mercato cinese ma che da sole avrebbero grosse difficoltà ad affacciarsi su questa realtà a causa della onerosità degli investimenti e delle difficoltà di carattere linguistico, fiscale e amministrativo”. Carte alla mano, si attribuiscono infatti all’operatore i compiti di promuovere il progetto e selezionare le ditte. Assicurando il necessario aiuto nel definire l’offerta ed il prezzo di lancio degli articoli, nella logistica, nelle operazioni di pagamento e nell’assistenza al cliente.

 

Al tempo stesso, è stato firmato un secondo documento, anch’esso già determinato alla fine del 2012. Riguarda l’interoperabilità delle carte di credito con China union pay international (Cup), il principale circuito locale per carte di pagamento (gestisce oltre tre miliardi di carte di credito) e prestazioni interbancarie. In base all’intesa, i possessori di tali strumenti potranno accedere alle attività finanziarie e di prelievo di contante dai settemila sportelli automatici di Poste italiane presenti nello Stivale. Punta, inoltre, ad estendere loro altri sostegni offerti attraverso la medesima rete dei postamat ed a sviluppare il trasferimento fondi internazionale da carta a carta.

 

Ampliata, ancora, la collaborazione nei servizi di money transfer attraverso Eurogiro per la popolazione cinese residente in Italia, introducendo anche il “cash on delivery”.

 

E non è finita, perché sul tavolo figuravano pure due memorandum, l’uno nel campo assicurativo e l’altro nel settore della logistica. Il primo, siglato con China post life insurance, società controllata da China post, prevede l’avvio di una collaborazione per lo sviluppo di prodotti in co-branding e revenue sharing sui mercati cinese e italiano. L’altro amplia il rapporto già sottoscritto sul flusso in entrata Cina-Italia di pacchi internazionali fino ai due chili di peso, estendendolo al movimento in senso inverso. Così, “gli acquisti fatti sulla piattaforma di shopping Ule viaggeranno in modo sicuro e garantito dai due operatori postali nazionali”.

 

 

http://www.vaccarinews.it/index.php?_id=14784

 

Ago 01 2013

14:15

Notizie dall'Italia

Cina/2 Le opportunità per chi si trova nello Stivale

Si guarda non solo agli immigrati asiatici, ma anche ai turisti che, sempre più numerosi dall’Oriente raggiungono l’Italia

 

L’accordo passa anche dai postamat

 

L’accordo tra Poste italiane e China union pay international (news precedente) ed i suoi effetti per i cittadini del Paese orientale che si trovano a Sud delle Alpi. Il documento stabilisce che i titolari di carte di credito del circuito asiatico (il quale segue tre miliardi di carte) possano accedere alle operazioni finanziarie e di prelievo di contante dai settemila sportelli automatici di Poste italiane.

 

L’intesa siglata a Pechino dall’amministratore delegato Massimo Sarmi e dall’omologo (e presidente) della controparte Cai Jianbo, “porta con sé anche una importante prospettiva di sviluppo nei servizi di trasferimento internazionale di denaro tra Italia e Cina, oltre all’obiettivo di migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini cinesi che si recano in Italia: solo nell’ultimo anno, sono stati oltre un milione i turisti di nazionalità cinese che hanno visitato l’Europa e di questi più di un terzo ha soggiornato in Italia”.

 

Insieme all’interoperabilità tra le carte di credito emesse dai due partner, si punta ad estendere ai clienti del circuito straniero altre prestazioni offerte dall’interlocutore e soprattutto a svilupparne delle nuove nell’ambito del trasferimento fondi internazionali da carta a carta.

 

Entro la fine dell’anno, inoltre, l’operatore tricolore attiverà il trasferimento elettronico diretto dei fondi con Postal saving bank of China, la banca commerciale di proprietà di China post.

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http://www.firstonline.info/a/2013/07/31/le-poste-rilanciano-padiglione-italia-testa-di-pon/71e667f7-af4c-4ca3-be6c-ecb0cfa1bd4c

 

 31/07/2013 15:32 di FIRSTonline

Le Poste si alleano con China Post per l'e-commerce delle pmi italiane in Cina

 

Grazie ad un accordo con China Post, le Poste italiane offrono una vetrina virtuale per il business to consumer sulla piattaforma cinese Ule. Tramite la sezione dedicata, a nome "Padiglione Italia", le aziende italiane potranno vendere su internet direttamente al consumatore, evitando di sostenere oneri burocratici.

 

Poste Italiane resuscita Padiglione Italia, marchio con cui apre le porte della Cina alle aziende italiane che operano sull'e-commerce.

 

E' stato firmato infatti un accordo commerciale con China Post grazie al quale le imprese italiane potranno vendere i loro prodotti sul portale Ule, la vetrina virtuale per lo shopping on line gestita da China Post e da Tom Group.

La piattaforma prescelta offre enormi possibilità di business, con un milione e mezzo di utenti registrati e un milione di pagine visitate ogni giorno.

 

I marchi tricolori si posizioneranno nella sezione chiamata Padiglione "Made in Italy", richiamando l’installazione italiana all’Expo del 2008.

 

Poste italiane offrono un canale di vendita senza adempimenti burocratici: il pagamento delle tasse doganali e dell'imposta sul valore aggiunto spetterà infatti a China Post. Per ora rimane tuttavia escluso uno dei vanti dell'economia italiana, il settore alimentare, a causa della complessità della sua regolamentazione nella legislazione cinese.

 

Il Padiglione Italia sarà attivo entro il prossimo mese di novembre. "Da oggi le aziende italiane - commenta l'amministratore delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi - potranno disporre di una soluzione efficace per sviluppare il loro business in Cina. Poste Italiane potrà assicurare supporto e assistenza tecnica e logistica alle imprese interessate nella fase di start up, un sostegno particolarmente importante per le Pmi, che puntano all'e-commerce sul mercato cinese ma che da sole avrebbero grosse difficoltà ad affacciarsi su questa realtà a causa della onerosità degli investimenti e delle difficoltà di carattere linguistico, fiscale e amministrativo".

 

Poste italiane hanno da poco registrato il nuovo brand Poste e-commerce che nella visione del management dovrebbe diventare il nuovo pilastro dell'operatività del Gruppo, dopo BancoPosta, PosteVita e Poste Mobile.

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http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/nRC_31072013_1128_210394572.html

 

Poste: accordo con China Post per 'vetrina' online per aziende italiane

 

Sarmi: ribadito ruolo player internazionale in ecommerce

 

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 31 lug - Poste Italiane apre le porte della Cina alle aziende italiane che puntano sull'eCommerce. E' stata firmato infatti un accordo commerciale con China Post grazie a cui le aziende italiane potranno vendere i loro prodotti sul portale Ule, la 'vetrina' di shopping on line gestita da China Post e da Tom Group. La piattaforma Ule offre oltre 150 mila prodotti, ha un milione e mezzo di utenti registrati e un milione di pagine viste ogni giorno. L'intesa stabilisce che i marchi tricolori siano collocati sugli scaffali virtuali del Padiglione 'Made in Italy' che sara' attivo entro il prossimo mese di novembre all'interno del portale Ule

 

'Da oggi le aziende italiane - commenta l'amministratore delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi - potranno disporre di una soluzione efficace per sviluppare il loro business in Cina. Poste Italiane potra' assicurare supporto e assistenza tecnica e logistica alle imprese interessate nella fase di start up, un sostegno particolarmente importante per le Pmi, che puntano all'eCommerce sul mercato cinese ma che da sole avrebbero grosse difficolta' ad affacciarsi su questa realta' a causa della onerosita' degli investimenti e delle difficolta' di carattere linguistico, fiscale e amministrativo. L'accordo - aggiunge Sarmi - ribadisce il ruolo di player internazionale di Poste Italiane nel settore dell'eCommerce e ne conferma le capacita' di fare sistema offrendo un contributo importante alla promozione di tutto il made in Italy'.

 

Com-Zam

 

(RADIOCOR) 31-07-13 11:28:36 (0210) 5 NNNN

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http://russiaoggi.it/economia/2013/08/01/poste_russe_un_sistema_da_migliorare_22279.html

 

Poste Russe, un sistema da migliorare

1 agosto 2013 Vladimir Erkovich, Russia Oggi

Consegne-lumaca di lettere e pacchi sono il retaggio di un'organizzazione vecchia che risale all'Urss. "Nulla è perduto" è lo slogan degli utenti

 

Le Poste Russe sono l'eredità del sistema sovietico dei servizi pubblici (Foto: Lori / Legion Media)

 

Per consegnare a destinazione un pacco le Poste Russe impiegano settimane, o addirittura mesi. La colpa in alcuni casi è della dogana, ma l’azienda, di proprietà statale, non dispone di un numero sufficiente di dipendenti, mentre quelli che ha percepiscono stipendi da fame e il più delle volte non riescono a tenere il passo con le nuove tecnologie.

 

Gli utenti hanno ironicamente proposto un nuovo slogan per le Poste: “Non tutto è perduto”. Oltre che per riuscire a stento a consegnare pacchi e lettere, il monopolio russo delle poste è noto per dimostrare nei confronti dei clienti un’attenzione tipicamente sovietica.

 

Le Poste Russe sono infatti un prodotto del sistema sovietico dei servizi pubblici: l’azienda è rimasta essenzialmente la stessa da allora, avendo subito solo delle minime trasformazioni. Le lunghe file agli sportelli, i ritardi inspiegabili e la mancanza di cortesia del personale sono rimasti immutati. E tali continueranno a rimanere, a meno che il sistema non diventi più competitivo.

 

Oltre al servizio base, esiste il corriere espresso Ems (Servizio di posta espressa), che sfrutta una rete globale di corrieri che operano tramite le aziende postali nazionali di diversi Paesi. In Russia però l’Ems incontra gli stessi problemi delle Poste tradizionali e malgrado il fatto che consenta di seguire il tragitto compiuto da ogni pacco, i ritardi continuano ad essere intollerabilmente comuni.

 

Aleksandra stava aspettando l’arrivo di un pacco da Mosca. Stando a Ems, la consegna sino alla sua abitazione, situata nell’oblast di Mosca, avrebbe richiesto due giorni. “Dopo due settimane ho iniziato a preoccuparmi -, ricorda Aleksandra. - Ho controllato online lo status del pacco: il sistema mostrava che era stato spedito, ma non risultava essere mai arrivato nella mia città. Doveva essere rimasto bloccato da qualche parte lungo il tragitto. Così, ho chiamato il numero verde dell’Ems, dove mi è stato detto di scrivere al Dipartimento Corrispondenza perduta, che avrebbe tentato di risolvere il problema nel giro di un mese. Il pacco conteneva sandali e abiti estivi, ma l’estate stava per finire... Allora ho deciso di recarmi all’ufficio postale più vicino, per ricevere qualche rassicurazione sul fatto qualcuno si stesse interessando della mia pratica. Dopo aver atteso a lungo in fila, mi è stato detto che il pacco si trovava lì da tempo, e che l’ufficio postale semplicemente non disponeva di personale sufficiente per farmelo recapitare a casa. E che l’unico impiegato non aveva il tempo di aggiornare sul computer i dati relativi ai pacchi in arrivo”.

 

Il personale rappresenta un punto dolente per le Poste Russe. Metà di tutti i reclami riguardano infatti la maleducazione, la negligenza o l’incompetenza dei dipendenti. O, semplicemente, la loro scarsità.

 

Stando all’ufficio stampa dell’azienda, i lavoratori delle Poste ricevono in media uno stipendio di 300-400 euro al mese, anche se in realtà la cifra è di gran lunga inferiore. Per questo i giovani desiderosi di fare carriera non hanno alcun interesse a farsi assumere e il personale delle Poste è composto per la maggior parte da donne ormai vicine all’età del pensionamento, che fanno fatica a tenere il passo con le nuove tecnologie.

 

“Ho lavorato come postina per due anni, durante i quali coprivo sessanta isolati residenziali. È un lavoro incredibilmente duro per 150 euro al mese”, dichiara Natalia, oggi in pensione. “Spesso ero costretta a buttare via i depliant promozionali per potermi concentrare sulla corrispondenza vera e propria. E i miei colleghi facevano altrettanto. Poi però provavo dei rimorsi di coscienza, e alla fine me ne sono andata”.

 

Chi acquista merci online provenienti dall’estero subisce dei costanti ritardi. La Ems, ad esempio, può impiegare sino a due mesi e mezzo per consegnare un pacco proveniente dalla Gran Bretagna. Certo, non tutti i ritardi sulle consegne internazionali imputabili alle Poste: le merci infatti possono giacere a tempo indefinito presso le dogane russe. A partire dal 2011 i pacchi spediti via corriere non seguono più un iter preferenziale, e confluiscono insieme a tutta l’altra corrispondenza. Questo cambiamento ha esacerbato una situazione già difficile.

 

“Sappiamo che ci sono dei problemi con le consegne, e ci rendiamo conto che potremmo migliorare. L’intero sistema andrebbe aggiornato”, afferma Aleksander Timofeev, direttore dei reparto Processi di produzione delle Poste Russe. “Purtroppo però il nostro budget è limitato, e dobbiamo sempre scegliere tra modernizzare il sistema e aumentare gli stipendi. Se il pubblico ha dei suggerimenti per migliorare il servizio siamo pronti ad ascoltare. Per noi è molto importante sapere cosa pensano i clienti”.

 

Il periodo a cavallo di Capodanno è particolarmente convulso, e i tempi di consegna si prolungano. Chi conosce il servizio non spedisce mai nulla nel periodo che precede Capodanno, perché rischierebbe di giungere a destinazione dopo molto, molto tempo. Stando ai dati ufficiali, le Poste Russe perdono ogni anno meno dell’un per cento di tutta la corrispondenza. Riguardo alla percentuale di colli consegnati con ritardo però, le statistiche tacciono.

 

 

Né si prevede che il sistema possa migliorare di qui a breve. Nel dicembre del 2012 gli uffici doganali hanno stretto i controlli sui pacchi di piccole dimensioni che vengono spediti per posta. Così, mentre in passato era possibile sbrigare in blocco una certa quantità di corrispondenza, adesso ogni busta e ogni pacco deve essere accompagnato da un apposito modulo, e questo ha prolungato di molto i tempi di smistamento.

 

 

Il più delle volte i pacchi di piccole dimensioni provengono da negozi online con sede all’estero e il loro numero incrementa notevolmente durante le feste; le autorità doganali ritengono però che i pacchi siano spesso usati per importare droga e armi, e che quindi i controlli debbano essere rigorosi. Il risultato è una maggiore mole di lavoro, proprio quando la qualità del servizio è in picchiata. 

 

Quanto si deve aspettare per ricevere una consegna? Nessuno può dirlo.

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http://it.finance.yahoo.com/notizie/cdp-vara-piano-2015-220000991.html

 

Cdp vara piano al 2015

Italia OggiItalia Oggi – ven 2 ago 2013 00:00 CEST

 

È salito l'utile netto di Cassa depositi e prestiti nel primo semestre a 1,731 miliardi di euro, +19%. Il margine d'interesse è stato di 1,512 mld, -30%.

Rispetto a fine 2012, l'attivo patrimoniale è cresciuto del 4%, a 318 mld. Lo stock di crediti verso clientela e banche ha registrato invece un +1%, a 102 mld. La raccolta postale di pertinenza Cdp ha segnato un +1%, a 236 mld, quella globale a 296 mld, +5%. Nel primo semestre, Cdp ha mobilitato e gestito risorse per 9 mld, +124%.

 

Il cda ha infine approvato le linee guida del piano industriale al 2015, che comprende anche le società neo-acquisite (Fintecna, Sace e Simest) oltre a Cdp investimenti sgr e Fondo strategico italiano. Nel triennio saranno mobilitate e gestite risorse fino a 80 mld. Altri 15 potranno essere impiegati con specifici interventi.

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http://www.vaccarinews.it/index.php?_id=14791&_print=1

 

02 Ago 2013 - ore 10:15

Notizie dall'Italia

Cdp approva il nuovo piano industriale

Nonostante la crisi, nel primo semestre la raccolta postale di sua pertinenza è aumentata dell’1% rispetto al 2012

 

Gli italiani continuano a risparmiare e ad avere fiducia nella raccolta postale

 

Sul tavolo, il piano industriale valido per il periodo 2013-2015, che ieri il consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti ha approvato. Perlomeno nelle sue linee guida, visto che l’esame dettagliato è previsto per l’11 settembre. Il documento detta gli indirizzi per l’intero gruppo che, oltre a Cdp, contempla Cdp investimenti, Fondo strategico italiano e le nuove acquisizioni, ossia Fintecna, Sace e Simest.

 

Prevede che nel triennio siano mobilitate e gestite (a favore dei segmenti enti pubblici e territorio, infrastrutture e imprese) risorse fino ad 80 miliardi di euro, ossia il 5% del Pil nazionale. Ulteriori 15 miliardi “potranno essere immessi nell’economia attraverso specifici interventi finalizzati all’allargamento del perimetro di attività del gruppo”.

 

Nell’arco temporale determinato si continuerà a dare “un rilevante contributo all’attuazione delle politiche industriali del Paese, attraverso l’erogazione di credito per investimenti pubblici, infrastrutture e imprese -in chiave anticiclica e con un’ottica di medio-lungo termine- e investimenti nel capitale di rischio diretti (reti energetiche e altri asset strategici), e indiretti (tramite il Fondo italiano di investimento e il Fondo strategico italiano), finalizzati a supportare la crescita dimensionale e lo sviluppo internazionale di Pmi e imprese di rilevanza strategica”.

 

L’offerta sarà garantita utilizzando le risorse private raccolte -prime tra tutte quelle provenienti dal risparmio postale- “per concentrare la propria azione sui «motori sani» dello sviluppo economico: supporto agli investimenti delle Pubbliche amministrazioni; finanza per infrastrutture «intelligenti»; sostegno alle imprese e all’export”. Una particolare attenzione verrà dedicata allo sviluppo del Mezzogiorno.

 

A proposito di raccolta postale, i dati del primo semestre 2013 rivelano che, a dispetto della crisi, la quota di pertinenza della Cassa ha mostrato un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 236 miliardi di euro. La raccolta complessiva ha raggiunto i 296 miliardi, segnando una crescita del 5% rispetto alla fine del 2012.

 

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Data:4-8-2013

 

http://www.ilfoglio.it/soloqui/19301

 

Telefono rosso

Telecom teme il downgrade e cerca stampelle dalla Cdp

La società di Bernabè perde 1,4 mld in sei mesi e ora nel Patto si balla

 

“L’aumento di capitale? Non ne abbiamo bisogno , così come non dobbiamo vendere Tim Brasil per ridurre i debiti”. Parla così Franco Bernabè, dopo aver snocciolato il triste rosario dei conti del primo semestre di Telecom Italia: un rosso di 1.407 milioni, su cui pesano le svalutazioni dell’avviamento per complessivi 2,2 miliardi, e un debito in aumento rispetto a fine 2012. Ma, ahilui, la Borsa non ci bada quasi alle parole del presidente esecutivo. Un po’ perché Telecom non può far altro che smentire le voci messe in circolo, attraverso il Messaggero, da Elio Catania, consigliere indipendente ma assai vicino a Gaetano Micciché (fino ad aprile responsabile delle partecipazioni di Banca Intesa, ruolo ora avocato da Enrico Cucchiani). Un po’ perché i grandi soci di Telco, ancora sofferenti per le svalutazioni passate (il titolo, pagato 2,5 euro, oggi passa di mano a meno di 0,5 euro, un quinto del valore) a tutto pensano tranne che a versare nuovi quattrini nel gruppo. Non resta che vendere, immobili piuttosto che asset ancora posteggiati in Telecom Italia Media, suggerisce Bernabè. Così e con qualche economia, spera il manager, potremo ridurre i debiti dagli attuali 28,8 miliardi a fine giugno a meno di 27, fermando così la scure delle agenzie sul rating delle obbligazioni del gruppo. Una mission impossible agli occhi degli analisti, anche perché in Italia i margini passeranno da “mid-single digit decline” a “high-single digit decline”, come confessa l’azienda in puro stile simil bocconiano. “E’ la situazione peggiore per un azionista”, sintetizza con più semplicità un analista dell’americana Bernstein ancor prima che Bernabé finisca di spiegare la sua strategia agli esperti collegati con i vertici aziendali. In sintesi, è il suo ragionamento, la redditività scende e cosi non potrà che calare il capex, cioè gli investimenti nella struttura necessari per aumentare le entrate, ancor più necessarie in un mercato stagnante come quello della telefonia italiana, insidiata da una concorrenza aggressiva e dalle tariffe dell’Agcom.

 

La concorrenza delle Tlc scalpita

Bernabè intanto tira fuori il suo jolly: l’accordo con la Cassa depositi e prestiti che permetterà “una riduzione del debito, perché la società della rete sarà consolidata, e un’accelerazione degli investimenti nel medio e lungo termine”. Ma perché l’accordo vada in porto occorrerà lavorare un bel po’, visti i paletti messi dalla Cdp, ben espressi dal presidente Franco Bassanini: “Noi non possiamo apportare capitali per coprire il debito. Possiamo farlo se c’è la garanzia che si acceleri sulla fibra ottica”. E l’accordo, poi, richiederà mesi o anni. Ma la Telecom di oggi ha fretta. E ancor di più ne hanno gli azionisti, a giudicare dalla frana del titolo, che non trova giustificazioni nell’andamento dei mercati, quasi euforici in questi giorni, o tantomeno del settore tlc, in pieno risveglio in Europa. In questa cornice l’ex incumbent delle tlc tricolori fa un po’ la parte della Cenerentola, snobbata dai soci di Telco: l’unica ragione che tiene insieme la cordata italiana, a decifrare le parole di Mario Greco, ad delle Generali (con Intesa e Mediobanca partner italiana di Telco), è il valore infimo che i mercati e la concorrenza riconoscono a Telecom Italia. E’ per questo che è stata rimandata al mittente l’offerta, troppo bassa, di H3G. Ma al contrario sale l’appetito dei possibili compratori: a questi valori Telecom Italia vale, tra ordinarie e di risparmio, poco più di 9 miliardi a fronte di 7,6 miliardi di capitale sociale. Insomma, un affarone, se si pensa al prezzo che Carlos Slim, At&t o la stessa Telefonica sono pronti a pagare per Tim Brasil. Un prezzo addirittura paradossale se si pensa che, ai tempi dei capitani coraggiosi cantati da Massimo D’Alema, le banche non avevano esitato a investire 61 mila miliardi delle vecchie lire per consentire a Roberto Colaninno di scalare la società allora guidata da Franco Bernabè. Passata la stagione delle scalate a leva e delle piramidi di Marco Tronchetti Provera, è toccato di nuovo a lui riprendere il timone sotto lo scudo delle banche di sistema. Ora, a giudicar dai conti, quella stagione sembra agli sgoccioli. E si tratta di scegliere tra il ritorno, riveduto e corretto, nell’area pubblica (vedi Cdp) o una combinazione di mercato in cui spicchi il ruolo di un partner industriale in arrivo da fuori.

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http://denaro.it/blog/2013/08/01/pagamenti-alle-imprese-in-arrivo-altri-25-miliardi/

 

Pagamenti alle imprese

Arrivano altri 25 miliardi

Di Redazione il Denaro – giovedì 1 agosto 2013

 

Via libera unanime del Senato a un emendamento del Pd che rafforza il ruolo di banche e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) nel rimborso dei debiti commerciali accumulati dalla Pubblica amministrazione verso i fornitori privati. Il testo ha come primo firmatario Giorgio Santini, che in una nota stima rimborsi per “altri 25 miliardi”. Finora, infatti, il Governo ha definito i termini per pagare alle imprese quasi 40 miliardi. Ai 20 del 2013 se ne sommeranno altri 19,8 miliardi nel 2014. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ipotizza il rimborso di ulteriori 10 miliardi entro fine dicembre ma in forma diretta, senza cioè l’intermediazione delle banche e attraverso l’emissione di nuovo debito pubblico. Il Governo vuole rimborsare tutte le fatture pendenti da oltre 30-60 giorni, in violazione della direttiva europea sui pagamenti, entro il 2014, prima che il Fiscal compact renda più rigida la gestione del bilancio. L’emendamento va a integrare l’articolo 11 del decreto con i primi interventi di sostegno all’occupazione ( vedi articolo a destra) e stabilisce che tutti i debiti commerciali di parte corrente siano “assistiti dalla garanzia dello Stato”, senza quindi alcuna discrezionalità da parte del Tesoro. Il Senato recepisce nei fatti una proposta formulata a fine giugno dal presidente della Cdp Franco Bassanini, che propone di rafforzare il canale dei rimborsi indiretti attraverso le banche. L’emendamento consente alle imprese fornitrici di cedere il credito “certificato e garantito” alle banche, limitando il tassodi sconto al 2 per cento dell’ammontare indicato nella fattura. “Avvenuta la cessione del credito, l’amministrazione debitrice, anche in deroga ai vincoli del patto di stabilità interno, può richiedere la ristrutturazione del debito con piano di ammortamento, comprensivo di quota capitale e quota interessi, fino a un massimo di 5 anni, rilasciando delegazione di pagamento o altra simile garanzia a valere sulle entrate di bilancio”. Non solo. L’emendamento consente a Cdp di “attivare, in qualsiasi forma e modalità, strumenti volti ad anticipare o acquisire i crediti certificati dalle amministrazioni e garantiti dallo Stato”. Cdp potrà anche acquistare, sulla base di una convenzione quadro stipulata con l’Abi, i crediti di parte corrente ceduti alle banche. Per prevenire censure della Corte dei conti, il testo prevede espressamente che Cdp possa agire “in deroga” ai limiti di legge. Il maggiore gettito Iva che si determina accelerando la liquidazione delle fatture confluirà in “un apposito Fondo”, destinato in parte alla copertura degli oneri determinati dal rilascio della garanzia e in parte al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.

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http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-08-02/snam-preparano-cessione-porta-102641.shtml?uuid=AbVASgJI

 

Impresa & Territori Reti & Utility

Cdp e Snam preparano la cessione di Tag, la società che porta il gas russo in Italia

 

di Celestina Dominelli2 agosto 2013

 

 

È uno snodo strategico per Snam nell'ambito di quel corridoio nord-sud del gas che la società va componendo lungo l'asse dell'alleanza con i belgi di Fluxys. Non a caso, nei giorni scorsi, il numero uno della spa dei gasdotti, Carlo Malacarne, in un colloquio con il Sole 24 Ore, non ha mancato di ribadire il suo interesse. «È logico che essendo Snam, all'interno di Cdp, l'operatore industriale con l'expertise necessaria, ci possa essere un'acquisizione da parte nostra». L'oggetto del desiderio è Tag (Trans Austria Gastleitung GmbH), la società - di cui Cdp possiede l'89%, rilevato due anni fa dall'Eni - che gestisce in esclusiva il trasporto di gas del tratto austriaco del gas che dalla Russia giunge in Italia, entrando da Tarvisio attraverso Ucraina, Slovacchia e Austria, per un'estensione di quasi 400 km.

 

I primi tasselli dell'operazione entro la fine del 2013

«Forse già a fine 2013 avremo l'impostazione di qualcosa», era stata l'indicazione fornita dallo stesso Malacarne. E, in effetti, il dossier Tag è ormai sul tavolo dei vertici della spa di Via Goito. «Non è inverosimile», si limitano per ora a confermare fonti del gruppo guidato da Giovanni Gorno Tempini interpellate sul timing indicato dal numero uno di Snam. Le due società si preparano dunque al trasferimento del gasdotto che Cassa acquisì dal Cane a sei zampe a fine 2011 per 710 milioni di euro, di cui 533 milioni a titolo di prezzo per il passaggio della partecipazione e 177 milioni circa come rimborso del finanziamento soci erogato alla società dall'Eni. Che dovette procedere alla vendita del tubo nell'ambito degli impegni presi nei confronti dell'Antitrust europeo al termine di una indagine per posizione dominante.

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Infrastrutture di trasoprto del gas

 

Al via l'approfondimento operativo di Snam

I colloqui non sono ancora iniziati, ma gli uomini di Malacarne hanno acceso i riflettori sul gasdotto - preso in carico da Cdp attraverso un veicolo ad hoc (Cdp Gas) - per valutare risvolti economici e industriali, ma anche per mettere a fuoco il contesto legislativo e regolatorio in cui opera il Tag, partecipato per l'11% dagli austriaci di Omv che hanno però diritti di voto al 50%, al pari di Cassa. Il passaggio del tubo non dovrebbe incontrare le resistenze di Bruxelles, che avrà un mese e mezzo di tempo dalla notifica per esprimersi, ma richiede un'attenta valutazione di tutti gli aspetti visto che, come avvenuto anche per Tigf - il braccio di Total appena rilevato in tandem con Edf e il fondo sovrano di Singapore Gic - Snam punta a una gestione industriale e non finanziaria della società e vuole arrivare preparata all'appuntamento con Cdp.

 

Sul tavolo di Cdp le modalità di trasferimento del gasdotto

La Cassa, dal canto suo, sta cominciando a esaminare le modalità di trasferimento e, al momento, non è esclusa alcuna opzione. Cdp Gas che ha in pancia, come detto, l'89% del Tag, è stata iscritta nel bilancio 2012 di Cdp per 467,3 milioni di euro (con un attivo di 797,4 milioni e ricavi per 108,9 milioni di euro), ma il valore della transazione dovrebbe essere più alto. Tra le strade contemplate per il passaggio del gasdotto c'è anche quella di un aumento di capitale di Snam riservato a Cdp che potrebbe parteciparvi proprio con il conferimento del Tag. Sull'operazione, comunque, sono puntati anche gli occhi del mercato che vede di buon grado la cessione a Snam poiché la società, grazie alle sue competenze, assicurerebbe la valorizzazione del gasdotto.

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http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-08-01/utile-netto-salita-miliardi-105026.shtml?uuid=Ab3eWMJI

 

Cdp: in pista 95 miliardi di euro di risorse fino al 2015

 

di Celestina Dominelli1 agosto 2013

 

Cassa depositi e prestiti conferma il suo ruolo di traino dell'economia e manda in archivio i primi sei mesi del 2013 con 9 miliardi di risorse mobilitate a favore del sistema-paese (11 miliardi se si considera il dato di gruppo), un livello più che raddoppiato rispetto al 2012 (+124%). A incidere positivamente è il supporto della spa guidata da Giovanni Gorno Tempini alla pubblica amministrazione, tramite il fondo per le anticipazione dei debiti vantati dalle imprese, all'aumento di capitale di Fsi, braccio operativo della Cassa, e al sostegno garantito all'export e all'internazionalizzazione delle aziende della penisola.

 

Dal nuovo piano industriale 80 miliardi di euro di risorse da qui al 2015

Cdp giocherà quindi da pivot del tessuto economico, come emerge anche nel piano industriale, le cui linee sono state annunciate oggi dopo il board presieduto da Franco Bassanini: da qui al 2015 la società promette di iniettare 80 miliardi di euro di risorse (il 5% del Pil) a favore dei tre segmenti core che potrebbero aumentare fino a 95 miliardi di euro: enti pubblici e territorio (23 miliardi di euro, di cui 2 miliardi di capitale di rischio) ;infrastrutture (fino a 9 miliardi), puntando sull'asse con Sace, rilevata nei mesi scorsi dal Mef, e sull'intervento del Fondo Strategico; e, infine, le imprese con un impegno che arriverà a 48 miliardi per il supporto della crescita e della dimensione internazionale delle imprese. Un impegno che Cdp declinerà sia attraverso il polo con Simest-Sace, guardando alle opportunità oltreconfine per le aziende della penisola, sia mediante il già rodato plafond Pmi e la messa in campo di nuovi strumenti come un plafond per le reti d'impresa. Senza tralasciare, ovviamente, lo sforzo di facilitatore degli investimenti esteri in Italia -Fsi e asse con la Bei - nonché il compito di stimolo dde Mezzogiorno, a favore del quale Cdp ha assicurato 20 miliardi di euro di risorse nello scorso triennio.

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Sale la raccolta postale, utile netto a 1.731 milioni di euro

Tornando ai dati dei primi sei mesi, poi, si segnala in crescita del 4% l'attivo patrimoniale che tocca quota 318 miliardi di euro, mentre lo stock di crediti verso clientela e banche registra un incremento dell'1%, a 102 miliardi di euro. Sale anche la raccolta postale che evidenza un progresso dell'1%, rispetto al 2012, a 236 miliardi. La raccolta complessiva si porta così a 296 miliardi, +5% se confrontato con il dato fatto segnare l'anno scorso. Aumenta, inoltre, il patrimonio netto, 17,5 miliardi di euro (+4%). In salita infine l'utile netto che si attesta a 1.731 milioni di euro, +19% rispetto al 2012 (a livello di capogruppo, invece, il risultato netto cala del 26%, a 1435 milioni di euro, rispetto al primo semestre 2012).

 

Via libera del board alla scissione parziale di Fintecna

Una performance che consente a Cdp di ribadire la sua mission di supporto al rilancio dell'economia del Paese, assicurando, come detto, ulteriori 15 miliardi rispetto agli 80 messi già nero su bianco nel piano illustrato oggi attraverso specifici interventi finalizzati all'allargamento del perimetro di attività del gruppo. Dal board conclusosi stamattina è arrivato poi il disco verde alla proposta di scissione parziale di Fintecna, mediante assegnazione di parte del patrimonio in favore di Cdp. Si tratta, chiarisce la nota del gruppo, delle partecipazioni in società immobiliari (Fintecna Immobiliare Srl e Quadrante Spa) e di altri attivi immobiliari direttamente posseduti da Fintecna.

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http://www.asca.it/news-Cdp__ok_linee_guida_Piano_Industriale_2013_15__Nuove_risorse_per_95_mld-1302490-ECO.html

 

Cdp: ok linee guida Piano Industriale 2013-15. Nuove risorse per 95 mld

01 Agosto 2013 - 11:48

 

(ASCA) - Roma, 1 ago - Il Cda della Cassa depositi e prestiti Spa (CDP) ha approvato le linee guida del Piano Industriale 2013-2015. All'approvazione definitiva del Piano, nei suoi dettagli, provvedera' il Consiglio nella prossima riunione, prevista per l'11 settembre. A seguito delle recenti acquisizioni di Fintecna, SACE e Simest. il Piano detta le linee di indirizzo per l'intero Gruppo che, oltre alla capogruppo CDP ed alle societa' neo-acquisite, include anche CDP Investimenti SGR e il Fondo Strategico Italiano. Nell'arco temporale del Piano, il Gruppo CDP continuera' a dare un rilevante contributo all'attuazione delle politiche industriali del Paese, attraverso l'erogazione di credito per investimenti pubblici, infrastrutture e imprese - in chiave anticiclica e con un'ottica di medio-lungo termine - e investimenti nel capitale di rischio diretti (reti energetiche e altri asset strategici), e indiretti (tramite il Fondo Italiano di Investimento e il Fondo Strategico Italiano), finalizzati a supportare la crescita dimensionale e lo sviluppo internazionale di PMI e imprese di rilevanza strategica. Nuove risorse fino a Euro 95 mld, il 6% del PIL Il Piano prevede che nel triennio siano mobilitate e gestite a favore dei segmenti Enti Pubblici e Territorio, Infrastrutture e Imprese risorse fino a 80 miliardi di euro, circa il 5% del PIL nazionale. Ulteriori 15 miliardi di euro, che porterebbero il totale fino a circa 95 miliardi di euro, potranno essere immessi nell'economia attraverso specifici interventi finalizzati all'allargamento del perimetro di attivita' del Gruppo, in analogia con quanto fatto in altri Paesi europei: in tal caso il contributo del Gruppo CDP alla crescita dell'Italia sarebbe pari al 2% del PIL all'anno (6% nel triennio). Per gli enti Pubblici e Territorio, a supporto degli investimenti pubblici produttivi, nel triennio verranno immessi nell'economia fino a 23 miliardi di euro, di cui circa 2 miliardi in capitale di rischio. Per le Imprese, fino a 48 miliardi di euro, di cui circa 3,5 miliardi in capitale di rischio, saranno dedicati al supporto della crescita e dell'internazionalizzazione delle imprese e alla valorizzazione di asset strategici per il Paese. Per il Mezzogiorno, il ruolo del Gruppo CDP a supporto dell'economia del Paese riguardera' anche la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, a favore del quale nello scorso triennio sono state mobilitate e gestite dal Gruppo risorse per circa 20 miliardi di euro. Nell'arco del Piano sono previsti interventi specifici per il consolidamento delle public utilities partecipate da enti locali, il potenziamento degli investimenti in social housing, anche promuovendo l'utilizzo fondi strutturali UE, il finanziamento diretto di infrastrutture portuali, viarie, ferroviarie e turistiche; la valorizzazione del gruppo Fincantieri avra' ricadute positive anche per gli importanti insediamenti produttivi presenti sul territorio. Altre iniziative riguardano specifici interventi, finalizzati all'allargamento del perimetro di attivita' del Gruppo, nel triennio potrebbero essere mobilitati fino a ulteriori 15 miliardi di euro (per un totale di 95 miliardi di euro), nei diversi segmenti: Enti Pubblici e Territorio fino a circa 4 miliardi di euro; Infrastrutture fino a circa 1 miliardo; Imprese fino a circa 5 miliardi per nuovi prodotti di export finance e internazionalizzazione, altri interventi a supporto dell'economia: fino a circa 5 miliardi di euro. Nel periodo 2011-2013 Cdp avra' gia' mobilitato risorse per 57 miliardi di euro, ben superiori all'obiettivo iniziale di Piano 2011-2013 previsto in 43 miliardi. Considerando anche SACE, SIMEST e Fintecna - acquisite nel 2012 - nel triennio 2010 - 2012 sono state immesse nell'economia risorse per 70 miliardi di euro. Lo comunica una nota di CDP. red/men

 

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http://www.ecodibergamo.it/stories/L%27Urlo/388060_dear_italia_c_posta_per_te/

 

Dear Italia, c'è posta per te

 

    29 luglio 2013

   

 

La spesa pubblica continua ad ammontare a 800 miliardi. Lo ricordiamo per dovere di cronaca mentre il governo del fare - trasformatosi presto nel governo del dire - continua a girare attorno a risparmi di 6 miliardi (meno dell'uno per cento) con il congelamento di Imu e Iva. Ecco, mentre noi apriamo l'ombrellone per ripararci da Caronte, gli inglesi si danno da fare per esempio privatizzando le Poste.

 

Un gesto rivoluzionario per un Paese che ha un rapporto non terrificante fra debito e Pil (89 per cento contro il nostro 130 per cento), ma che ha tutte le intenzioni di uscire dalla crisi più forte di come ci è entrato. Il governo Cameron ha deciso tagli per 11,5 miliardi di sterline, ha limato gli stipendi di tutto il settore pubblico e soprattutto ha messo in vendita la Royal Mail, una delle strutture postali più antiche e prestigiose del mondo. «Non è più strategica. Verseremo una lacrima e poi la asciugheremo con il fazzoletto», ha detto il ministro Michael Follon citando un motto che più o meno equivale al nostro «farsene una ragione». Il valore economico non è enorme (si parla di tre miliardi di sterline), ma quello simbolico sì.

 

Guardando la cassetta postale con la corona in rilievo passare di mano non c'è cittadino britannico che non abbia capito che, con la crisi, non è più il caso di scherzare. A Londra c'è un piano e c'è la forza politica nel portarlo avanti. A Roma c'è solo aria immobile con qualche spiffero kazako.

 

Giorgio Gandola

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Data:4-8-2013

 

http://www.larena.it/stories/Home/543367_mancano_i_bolli_delle_postetabaccai_riforniti_dagli_svizzeri/

 

Mancano i bolli delle Poste,

tabaccai riforniti dagli svizzeri

 

DISSERVIZI. Da mesi la carenza di fornitura mette in crisi i rivenditori. «Ne arrivano 200 quando ne servono mille». Una società franco-elvetica produce affrancature con immagini dell'Arena e del balcone di Giulietta Sono un po' più costosi, ma almeno si trovano

 

Luigi Rossini con la cassetta postale della World Post Mail

 

Cartolina veronese con bollo effigiante l'Arena o il balcone di Giulietta. Bella pensata, che di veronese, però, ha solo l'immagine visto che ad averla è stata una società franco-svizzera, la World Post Mail, che propone il suo servizio postale parallalemente a quello di Poste italiane. E lo fa anche meglio visto che non lesina di rifornire i tabaccai di francobolli, come invece fanno le Poste nazionali che, in pieno periodo turistico, sembrano essere perennemente in affanno con la distribuzione di bolli ai rivenditori.  L'unico neo di questo nuovo servizio è che i bolli per spedire posta in Italia, anzichè 70 centesimi, costo di un bollo italiano, costano un euro e la posta va imbucata esclusivamente nelle cassette dedicate di World Post Mail. Perchè se mettete una cartolina o una lettera affrancata con i loro bolli nelle cassette di Poste Italiane, le missive rischiano di finire cestinate e di non arrivare mai a destinazione. Uno dei fornitori del nuovo servizio è la tabaccheria di piazza Bra, accanto a Unicredit. «Da gennaio la carenza di francobolli italiani è diventata cronica», spiega Luigi Rossini che ogni giorno deve mandare i clienti in cerca di bolli alle vicine poste di via Cattaneo, «e a fronte di una richiesta di circa mille francobolli la settimana, il deposito delle Poste te ne dà si è no duecento, e dopo innumerevoli richieste. Adesso, con questa nuova società estera, i bolli ci sono sempre, e sono anche personalizzati con immagini di Verona».  Certo, per l'Italia sono un po' più costosi, continua Rossini, «perchè Poste Italiane pretende una percentuale, una sorta di royalty per la concessione. In più c'è il problema di spiegare ai turisti stranieri che le cartoline affrancate con questi bolli vanno imbucate nella cassetta dedicata, che tengo in negozio. E finchè si tratta di italiani è anche semplice. Ma provateci con i giapponesi, i cinesi, i russi. Quante lingue deve parlare un tabaccaio per spiegare che prima non ci sono i bolli italiani e, poi, che se il cliente vuole gli altri tipi di bollo si deve ricordare di imbucare la posta nella cassetta giusta?» Ma le difficoltà non finiscono qui. Se arrivano i bolli italiani, spesso e volentieri non sono in pezzi unici ma a «spezzatino». E anche in questo frequente caso bisogna spiegare ai clienti come fare le somme giuste, ricordando che per l'Italia servono 70 centesimi, per l'Europa 85, due euro per Stati Uniti e Asia e due e mezzo per Australia e Oceania. Se si opta per quelli stranieri, il prezzo per l'Italia e l'Europa è di un euro, uguali, invece, le tariffe per i Paesi extraeuropei. «Il problema del reperimento di francobolli sta diventando cronico e problematico per i rivenditori come per i clienti», conclude Rossini, «e intanto arrivano società estere che propongono servizi più efficienti anche se con un costo aggiuntivo per la clientela».

 

Elena Cardinali

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Data:5-8-2013

 

http://livesicilia.it/2013/08/05/aeroporto-riaprono-le-poste_357760/

 

aeroporto Falcone e Borsellino

Aeroporto, riaprono le poste

Lunedì 05 Agosto 2013 - 18:33

 

La Gesap, ha aggiudicato, in via definitiva, la sub-concessione del locale ex Poste Italiane per le attività dello sportello postale al raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla Smmart Post srl di Palermo (mandataria) e dalla Q.N. Finalcial Services spa di Genova (mandante).

 

PALERMO - Riaprirà l'ufficio postale all'aeroporto di Palermo Falcone Borsellino. La Gesap, la società di gestione dello scalo aeroportuale palermitano, ha aggiudicato, in via definitiva, la sub-concessione del locale ex Poste Italiane per le attività dello sportello postale al raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla Smmart Post srl di Palermo (mandataria) e dalla Q.N. Finalcial Services spa di Genova (mandante). Il nuovo sportello postale sarà operativo da settembre e colma il vuoto lasciato a fine 2012, senza preavviso, da Poste Italiane che ha deciso di chiudere il presidio in aeroporto, all'interno di un processo di razionalizzazione della rete provinciale. ''Così come è stato per la riapertura dell'edicola, e adesso per l'ufficio postale, la Gesap ha reintrodotto in aerostazione alcuni tra i servizi più importanti per i passeggeri in transito - dice Fabio Giambrone, presidente della Gesap - A breve ci saranno novità anche sull'apertura di nuovi spazi commerciali, per far sì che l'aeroporto diventi più funzionale e accogliente''.

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http://www.corriereinformazione.it/2013072926660/notizie-dalle-aziende/cityposte-rinnovare-il-servizio-postale-puntando-su-customer-satisfaction-e-problem-solving.html

 

 

    Creato Lunedì, 29 Luglio 2013 15:30

    di Redazione CorriereInformazione         

 

cityposte Al Salone del Franchising 2013 sarà presente, Cityposte, un'azienda che dedica una grande attenzione alla customer satisfaction e il problem solving.

 

Per conoscere meglio questo business abbiamo intervistato Franco Gaspari, responsabile della Direzione Commerciale di Cityposte

 

1)PERCHE’ PARTECIPATE AL SALONE FRANCHISING MILANO?

 

Quando si partecipa a questo tipo di manifestazione, l’aspettativa è sempre quella di avere riscontri concreti e produttivie nell’edizione del 2012 devo dire che l’attesa è stata ripagata a pieni voti.

 

Ho notato che il livello di preparazionedelle persone che ci hanno visitato era più elevato rispetto ad altre manifestazioni alle quali abbiamo partecipato recentemente.

 

Chi ha visitato il nostro stand già conosceva la nostra realtà: i quesiti checi venivano posti erano dettati da intenzioni serie e costruttive.

 

Inutile quindi dire che la nostra presenza per l’edizione 2013 è stata la logica conseguenza.

 

2)QUALE è L’ANIMA DEL VOSTRO FRANCHISING?

 

Cityposte Srl è un'azienda ormai da anni impegnata in un processo di rinnovamento nel modo di concepire il servizio postale: non più come freddo ed asettico ingranaggio burocratico ma con un vero e proprio approccio consulenziale attento a risolvere in maniera innovativa le esigenze di una clientela molto diversificata per giro d'affari e complessità dell'organizzazione.

 

Puntiamo a fare di tutti i nostri punti sul territorio dei veri e propri sportelli aperti sotto casa degli italiani.

 

3)CHI è IL FRANCHISEE DEI VOSTRI SOGNI?

 

Tre sono i requisiti fondamentali per un nostro affiliato:

 

- attitudine imprenditoriale, intesa come capacità di problem solving, di gestione di risorse umane, di capacità di reperimento e gestione di risorse economiche;

 

- facilità di rapporto interpersonale intesa sia come capacità di relazionarsi con la comunità locale

 

(istituzionale ed imprenditoriale) e con la Clientela (business e privata) che come capacità di capire le

 

esigenze del Cliente e di lavorare per la sua soddisfazione (trattasi di attività ad alta frequenza di contatti con i Clienti effettivi e potenziali);

 

- passione per il settore dei servizi, indispensabile per tenersi costantemente aggiornati sulle tematiche collegate al settore postale e per offrire al Cliente effettiva consulenza.

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http://www.italiainformazioni.com/italia-informazioni/50984/rilanciare-la-filatelia-cosa-serve-secondo-emanuele-gabbini

 

Rilanciare la filatelia: cosa serve secondo Emanuele Gabbini

29 luglio 2013 - 16:08 - Filatelia & Collezionismo

emanuele gabbini

 

Stimo in 120 milioni di euro il valore del mercato e 30mila i collezionisti. La crisi ha ridotto i budget del 25%. Chi comincia una collezione non può sapere se potrà recuperare con gli interessi un investimento essenzialmente culturale. Il valore è determinato da domanda e offerta. Scegliere il perito filatelico sulla base delle competenze e della reputazione professionale. C’è molta frammentazione. Serve una rifondazione, altrimenti diventerà un mercato di nicchia.

Qual è la fisionomia, la struttura e le tendenze del mercato filatelico contemporaneo?

 

Purtroppo non esistono dati ufficiali. Sulla base di studi personali, stimo che il mercato (inteso come acquisti annuali da parte dei collezionisti italiani) è di centoventi milioni di euro; 30.000 collezionisti, 5.000 dei quali “più impegnati” più un altro grande numero (200.000?) che acquistano solo le emissioni annuali di francobolli di uno o più Paesi dell’area italiana: Italia, Vaticano e San Marino. Naturalmente i volumi delle transazioni sono di gran lunga superiori per effetto degli acquisti tra commercianti. Per quanto riguarda la struttura, il 20-30% dei consumatori (nel nostro caso collezionisti) rappresentano il 70-80% degli acquisti totali. In filatelia c’è la particolarità del segmento “captive” di Poste Italiane per la vendita delle nuove emissioni e dei prodotti “para-filatelici” venduti nei loro negozi filatelici e negli uffici postali. Quanto ai canali di vendita, sono rappresentati dai commercianti filatelici, dalle case d’asta filateliche e da internet: questi due ultimi canali, specie l’ultimo, in continua crescita. Vanno ricordati anche i vari mercatini filatelici che si svolgono, settimanalmente o mensilmente, in molte città italiane.

Le tendenze collezionistiche, già da decenni, sono verso una filatelia specializzata (storia postale, aerofilatelia, filatelia tematica, interofilia, astrofilatelia, maximafilia, filatelia fiscale) anche se la filatelia tradizionale (ovvero la collezione sistematica di francobolli di uno o più Paesi) continua a mantenere un suo ruolo significativo.

 

La crisi si è ripercorsa anche sul mercato filatelico? Se ne avvertono i segni?

 

Sì. Innanzi tutto molti collezionisti che disponevano di modesti importi (diciamo 1.000-2.000 euro all’anno) da dedicare a questo hobby hanno dovuto smettere di fare acquisti non potendo più permettersi, al momento, questa spesa. Nella sua globalità penso che il mercato italiano abbia subito una riduzione intorno al 25% rispetto all’anno precedente.

 

Oggi può avere ancora senso destinare una piccola parte dei propri risparmi all’acquisto e alla collezione di francobolli?

 

Assolutamente sì anzi, proprio per questo momento di difficoltà, si possono fare acquisti a prezzi inferiori al passato. Il problema è poterselo permettere o meno.

 

Il collezionismo filatelico comporta un costo sostenuto per alimentare una passione culturale, ma può essere visto anche come un investimento in grado di dare in futuro un ritorno economico?

 

Gli acquisti per delle collezioni filateliche (francobolli o documenti postali ed accessori) sono innanzitutto degli eccezionali investimenti culturali e questo valore è certo per chiunque abbia curiosità ed interesse per la storia dell’uomo. Inoltre queste collezioni hanno sempre un valore economico: questo però è aleatorio nel tempo. Il collezionismo filatelico, come qualunque altro bene, è soggetto alla legge della domanda e dell’offerta e queste mutano non solo per situazioni economico-finanziarie generali, ma anche per “mode” collezionistiche. Il collezionista acquista ciò che lo interessa nel momento dell’acquisto e non può valutare quanto quell’oggetto potrà valere a distanza di anni. Con acquisti “oculati”, in uno spazio temporale di dieci anni, in situazioni economico-finanziarie abbastanza normali, l’esperienza insegna che i soldi spesi si riportano a casa: si può perdere qualche cosa e si può guadagnare qualche cosa. I grandi “crolli” o i grandi “utili” sono possibili, ma non sono la norma.

 

Lei è stato un grande collezionista. Ad un certo punto ha deciso di smettere e di vendere le sue belle e diversificate collezioni. Sono indiscreto se le chiedo se ci ha rimesso o ci ha guadagnato rispetto a quanto ha speso nell’arco di 50 anni di collezionismo filatelico?

 

In 50 anni ho composto circa 50 collezioni, ma non ne ho mai possedute più di 20: cioè, quando una collezione finiva di appagarmi la vendevo ed usavo il ricavato per comporne delle altre oltre a “investire” altre somme. Non ho mai tenuto una contabilità precisa degli acquisti e delle vendite, inoltre ho fatto spesso dei cambi per cui è veramente difficile rispondere alla sua domanda. Io amo credere di aver ripreso tutto quello che ho speso: certo, gli acquisti degli anni ’70 e ’80 sono stati “più profittevoli” di quelli degli anni ’90 e dell’inizio del nuovo secolo. Ma la situazione economico-finanziaria generale era molto diversa: basti pensare all’avvento dell’euro! Quello che è certo è che non mi sono mai pentito, anzi sono sempre stato molto soddisfatto, della mia attività collezionistica.

 

Come si comincia a collezionare? Cosa serve?

 

Innanzi tutto… diventare competente: questa è una condizione che non può essere “delegata”. La prima cosa è decidere cosa si vuole collezionare: la filatelia si divide in diversi “filoni”: si può essere più orientati al francobollo in sé e quindi collezionare tutti i francobolli di un certo periodo e di un certo Paese con lo studio di tutte le varietà di stampa, di filigrana, di gomma, di dentellatura oltre che ai bozzetti e le prove. Oppure si può essere orientati a collezionare documenti di un certo periodo e di un certo Paese: lettere, cartoline postali, telegrammi, ecc. con lo studio delle tariffe e/o degli annulli e/o delle destinazioni e degli instradamenti postali e/o delle censure e/o dei segni di disinfezione, ecc. L’Italia ha il privilegio di una splendida produzione di letteratura filatelica: ogni investimento in libri avrà sicuramente un grande “return on investment”: la conoscenza infatti è la chiave per fare acquisti oculati. Nei 50 anni di collezionismo io ho assemblato una biblioteca filatelica di oltre 500 volumi e li ho letti o consultati tutti! Molto utile sarà l’iscrizione ad una delle Associazioni nazionali filateliche specialistiche (sono una ventina in Italia) e la frequentazione di un Circolo filatelico: ne esistono più di 300 sul territorio nazionale. La presa visione di tutte le informazioni pubblicate sul sito della Federazione fra le Società Filateliche italiane (www.fsfi.it) potrà essere un buon punto di inizio. Utile sarà anche una visita ad una delle esposizioni filateliche a concorso organizzate dalla federazione: vedere collezioni di altri è stimolante e serve a meditare sulle scelte che si vogliono fare.

 

La storia commerciale di uno dei francobolli più rari al mondo è in grado di far luce su questi concetti: il “One Cent” magenta di Guyana del 1856. Di questo francobollo è noto un solo esemplare al mondo derivante dalla grande collezione De Ferrary. Nella sua ultima comparsa ad un’asta nel 1985 spuntò la ragguardevole cifra di un milione di dollari, dopo la quale se ne persero le tracce. Normalmente le grandi rarità filateliche attraggono il grande pubblico per l’elevato valore commerciale che le accompagna. Oltreché dalla rarità, quali sono i parametri fondamentali per determinare il valore di un francobollo?

 

Il parametro è uno solo: la domanda e l’offerta. I “classici”, quale il francobollo da lei citato sono grandi rarità di interesse mondiale per cui l’offerta è ovviamente molto bassa, ma la domanda alta in quanto internazionale. Queste rarità classiche, oltre ad un interesse collezionistico, possono attrarre anche interesse di “puro” investimento: in questi casi si tratta di importanti investitori non collezionisti assistiti da fior d’esperti. Venendo alle cose di casa nostra, i collezionisti italiani, salvo alcune eccezioni, collezionano materiale dell’area italiana. Gli antichi ducati italiani, sia francobolli che documenti postali dell’epoca e, in misura molto inferiore, francobolli e documenti di alcune occupazioni dei territori italiani e di alcune colonie italiane hanno un mercato “allargato”: quindi c’è un interesse anche di collezionisti stranieri. Mentre ciò che riguarda il periodo regno e quello repubblicano sono di interesse essenzialmente solo italiano.

 

Tra le criticità del mercato filatelico una delle più sentite è quella dell’affidabilità dei periti filatelici. Ci si può fidare di chi esercita l’attività peritale e nello stesso tempo fa il commerciante, in un palese ancorché talora non manifesto, conflitto di interesse?

 

L’attività peritale è una attività professionale e come in tante altre professioni vi sono professionisti bravissimi, altri bravi ed altri ancora mediocri. L’Italia ha storicamente avuto importanti periti (alcuni vantano tre o quattro generazioni di questa professione) di fama internazionale: periti che potevano con competenza e con uno stock di confronti periziare francobolli e documenti di tutto il mondo, ma questo quando i francobolli riguardavano emissioni di poche decine d’anni ( dal 1840, data di emissione del primo francobollo, a fine ‘800). All’inizio del 1900 il catalogo mondiale dei francobolli era un volume grande come il Vangelo (tanto per intenderci), oggi il catalogo mondiale è composto da dieci volumi in formato A4 allargato! Fino alla seconda guerra mondiale la filatelia era solo raccolta di francobolli o di documenti filatelici dove l’interesse era solo (si fa per dire) per l’affrancatura e l’annullo. Oggi la filatelia è molto più complessa: tariffe, trasporti aerei, destinazioni, instradamenti postali, trasporti spaziali, censure di guerra, annulli di posta militare, disinfezione della posta ed altri fattori ancora: è semplicemente impossibile essere esperti in tutte queste cose per tutti i Paesi del mondo! Da noi, forse per le origini, diversi periti continuano ad essere “tuttologi”, ma alcuni hanno cominciato a specializzarsi ed a periziare soltanto francobolli e/o documenti di solo alcuni Paesi e/o di solo di un certo periodo storico. Lei ha sollevato però anche il problema del potenziale conflitto di interessi con gli aspetti commerciali. Il problema c’è da noi come in tutto il mondo e come in ogni sorta di collezionismo che richieda un parere tecnico ed abbia risvolti commerciali. Basti pensare al perito che certifica un quantitativo molto significativo di francobolli e/o documenti per un grosso commerciante o per una casa d’asta: certo la “pressione” che questo commerciante o casa d’asta può esercitare sul perito è ben superiore che quella di un collezionista che “acquista” solo qualche perizia all’anno. Ecco allora che il collezionista dovrà usare le normali doti di prudenza non solo per accertarsi che il perito scelto sia competente, ma che sia anche… eticamente corretto. E’ tempo che le associazioni di periti filatelici in Italia (sono due, ma diversi periti non aderiscono a nessuna delle due) si dotino di un rigoroso codice etico di autodisciplina e di trasparenza sulla modalità di comportamento ed istituiscano un’effettiva attività di controllo per evitare abusi.

 

I cataloghi sono un sorta di vademecum. I prezzi dei francobolli riportati in essi sovente si discostano moltissimo dalle quotazioni reali. Un neofita che comincia ora come deve regolarsi? Può farvi affidamento o deve prenderli con le pinze?

 

In Italia esistono quattro cataloghi dell’area italiana: Bolaffi, Sassone, Unificato e Vaccari pubblicati con cadenza annuale da Commercianti o Gruppi di commercianti. Sono pubblicazioni molto importanti, con contenuti tecnici molto significativi: uno strumento imprescindibile per qualunque collezionista filatelico. Le informazioni tecniche e storico-postali sono differenziate ed io credo che ogni serio collezionista debba possedere almeno una copia di ognuno dei quattro cataloghi citati: il confronto delle note tecniche determinerà poi la preferenza per l’uno o per l’altro anche in considerazione dei propri interessi di collezione. Per quanto riguarda le quotazioni, i quattro cataloghi usano “politiche” e criteri di valutazione differenziati (peraltro indicati nelle prime pagine di ogni catalogo e che molti collezionisti… purtroppo non leggono) e quindi non si può fare di tutte le erbe un fascio. Certo che in questo momento, nessuno dei cataloghi citati indica valori vicini ai correnti prezzi di scambio. Il valore di catalogo dovrà quindi essere preso più come un valore di confronto tra i vari francobolli o documenti, mentre per i prezzi di scambio sarà meglio far riferimento ai prezzi di realizzo delle varie aste pubbliche facilmente reperibili su internet nei siti delle varie case d’asta. Occorrerà ricordare che i prezzi di realizzo vanno aumentati della percentuale dei diritti d’asta (20%) e che, in alcuni casi, possono realizzarsi prezzi molto alti o particolarmente bassi a seconda dell’interesse più o meno elevato per il lotto in vendita. L’analisi di più realizzi d’asta, magari di case d’asta diverse, per lo stesso oggetto darà poi un valore “medio” significativo del momento. Il neofita dovrà un po’ pagare in tempo e, qualche volta in danaro, la sua inesperienza ma anche questo, se fatto con spirito sportivo e con normale prudenza, non sarà certo un fatto drammatico e diventerà, in un certo senso, parte del divertimento.

 

Quali sono le altre criticità che affliggono questo mercato?

 

Il problema più grave della filatelia italiana è la mancanza di ricambio generazionale: oggi la stragrande maggioranza dei collezionisti “più impegnati” hanno più di cinquant’anni e sono molti i collezionisti che ne hanno più di sessanta. La filatelia si è autopromossa per oltre 100 anni, poi, con l’avvento delle nuove tecnologie (televisione, playstation, internet, iPod, ecc.) e con la scomparsa dei francobolli sulla corrispondenza (affrancatrici meccaniche, fax, e-mail) l’interesse dei ragazzi per i francobolli è andato scomparendo dando origine a generazioni che non sanno cosa sia un francobollo.. per non averlo mai visto o comunque mai usato. Questo non significa che la filatelia è destinata a scomparire, anzi, nella sua forma più evoluta di studio e di possesso di “frammenti autentici di storia” ha un grande potenziale, ma questo hobby va fatto conoscere e promosso proprio a quegli adulti che da ragazzi non hanno mai collezionato francobolli. Della mancanza di promozione ai “non addetti ai lavori” gravi sono le responsabilità di tutti: dai Commercianti e loro associazioni di categoria a Poste Italiane ai collezionisti stessi e loro Associazioni al Governo stesso che non ha più, da tempo, un Ministro per le poste e le comunicazioni. Negli ultimi decenni tutti hanno incolpato gli altri, ma nessuno ha fatto nulla.

 

Con l’esperienza maturata ritiene che il settore sia riformabile? Serve una legge che imponga regole, o si andrà avanti in questa forma di anarchismo che rischia di alimentare equivoci e aspettative fuori della realtà?

 

L’ultima cosa che serve alla filatelia italiana è una legge! A mio giudizio il settore deve essere fortemente riformato e questo è sicuramente possibile. Occorre però volontà, competenza, onestà, imprenditorialità e capacità di lavoro di gruppo che non è esattamente uno degli aspetti in cui si eccelle nel nostro Paese. Il mercato e direi il mondo filatelico è molto frammentato: almeno trecento commercianti, una dozzina di case d’asta, il Ministero, il Poligrafico, Poste italiane, una trentina di periti, almeno quattro editori filatelici, una federazione di società filateliche (che raggruppa una ventina di associazioni nazionali ed oltre trecento circoli filatelici), il Club della Filatelia d’Oro Italiana (associazione indipendente di collezionisti nata per tutelarne gli interessi), decine di migliaia di collezionisti (centinaia di migliaia se si includono coloro che collezionano solo le novità) interessati sostanzialmente… solo alle loro collezioni. Con la tecnologia di comunicazione (web) sempre più sofisticata che abbatte ogni barriera nazionale. Penso sia intuitiva la complessità, ma senza una seria opera di rifondazione, la filatelia è destinata a diventare un mercato antiquariale di nicchia.

Per gentile concessione di

 

www. finanzalternativa.it

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http://www.helloimpresa.com/index.php?option=com_content&view=article&id=4762:arriva-bollettino-lapplicazione-per-pagare-i-bollettini-postali-tramite-smartphone&catid=53:luxury-stories&Itemid=89

 

Nasce l'applicazione gratuita ufficiale di Poste Italiane

Bollettino: l'applicazione per pagare i bollettini postali tramite smartphone

I costi per pagare i bollettini sono gli stessi del servizio online. Non è possibile utilizzare la carta di credito per pagare bollettini bianchi, 123, e alcuni bollettini premarcati

1 Agosto 2013 - Redazione Online

 

Da ora è possibile pagare i bollettini postali tramite il vostro smartphone e un’app rilasciata da Poste Italiane: Bollettino. Di quest’app sono state rilasciate due versioni, una per iOS e una per Android.

 

Bollettino è un’applicazione ufficiale di Poste Italiane che vi permetterà di pagare i bollettini postali tramite gli smartphone e i tablet iOS o Android. Si tratta di un’app semplice da utilizzare, che può essere scaricata gratuitamente e che è possibile usare sia in Italia sia all’estero. L’app permette di effettuare dei pagamenti con Conto Bancoposta, carta Postepay o carta di credito.

 

Bollettino dispone di un menu a 4 voci (Bollettino, Archivio, Consiglia l’App, Scopri l’App) tramite il quale è possibile: procedere al pagamento di bollettini singoli; compilarne più di uno sì da pagarli in un secondo momento; consigliare l’app ad amici e familiari tramite Facebook, Twitter ed e-mail oppure scoprire la struttura e le funzionalità dell’applicazione mediante la pratica miniguida presente nell’ultima sezione.

 

I costi da sostenere per pagare i bollettini sono gli stessi del servizio online. Non è possibile utilizzare la carta di credito per pagare bollettini bianchi, 123, e alcuni bollettini premarcati.

 

Per accedere al pagamento Bollettino devi essere registrato al sito poste.it. Se ancora non lo sei, puoi anche effettuare la registrazione direttamente dall’area di login dell’App. La registrazione tramite App è consentita solo ai cittadini italiani maggiorenni e con domicilio in Italia. Anche se non sei registrato puoi comunque conoscere e navigare nell’App accedendo alle sezioni informative come Scopri l’App. Bollettino è compatibile con iPhone 3GS, iPhone 4, iPhone 4S, iPod Touch (terza generazione), iPod touch (4a generazione) e iPad. Richiede l’iOS 4.2 o successive

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http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?id=1837301&codiciTestate=1&preview=false&testo=poste&sez=giornali

 

ItaliaOggi del 3/8/2013

I dati del rapporto Assomusica: nel 2012 incassi al botteghino per 157 milioni di euro

La musica dal vivo attrae i brand

Vince chi crea una community. Come Postepay Rock in Roma

 di Antonio Ranalli 

 

La musica dal vivo è ancora attraente per i marchi. Se c'è chi ha lasciato le arene e gli stadi per motivi di strategia e organizzazione, tra tutti Heineken e il suo Jammin Festival, altri brand avanzano nel settore, diversificando l'offerta. L'esempio? Postepay, per il quarto anno sponsor di Rock in Roma, che per l'occasione ha creato una vera e propria community e servizi dedicati ai fan, offrendo accanto agli spettacoli anche indicazioni e facilitazioni su parcheggi e ristorazione.

 

Attirando pubblico anche dall'estero.

 

A riprova della tenuta del settore sono i numeri di Assomusica. Stando al rapporto dell'associazione che ItaliaOggi è in grado di anticipare, nel 2012 la spesa al botteghino per i concerti si attesta a 157 milioni di euro. Crescono anche gli spettatori che toccano quota 4,8 milioni (+16,07%). Una crescita sempre costante negli ultimi 10 anni (secondo i dati di Federculture viene stimato un +7%) e che non è influenzata dall'aumento del prezzo medio dei biglietti, sceso a una media di circa 33 euro. Secondo gli organizzatori, gli eventi della musica dal vivo restano ancora uno dei migliori settori per i brand che vogliono migliorare la penetrazione in diversi target e segmenti di mercato. A guadagnare è soprattutto l'indotto che ruota attorno agli eventi: «Non sempre», afferma il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, «un concerto “sold out” porta a un utile, basta considerare il tour dei Rolling Stone per cui gli organizzatori vanno a chiudere in pareggio. Gli utili derivano invece dalla gestione del bar, dei servizi e del merchandising».

 

Tendenza favorevole anche per il 2013. «Stando ai dati di fine maggio», prosegue Spera, «abbiamo già una crescita del 2%. Un dato che non tiene conto dell'estate dove, rispetto all'anno scorso, c'è un aumento forte di concerti importanti: Vasco Rossi, Jovanotti, i Muse e Bruce Springsteen, solo per citarne alcuni. A Milano quest'anno ci sono stati otto concerti importanti, cosa mai accaduta negli ultimi anni. Stesso discorso per Torino, dove solo i Muse hanno tenuto ben due concerti».

 

Assomusica però non nasconde qualche preoccupazione. «C'è una tendenza ai grossi eventi», afferma il presidente, «però non c'è un ricambio generazionale. Ci andremo a trovare sempre più di fronte a una difficoltà di avere sostenibilità di artisti, dalla fascia media in giù, i cui spettacoli non si pagano».

 

Gli organizzatori continuano a cercare l'appoggio di aziende e brand che vogliono investire nella musica. Il 2012 però è stato un anno particolare, in cui si è assistito alla scomparsa di manifestazioni storiche come l'Heineken Jammin Festival. «In quel caso però non sono stati gli sponsor ad aver abbandonato», prosegue Spera, «sono stati gli organizzatori a non farlo più perché non c'erano in giro nomi di notevole richiamo da poter concentrare in due/tre giorni. È questo un problema più di mercato. Io continuo a sostenere che se con le aziende vengono fatte operazioni mirate ci possono essere risultati vincenti. Bisogna mirare alla tipologia di fruitore, oltre che di immagine generale».

 

L'esempio di Postepay Rock in Roma. In questa direzione si muove il Postepay Rock In Roma, festival della capitale che da cinque anni porta all'Ippodromo delle Capannelle i più grandi artisti della musica internazionale e che di recente ha registrato il successo dei concerti di artisti come Bruce Springsteen, Killers e Mark Knopfler. L'abbinamento con la prepagata di Poste Italiane si è tramutato in un'occasione per creare una vera e propria community, fornendo ai titolari della carta sconti sui biglietti e anche sui servizi di ristorazione all'interno dell'area del festival. «La manifestazione da due anni si avvale della partership con Postepay», spiega l'organizzatore del Rock In Roma, Max Bucci, «abbiamo accolto tutte le aziende che volevano collaborare con noi e che ci hanno dato la forza di crescere ulteriormente. Il festival nasce a settembre con una visione autonoma, dopo di che arriva con delle grandi e forti partnership come quella del Postepay, che ci consente di realizzare iniziative mirate per il pubblico con evidenti benefici per tutti. Mi piace inoltre sottolineare che quest'anno al festival il 30% dei biglietti è stato venduto all'estero, segno che manifestazioni di questo tipo sviluppano un notevole indotto».

 

Secondo il presidente di Assomusica, «i dati testimoniano lo sforzo degli associati di fare produzioni di gran livello. Il nostro è un settore che tra l'altro trascina con sé un'economia più ampia, legata al turismo musicale e che influisce sensibilmente sulle economie di territori in cui si organizzano spettacoli importanti».

 

Andando a sfogliare le pagine del rapporto, la regina dei concerti del 2012 è stata Madonna, che a Milano il 14 giugno 2012 ha registrato un incasso di 4.481.000 euro. Il concerto benefico Italia Loves Emilia del 22 settembre al Campovolo di Reggio Emilia occupa invece la seconda posizione con un incasso di 3.814.000 euro. Primo italiano della classifica è Tiziano Ferro, che occupa la nona posizione con il concerto allo stadio Olimpico di Roma (14 luglio 2012) con 1.682.000.

 

Milano, infine, si conferma capitale del live: la città lombarda, da sola, ospita 997 eventi musicali, circa un terzo di tutti quelli organizzati in Italia. Seguono a distanza Firenze (255), Roma (174, esclusi i concerti all'Auditorium), Torino (161) e Bologna (92). La Lombardia guida la classifica per regioni sia per numero di spettacoli sia per incassi.

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http://www.notizie2000.it/internet/10613-nasce-posteid-lapplicazione-di-poste-per-app-store-e-google-play/

 

Nasce PosteID, l’applicazione di Poste per App Store e Google Play

 

sabato 3 agosto 2013, 20:41 di Redazione

 

PosteID per pagare gli acquisti online           PosteID è la nuova applicazione per dispotivi mobile quali smartphone e tablet che semplifica e rende piùsicuri gli acquisti online, oggi scaricabile su App Store e Google Play

 

Il gruppo Poste Italiane continua a rinnovarsi per offrire ai suoi clienti i servizi più innovativi al pari di qualsiasi istituto bancario. Così nasce Poste ID, un’applicazione disponibile sia su App Store per iPhone e iPad che su Google Play.

 

ID Posteapp è quindi lo strumento comodo e veloce per connettersi al proprio account del sito Poste Italiane ed effettuare qualsiasi disposizione o verifica col semplice tocco delle dita sul proprio dispositivo mobile. Vediamo di capire cosa è possibile fare con la nuova applicazione Poste ID.

 

Sarà innanzitutto permesso l’acquisto sui vari siti e-commerce su internet che siano già integrati con l’app di cui sopra. Come nel caso dei classici pulsanti Poste Pay che oggi si trovano un po’ ovunque sui siti di vendita online, adesso sarà in aggiunta possibile notare il bottone Poste ID grazie al quale si riceveranno le richieste di autorizzazione al pagamento direttamente su smartphone o tablet.

 

Con Poste ID poi la sicurezza è d’obbligo e i pagamenti sono immediati e privi di qualsiasi rischio perché con questo è possibile pagare senza mai dichiarare gli estremi del proprio conto, quindi evitando frodi telematiche.

Con Poste ID è possibile poi creare una vera e propria identità digitale semplicemente compilando la sezione profilo nell’app. Questa diverrà pubblica qualora si decidesse di acquistare un bene online e potrà contenere dati quali l’indirizzo di spedizione, così da evitare di reinserirlo ad ogni nuova transazione.

 

Per il momento Poste ID è in funzione solo tramite il sito posteshop.it ma ben presto diverrà una comodissima opzione di pagamento che potrebbe rappresentare, almeno per l’Italia, una valida alternativa al ben più noto PayPal.

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http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=14636&id_rub=89

 

Intossicazione al Centro Postale Operativo, il Pd interroga il Governo

sabato 3 agosto 2013

Bellanova e Capone:  “Poste Italiane individui con urgenza una soluzione per le lavoratrici e i lavoratori del CPO di Lecce, tutelando prioritariamente la salute dei dipendenti”.

 

I parlamentari pd Teresa Bellanova e Salvatore Capone hanno presentato un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vicenda delle cinque lavoratrici leccesi, intossicate per esalazione  da solventi acrilici in seguito ai lavori di adeguamento effettuati nel Centro Postale Operativo in via Lequile a Lecce.

 

“Secondo quanto riportato dagli organi di stampa -si legge nell’interrogazione- cinque postine avrebbero fatto ricorso alle cure dei medici di pronto soccorso per una intossicazione da esalazioni di solventi acrilici. Lavoratrici occupate presso il Centro Postale Operativo in via Lequile a Lecce, che conta circa duecento dipendenti e soggetto da tempo a lavori per l’adeguamento alla nuova collocazione logistica degli uffici della filiale”.

 

Sottolineando come anche dai medici di Pronto soccorso sia stato raccomandato alle cinque lavoratrici di evitare la permanenza nel luogo di lavoro “fino a che persisteranno queste condizioni di rischio della salute e della sicurezza”, i due parlamentari ricordano la trattativa tra Organizzazioni Sindacali e Azienda per evitare il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori nel corso dei lavori di ristrutturazione necessari alla sede di via Lequile, con la proposta sindacale accolta negativamente dall’azienda “per una questione di costi elevati. Adesso bisogna esortare l’azienda Poste Italiane a trovare una rapida soluzione per il CPO di Lecce che ponga come priorità primaria la tutela della salute delle lavoratrici e dei  lavoratori”.

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http://www.statoquotidiano.it/03/08/2013/manfredonia-rifiuto-applicazione-tariffa-agevolata-alle-poste-proteste/155983/

 

Manfredonia, rifiuto applicazione tariffa agevolata alle Poste, proteste

 

    3 agosto 2013 14:10

    Pino Delle Noci

 

Manfredonia – GIORNI addietro, all’uscita dell’ufficio postale, un cittadino imprecava contro il sistema Italia che non riesce a comprendere le innumerevoli esigenze del contribuente gravato da continue vessazioni. Le motivazioni di tanto astio derivavano dal fatto che, recandosi all’ufficio postale per pagare dei bollettini postali intestati a un suo parente della venerabile età di 83 anni, oltretutto allettato, si è visto rifiutare l’applicazione della tariffa agevolata.

 

L’addetto ai terminali ha l’obbligo di verificare che, l’intestatario del bollettino, abbia compiuto 70 anni. Quindi, nel rispetto delle direttive loro impartite, ha chiesto di mostrare la Carta d’identità dell’intestatario del bollettino di pagamento. Purtroppo, lo sfortunato, non si è preoccupato di portare con sé la Carta d’identità dell’intestatario e quindi gli rimanevano due scelte: pagare la tariffa intera o, in alternativa, ritornare a prendere il documento per poi rifare la fila all’ufficio postale. La questione diventava gravosa, visto l’intestatario del bollettino vive fuori città. Nello stesso tempo, lo sfortunato faceva rilevare che, suo figlio, porta lo stesso nome e cognome del nonno. In questi casi si potrebbe prefigurare anche la possibilità che, un giovane di trentadue anni, potrebbe pagare i propri bollettini a tariffa ridotta, mostrando la Carta d’Identità del nonno.

 

L’osservazione non è poi tanto peregrina e solleva non poche perplessità.

 

Innanzitutto, la tariffa ridotta viene applicata, in modo indifferenziata, a tutti i soggetti che hanno compiuto i 70 anni, indipendentemente dalla situazione economica reddituale. Trattandosi di una iniziativa autonoma delle “Poste Italiane” non credo sia opportuno entrare nel merito della questione. Ciononostante bisogna ammettere l’esistenza di tanti casi di omonimia; per parentela o altro. Nei casi di parentela, si potrebbe usufruire delle tariffe ridotte, mostrando semplicemente la Carta d’Identità del parente ultrasettantenne.

 

Una soluzione c’è, visto che tutti i gestori di servizi (acqua, luce, gas, telefono etc.) sono in possesso del codice fiscale, basterebbe stampare sui bollettini, oltre al nome e cognome, il codice fiscale da cui si evince il mese e l’anno di nascita dell’intestatario.

 

Sarebbe sufficiente emettere una circolare d’invito, ai gestori di servizi, di inserire anche il codice fiscale dell’intestatario.

 

(A cura di Pino Delle Noci, attivista Sipontini 5 Stelle Manfredonia)

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Data:4-8-2013

 

http://valdarnopost.it/news/bollette-in-ritardo-slitta-anche-a-incisa-e-reggello-la-scadenza-della-tares

 

Bollette in ritardo, slitta anche a Incisa e Reggello la scadenza della Tares

 

A Incisa ci sarà tempo fino al 10 agosto per pagare la prima rata dell'acconto della tassa sui rifiuti. Nessun termine fissato a Reggello, ma il sindaco garantisce altri giorni di tolleranza. Dopo quella di Figline, altre due amministrazioni del Valdarno fiorentino si adeguano ai ritardi di Poste Italiane

Bollette in ritardo, slitta anche a Incisa e Reggello la scadenza della Tares

Anche a Incisa e a Reggello non saranno applicate sanzioni a chi pagherà la Tares con qualche giorno di ritardo. La giunta di Incisa, imitando quanto fatto ieri da quella di Figline, ha spostato in avanti il termine ultimo per il pagamento della prima rata al 10 agosto. Non c’è invece una scadenza precisa a Reggello, ma il sindaco Cristiano Benucci assicura qualche giorno di tolleranza sui ritardi. Tutto questo per ovviare alla lentezza con cui Poste Italiane ha consegnato le bollette che alcuni contribuenti hanno ricevuto dopo la scadenza inizialmente fissata al 31 luglio scorso e altri stanno ancora aspettando.

 

Un disagio che accomuna tutto il Valdarno fiorentino, al quale le amministrazioni comunali si sono dovute adeguare, pur non avendo responsabilità sul disservizio, per garantire l’uguaglianza di trattamento di tutti i contribuenti.

 

Così a Incisa ci sarà tempo fino al 10 agosto per pagare la prima rata dell’acconto Tares, mentre a Reggello, pur non avendo fissato una nuova scadenza, saranno tollerati per diversi altri giorni gli inevitabili ritardi.

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http://www.vaccarinews.it/index.php?_id=14792

 

Ago 03 2013

00:47

Giornali, riviste e siti

Dagli uffici monumentali ai prefabbricati

 

Mezzo secolo fa il dibattito che avrebbe portato a standardizzare l’attività edilizia. Pur mantenendo, dove opportuno, degli adattamenti alla realtà locale

 

I prefabbricati postali sarebbero giunti più tardi. Qui l’esempio di Castiglione del Lago (Perugia)

 

“Edifici-norma” o “edifici-tipici”? Il dibattito tra gli specialisti animava, mezzo secolo fa, anche l’ambiente postale, tanto che se ne parlò persino in seno all’Upu. Il problema -in sostanza- era se fosse opportuno individuare un modello standard adatto alle esigenze e poi replicarlo pedissequamente in ogni dove, oppure definire un quadro di riferimento, lasciando però l’architetto libero di esprimersi e, al tempo stesso, non perdendo d’occhio il contesto nel quale l’immobile sarebbe stato inserito. Specie se si trattava di costruzioni al servizio di comunità significative.

 

Avendo presente -scriveva Luigi Fisichella nell’articolo “Architettura funzionale negli edifici postali”, pubblicato allora da “Poste e telecomunicazioni”- la necessità di costruire sedi “che assolvano tutte alle stesse identiche funzioni” e che quindi, sulla base dei criteri di architettura funzionale, siano modellate su un unico impianto strutturale. Nel testo, l’autore mette in evidenza come la prima alternativa fosse sostenuta principalmente dai tedeschi, la seconda era quella degli italiani.

 

Si trattava, insomma, di “fondere la funzionalità e la forma in una unità architettonica”. “Già da molto tempo si è rinunciato al criterio di dare gli edifici postali, in quanto rappresentano lo Stato, l’aspetto monumentale che veniva abitualmente ricercato nel secolo scorso (ed anche nei primi decenni del Novecento, ndr). D’altra parte si deve cercare di evitare che gli edifici pubblici si rassomiglino tutti fra di loro: essi non possono in effetti giocare un ruolo anonimo e mediocre nella veduta d’insieme di una città”.

 

Tre i punti essenziali della normalizzazione: economia di tempo, di denaro e massima aderenza dell’opera realizzata alle esigenze funzionali dell’utenza. Parametri applicabili soprattutto agli uffici più piccoli: dodicimila erano quelli, “oggi sistemati precariamente in edifici di proprietà privata”, da ripensare. Potevano essere organizzati in tre o quattro classi “che si distinguono l’una dall’altra per un diverso proporzionamento dei vari elementi compositivi, pur restando questi legati ed articolati secondo la stessa legge di concatenazione delle varie fasi operative e di interdipendenza fra un ambiente e l’altro”. Con l’intenzione di sperimentare alcune soluzioni e, in prospettiva, introdurre “elementi modulari che siano suscettibili di una prefabbricazione industriale”. L’approccio che, in seguito, avrebbe portato alle costruzioni Italposte era definito…

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http://www.corriere.it/economia/13_agosto_02/stipendi-manager-pubblici_fdb0741e-fb84-11e2-be12-dc930f513713.shtml

 

    Economia >

    Nuovo tetto agli stipendi dei manager pubblici emendamento del governo al dl fare

Nuovo tetto agli stipendi dei manager pubblici  - Ma cresce il numero di società escluse

Il taglio del 25% in vigore dal prossimo rinnovo. Fuori Poste e Fs, ora anche le controllate di Eni, Enel e Finmeccanica

 

Il ministro dell’Economia Fabrizio SaccomanniIl ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni

Il governo aveva promesso una “correzione”, dopo il pasticcio della Camera. Ma dal Senato il tetto agli stipendi dei manager pubblici rischia di uscire ancora più debole. L’emendamento al decreto Fare depositato dall’esecutivo nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato prevede infatti un sistema “differenziato”, che distingue tra società non quotate controllate da società con titoli azionari quotati rispetto a quelle controllate da società emittenti altri strumenti finanziari. Il criterio adottato alla Camera, che aveva “salvato” le società che svolgono servizi di interesse generale come Sogei, Sogin, Poste, tutto il gruppo Fs, Anas, o le società pubbliche locali come Atac e Eur Spa, viene quindi cassato. Con la nuova formulazione però il tetto non si applicherebbe alle società controllate da una quotata, quindi tutte le realtà delle galassie Eni e Finmeccanica. E neppure a quelle che emettono titoli su mercati regolamentati, comprese le Poste e le Ferrovie. Di fatto una platea più ampia.

 

AL PRIMO RINNOVO - Per le altre il tetto entrerebbe in vigore a partire dal primo rinnovo del consiglio di amministrazione: il compenso dei manager, si legge nel testo in discussione, «non può essere stabilito in misura superiore al 75% del trattamento economico complessivo del mandato antecedente». A meno che nei 12 mesi precedenti non siano già state adottate riduzioni“almeno pari” a quelle introdotte con la nuova norma. Per le società quotate capitolo a parte. Lì il tetto non si può imporre per legge quindi il testo prevede che venga sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti una proposta in materia di remunerazione degli amministratori «conforme ai criteri richiamati», con l’obbligo per l’azionista di controllo pubblico di votare a favore.

 

NIENTE BONUS - La proposta di modifica prevede inoltre il divieto per tutte le società a controllo pubblico di corrispondere agli amministratori bonus, indennità o benefici economici di fine mandato. Soprattutto, la disposizione impedisce il cumulo di stipendi: se a un manager vengono affidati incarichi aggiuntivi nella società o in una sua partecipata continuerà a ricevere solo lo stipendio base. Ancora una volta però, sarebbero escluse quelle che emettono titoli quotati e le loro controllate. Sull’emendamento si dovranno ora esprimere le commissioni. Il consenso dei partiti non è unanime: il gruppo di Scelta civica, per esempio, preferirebbe tornare al testo originario, precedente alle modifiche introdotte alla Camera.

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Data:4-8-2013

 

http://www.sanremonews.it/2013/08/01/leggi-notizia/articolo/sanremo-faraldi-pd-difendiamo-dai-tagli-lufficio-postale-di-coldirodi.html#.Uf3pVqw9VuY

 

| giovedì 01 agosto 2013, 22:53

Sanremo: Faraldi (Pd) "Difendiamo dai tagli l'ufficio postale di Coldirodi". Zoccarato "Stiamo monitorando"

 

I tagli annunciati ed attuati da Poste Italiane sono stati al centro di un dibattito in consiglio comunale. A stimolare la discussione è stata un'interpellanza presentata dal consigliere del Partito Democratico Leandro Faraldi.

 

"E' stato attivato un tavolo regionale per affrontare questa problematica e Sanremo non c'è, mentre altri comuni anche più piccoli sono presenti - ha detto - su Sanremo i tagli in questione riguarderebbero gli uffici postali delle frazioni. Mi sono informato sui dati relativi a Coldirodi, ed ho scoperto che è un ufficio che ha forte numero di prestazioni giornaliere. Il mio invito all'Amministrazione è quindi quello di partecipare a questo tavolo regionale con Poste Italiane, per scongiurare questi tagli. Gli  uffici periferici sono in realtà un'ossatura importante che fornisce servizi ai cittadini".

 

"Il tavolo è dell'Anci e Sanremo vi ha già partecipato - ha risposto il sindaco Maurizio Zoccarato - Siamo infatti a conoscenza dei problemi che riguardano anche altre realtà, come per esempio Ospedaletti. Stiamo monitorando la situazione".

 

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http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2013/08/02/Pagamenti-poste-fuorilegge-371-indagati_9111929.html

 

Pagamenti poste fuorilegge, 371 indagati

Operazione Guardia di Finanza, nel mirino due società sarde

02 agosto, 18:51

 

Pagamenti poste fuorilegge, 371 indagati (ANSA) - CAGLIARI, 2 AGO - Non avevano l'autorizzazione della Banca d'Italia ma effettuavano ugualmente i pagamenti dei bollettini postali. Sono ben 371 le persone indagate in tutta Italia dalla Guardia di finanza. Al centro dell'inchiesta, coordinata dal pm Giangiacomo Pilia, due società con sedi legali nel Cagliaritano che operavano nel settore dei servizi postali privati. Le due aziende, accanto al servizio di recapito corrispondenza, effettuavano per conto dei clienti il pagamento dei bollettini postali.

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http://www.firenzepost.it/2013/08/02/a-firenze-scongiurato-lo-sgombero-di-74-famiglie/

 

Molte famiglie vivono nella Casa albergo Poste italiane da 10 anni

A Firenze scongiurato lo sgombero di 74 famiglie

 

di Redazione - venerdì, 02 agosto 2013 12:30 - Cronaca    

 

FIRENZE – Si è risolta positivamente la vicenda delle 74 famiglie, che abitano nei locali della casa albergo di Poste italiane di via Chiusi a Firenze, a cui era pervenuta una lettera del gestore Gest.a s.r.l. che il 2 agosto avrebbe chiuso lo stabile. Tutto si è risolto grazie alla mobilitazione del Sunia e del presidente del quartiere 4, Giuseppe D’Eugenio.

 

Le famiglie, molte delle quali vivono nella struttura da oltre dieci anni, si sono organizzate in comitato sotto la guida del Sunia per scongiurare il peggio ovvero lo sgombero immediato. Infatti il gestore della struttura Gest.A, con sede a Treviso, a causa di un contenzioso con la proprietà, Europa Gestioni spa, società del gruppo Poste Italiane, ha abbandonato la struttura incluse le famiglie ivi abitanti e il personale addetto ai servizi di portierato che da oggi è stato collocato in ferie forzate e successivamente in cassa integrazione.

 

Dopo una serie di contatti diretti da parte del Sunia con la direzione nazionale di Poste Italiane e della Gest.A il sindacato inquilini ha inviato una lettera di diffida  oltreché ai diretti interessati, anche al Prefetto, al vicesindaco assessore alla casa Stefania Saccardi e al quartiere 4, per garantire il diritto di abitazione e i servizi essenziali come luce e acqua alle 74 famiglie, alcune delle quali con minori. Poste Italiane si è presa carico della struttura assicurando la prosecuzione dei servizi essenziali e la custodia dello stabile. Per scongiurare ogni rischio, come quello di due giorni fa, quando il gestore GESt.A aveva improvvisamente staccato l’acqua a tutte le famiglie, era stato costituito un presidio fisso di inquilini.

 

«Una volta superata la fase emergenziale –spiega Simone Porzio del Sunia- ho già proposto l’avvio di un percorso condiviso tra Poste Italiane, Sunia, Comune di Firenze per affrontare e risolvere le numerose criticità emerse sia in queste settimane, sia nel corso degli anni, in modo da assicurare alle famiglie, gran parte delle quali con basso reddito, una serena prosecuzione del rapporto di locazione e una corretta gestione e destinazione della struttura».

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http://www.veronasera.it/cronaca/verona-telegrammi-spediti-primo-semestre-2-agosto-2013.html

 

Verona, il telegramma viaggia ancora: 32mila spediti in sei mesi

 

Da inziio 2013 anche circa 2400 gli avvisi accettati e recapitati dal portale web delle Poste: in 7 casi su 10 resta il mezzo più diffuso per condoglianze, ringraziamenti o congratulazioni formali

ettore zuccolotto

 

Mentre dagli Stati Uniti all’India le aziende postali hanno dimesso il servizio, gli italiani sono ancora affezionati al telegramma con 9,1 milioni di invii nel 2012 e 4,1 milioni nel primo semestre 2013. Il telegramma si conferma un mezzo di comunicazione ancora molto richiesto in provincia di Verona, con circa 32.000 telegrammi recapitati nel primo semestre 2013 di cui circa 2400 accettati tramite www.poste.it

 

Se un tempo il telegramma si usava prevalentemente per affari, oggi in 7 casi su 10 è una comunicazione privata: resta il mezzo più diffuso per condoglianze, ringraziamenti o congratulazioni formali. Il telegramma è inoltre utilizzato per ogni comunicazione che richieda una certificazione poiché Poste Italiane ne conserva il testo, completo di mittente, destinatario, data e ora di accettazione e recapito. Per questo il telegramma viene  ancora utilizzato per assunzioni, recupero crediti, udienze, risultati agli studenti e convocazioni per supplenze.

 

UN SALTO INDIETRO - La storia del telegrafo inizia nella prima metà dell’ 800. A fine Ottocento la rete telegrafica italiana era già ben sviluppata. Ci si poteva, infatti, recare in uno degli oltre 6.500 uffici postali per spedire un telegramma. L’introduzione sin dal 1865 del servizio dei vaglia telegrafici, inoltre, permetteva di spostare con relativa facilità somme di denaro da una parte all’altra della penisola e persino all’estero. Indispensabile per le comunicazioni durante il periodo bellico, il sistema telegrafico nazionale fu ulteriormente potenziato tra le due guerre mondiali con i progressi della telegrafia sottomarina. L’arrivo, alla fine degli anni Quaranta, delle prime telescriventi rese il sistema della telegrafia nazionale ancora più agile. Il telegramma, anche se trasmesso ormai in modalità completamente diverse, è sopravvissuto al sistema Morse, messo a riposo verso la metà degli anni Sessanta del Novecento.

 

Il tradizionale telegramma, che sempre si è adeguato alle mutate esigenze dei tempi, approda oggi così nella App PosteMobile iniziando uno nuovo viaggio tramite lo smartphone. Poste Italiane ha ampliato i canali di accettazione: dallo sportello, al call center o al sito internet fino allo smartphone. Con la nuova APP PosteMobile, disponibile gratuitamente per Android e iOso attraverso il portale WAP di PosteMobile, da oggi è infatti possibile inviare un telegramma dal cellulare.

 

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http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2013-08-02/22589/Poste_non_autorizzate_scoperte_due_societa_a_Cagliari_scattano_370_denunce.html

 

venerdì, 02 agosto 2013

Poste non autorizzate, scoperte due società a Cagliari: scattano 370 denunce

 

Guardia di finanza: “operazione fail payment”. Individuate due società postali private sarde con uffici su tutti il territorio nazionale che esercitavano abusivamente servizi di pagamento. Denunciate 371 persone.

 

CAGLIARI - Due società con sede nella provincia di Cagliari che operano nel settore dei servizi postali privati offrendo, senza la prevista autorizzazione dalla Banca d’Italia, la possibilità di effettuare pagamenti di bollettini postali, compresi quelli per i consumi di utenze domestiche, sono state individuate dal Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari.

 

L’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari Giangiacomo Pilia, è stata svolta con l’acquisizione, anche attraverso perquisizioni presso le sedi societarie, e l’analisi di numerosa documentazione contrattuale e bancaria. E' stato scoperto un sistema abusivo di servizi di pagamento operati dalle due società postali private sarde, ramificate con filiali e uffici in franchising in provincia di Cagliari e su tutto il Territorio nazionale.

 

Per l’erogazione abusiva del servizio di pagamento sono stati ora denunciate alla Procura della Repubblica di Cagliari 371 persone per violazione alla normativa della legge bancaria. Non risultano, al momento, danni per gli utilizzatori del servizio, sia per quanto riguarda i privati cittadini che hanno effettuato i pagamenti tramite bollettini, sia per le società o enti destinatari.

Ultimo aggiornamento: 02-08-2013 17:20

 

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http://notizie.alguer.it/n?id=60888

 

           

Red, 2 agosto 2013 More Sharing ServicesCondividi | Share on facebook Share on myspace Share on google Share on twitter Share on oknotizie

Scoperto un sistema abusivo di servizi di pagamento operati da due distinte società postali private sarde, ramificate con filiali e uffici in franchising in provincia di Cagliari e su tutto il Territorio nazionale

Poste abusive, 371 denunce in Sardegna

 

 

CAGLIARI - Due società ubicate nella provincia di Cagliari ed operanti nel settore dei servizi postali privati che offrivano, senza la prevista autorizzazione dalla Banca d’Italia, la possibilità di effettuare pagamenti di bollettini postali, compresi quelli per i consumi di utenze domestiche, sono state individuate dal Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari.

 

L’attività investigativa, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cagliari Dott. Giangiacomo Pilia, è stata svolta con l’acquisizione, anche attraverso perquisizioni presso le sedi societarie, e l’analisi di copiosa documentazione contrattuale e bancaria. L’incrocio delle risultanze emerse con i dati contenuti nei server, ha permesso di individuare, definire e reprimere il sistema abusivo di servizi di pagamento operati dalle due società postali private sarde, ramificate con filiali e uffici in franchising in provincia di Cagliari e su tutto il Territorio nazionale.

 

Per l’erogazione abusiva del servizio di pagamento sono stati ora denunciate alla Procura della Repubblica di Cagliari 371 persone per violazione alla normativa della legge bancaria (art. 131 ter del decreto legislativo 1 settembre 1993 n. 385 -T.U.L.B.). Non risultano, al momento, danni per gli utilizzatori del servizio, sia per quanto riguarda i privati cittadini che hanno effettuato i pagamenti tramite bollettini, sia per le società/enti destinatarie.

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Data:4-8-2013

 

http://www.gonews.it/articolo_215291_Tares-nessuna-sanzione-per-saldi-entro-il-10-agosto.html

 

 

Tares, nessuna sanzione per saldi entro il 10 agosto

La decisione dopo aver preso atto dei ritardi di Poste Italiane nella consegna delle bollette

02/08/2013 - 15:59

 

Anche a Incisa, così come avvenuto a Figline, non sarà applicata nessuna sanzione a chi pagherà la Tares non oltre il 10 agosto invece che entro il termine stabilito del 31 luglio. Lo ha deciso la Giunta con una delibera che tiene conto dei ritardi di Poste Italiane nella consegna delle bollette per il tributo che dal 2013 va a sostituire (e non ad aggiungersi) alla Tia, ovvero la vecchia denominazione della tariffa sui rifiuti.

 

 

 

Dunque chi pagherà entro il 10 agosto non dovrà versare un euro in più sulla base dell’articolo 10, commi 1 e 2, della legge n.212/2000 che sottolinea come i rapporti tra contribuente e Amministrazione finanziaria sono improntati al principio della collaborazione e della buona fede, e che non sono previste sanzioni o interessi moratori a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni o errori.

 

 

 

Quindi, preso atto che anche sul territorio comunale di Incisa la consegna degli avvisi di pagamento da parte di Poste Italiane non è avvenuta in modo uniforme, e che ad oggi numerosi contribuenti lamentano il mancato recapito dell’avviso di pagamento, la Giunta comunale di Incisa ha ritenuto opportuno garantire l’uguaglianza di trattamento di tutti i contribuenti e disporre di non applicare alcuna sanzione per i pagamenti che avverranno entro il 10 agosto 2013.

 

 

 

Come per Figline, anche per Incisa si tiene comunque a precisare che questi disagi non sono imputabili all’Amministrazione Comunale, i cui uffici avevano fatto pervenire i bollettini a Poste Italiane nei tempi opportuni. Nell’occasione si ricorda che la seconda rata dell’acconto Tares 2013 dovrà essere versata entro il 16 settembre 2013 (no per chi ha effettuato il pagamento in unica soluzione), mentre il saldo a conguaglio andrà pagato entro il 16 dicembre 2013.

 

 

 

Per altre eventuali informazioni e per conoscere le agevolazioni disposte dal Comune visita www.comune.incisa-valdarno.fi.it.

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http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130802-lavoro-miccoli-pd-poste-faccia-ogni-sforzo-per-salvaguardare-lavoratori-ag-recapito

 

Venerdì 02 Agosto 2013 13:52

LAVORO: MICCOLI (PD), POSTE FACCIA OGNI SFORZO PER SALVAGUARDARE LAVORATORI AG. RECAPITO

Scritto da  com/sdb

 

 

(AGENPARL) - Roma, 02 ago - "Auspichiamo che Poste Italiane, in merito alle trattative con i lavoratori delle agenzie di recapito, metta in campo tutti gli sforzi per favorire l’esito positivo del confronto con le OO.SS". Lo dichiara in una nota Marco Miccoli, parlamentare del PD e membro della Commissione lavoro pubblico e privato. 

 

"Dico questo perché le proposte dell’azienda – illustrate alle OO.SS nell’incontro del 31 luglio scorso in merito alla salvaguardia occupazionale del personale delle agenzie di recapito – rischiano di veder naufragare la possibilità di un accordo. Offrire contratti a tempo determinato -continua Miccoli - della durata di dodici mesi, prorogabili a 16, a 600 lavoratori in sedi prestabilite (in Lombardia, Piemonte e Veneto) a migliaia di Km di distanza dalle loro residenze e dalle loro famiglie, crea oggettivamente enormi difficoltà logistiche. L’impegno a tutela del lavoro, da parte di Poste Italiane, deve anche essere garantito anche, così come giustamente affermano i lavoratori, da una responsabilità sociale d’impresa relativa a quel miliardo e 32 mln di euro di utile dichiarato nel 2012, dall’azienda. Questo risultato non può esonerare Poste da scelte che guardino all’interesse generale. Del problema abbiamo anche investito il Governo con una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dello sviluppo economico – conclude il parlamentare democratico - il quale ora, a nostro parere, deve urgentemente intervenire".

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http://www.ilpaesenuovo.it/2013/08/01/labriola-slc-cgil-denuncia-postine-intossicate-poste-italiane-provveda-al-trasferimento-dei-lavoratori/

 

Published On: gio, ago 1st, 2013

Territorio | By Elisabetta Politano

Postine intossicate, Slc Cgil denuncia: “Poste Italiane provveda al trasferimento dei lavoratori”

 

postinoLECCE – Cinque postine sono state ricoverate al pronto soccorso dell’ospedale di Lecce per un’intossicazione provocata da esalazione di solventi acrilici. La Slc Cgil Lecce denuncia l’incresciosa situazione che si è verificata questa mattina negli uffici del Cpo, il centro postale operativo sito in via Vecchia Lequile a Lecce. Richiesto anche l’intervento dello Spesal.

 

Stamane, prima dell’ingresso delle dipendenti, sono stati effettuati dei lavori di pitturazione dei pavimenti. Attualmente infatti Poste Italiane ha cantierizzato la sede del Cpo per adeguarla alla nuova collocazione logistica degli uffici della filiale.

 

“È evidente – spiega Salvatore Labriola, segretario generale Slc Cgil Lecce – che la scelta di non trasferire le lavorazioni nel periodo in cui è in attività il cantiere sta producendo gravi ripercussioni sui lavoratori. Avendo certificato l’intossicazione, i medici del pronto soccorso della Asl di Lecce hanno raccomandato alle cinque lavoratrici l’allontanamento dal posto di lavoro fino a che persisteranno queste condizioni di rischio della salute e della sicurezza”.

 

I lavori cantierizzati al Cpo hanno però tempi ancora molto lunghi. si prevede che proseguiranno fino alla fine del 2013. “Come si può mettere davanti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori (circa 200 dipendenti, tra postini e addetti alla logistica) il risparmio economico” – si chiede Labriola. “Quale risparmio pensa di fare Poste Italiane in questo modo – continua – Chi paga per la salute delle lavoratrici e per i costi e i disagi provocati dalla sospensione delle attività, come è avvenuto questa mattina”. Tanti gli interrogativi del segretario generale che dichiara con fermezza: “Dinanzi a questa situazione, se l’azienda sceglierà di non spostare le lavorazioni in altro sito, la Slc Cgil e gli Rls valuteranno l’opportunità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica”.

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http://www.maremmanews.it/it/index.php/attualita/12591-le-critiche-dei-cittadini-sulle-poste-centrali

 

Le critiche dei cittadini sulle Poste centrali

    Pubblicato: 02 Agosto 2013

 

Grosseto: "Ore 13:30, ufficio delle Poste Centrali di Grosseto, Tante persone in attesa e mancano gli impiegati agli sportelli. Qualcuno chiede cosa sia successo, un impiegato passa che passa dalla sala risponde che c'è il cambio del personale. Il nervosismo è alle stelle, complice il caldo ed il periodo. Le persone in fila, cercano di approfittare 'ario, quando chiudono le loro attività o semplicemente escono dall'ufficio, in altri orari per loro sarebbe andare alla Posta. Un assiduo frequentatore dice che tutti i giorni è la stessa storia, e che molte mattine ci sono tanti impiegati e nussuno agli sportelli dalla 13:00 alle 14:00 e si formano lunghissime file. Qualcuno perde la pazienza e chiede ad alta voce, "perchè le Poste che svolgono un servizio, non fanno nulla trovare una soluzione". In molti si sono rivolti al comitato “Fare Grosseto” per porre la questione all'attenzione dell'opinione pubblica e ai vertici dell’azienda. Noi con lo spirito che ci contraddistingue vedremo di raccoglierla e di contattare la direzione, per vedere se alla questione si può porre rimedio".

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http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/08/01/news/marghera-poste-senza-aria-condizionata-1.7516920

 

 

    la Nuova di Venezia /

    Cronaca /

Marghera, Poste senza aria condizionata

 

Lavoratori e utenti protestano. L’azienda: «Ci vorranno due mesi per cambiare l’impianto»

 

MARGHERA. L’ufficio postale centrale di Marghera da alcuni giorni è privo dell’impianto di area condizionata, ma, nonostante le proteste dei dipendenti e dell’ampio numero di utenti, il problema rischia di protrarsi ben oltre il picco massimo di afa. E probabilmente fino ai primi di settembre, quando, forse, l’ufficio sarà anche costretto a chiudere del tutto per alcuni giorni per consentire i lavori di sostituzione dell’impianto. Nella sede delle Poste Centrali di Marghera in Piazzale Concordia da alcuni giorni per trovare un minimo di refrigerio dagli oltre trenta gradi esterni di temperatura, utenza e dipendenti sono costretti a rivolgersi a due soli ventilatori a pale posizionati per terra davanti agli sportelli.

 

L’impianto centralizzato si è guastato e, per ora, non si conoscono tempi precisi per il ripristino. «Non è possibile», lamenta Daniele Vittone della UilPoste provinciale, «che ogni estate ci debbano essere problemi di rotture di impianti. Marghera non è il primo caso quest’anno, ma si sono verificati inconvenienti anche a Mirano, Mestre centro e Zelarino. Sappiamo che quasi la metà degli impianti sono obsoleti, non vedo perché si debba aspettare per forza la rottura, con inevitabili disagi a utenza e lavoratori, per cambiarli. Forse, per capire che ci vuole un cambio di mentalità, si aspetta solo che malauguratamente qualcuno si senta male veramente». Almeno per altri due mesi, però, la sostituzione dell’impianto non sarà possibile. «Si è verificato un guasto non semplice da risolvere», spiega Poste Italiane, «che ci vedrà costretti a cambiare l’intero impianto, anche in previsione delle stagione invernale. Dovremo pertanto bandire una gara per l’appalto, e i tempi previsti vedranno i lavori iniziare presumibilmente a fine agosto, con l’ufficio che potrebbe rimanere chiuso al pubblico per alcuni giorni».

 

Intanto, non sono certo due ventilatori provvisori a dare sollievo in un ufficio che, privo di finestre come da regolamenti, rischia di trasformarsi in una specie di serra per gli otto lavoratori dei singoli turni e per l’utenza. Ad agosto, tra bollette da pagare, stipendi e pensioni, il rischio è quello di code che raggiungono anche l’ora di attesa, con il caldo che potrebbe portare anche ad esasperare gli animi. «Lavorare con soldi e documenti cartacei», dice ancora Vittone, «in un ambiente dal caldo eccessivo è quasi impossibile, quindi capisco perfettamente le proteste dei dipendenti di Marghera».

 

Massimo Tonizzo

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Data:4-8-2013

 

http://valdarnopost.it/news/le-bollette-non-arrivano-nessuna-sanzione-per-chi-paghera-la-tares-entro-il-10-agosto

 

Le bollette non arrivano, nessuna sanzione per chi pagherà la Tares entro il 10 agosto

 

Ritardi di Poste Italiane nella consegna degli avvisi di pagamento, la giunta è costretta a far slittare la scadenza della prima rata fissata per ieri. Ma precisa: "Gli uffici comunali hanno consegnato i bollettini in tempo, la colpa non è nostra"

Le bollette non arrivano, nessuna sanzione per chi pagherà la Tares entro il 10 agosto

Poste Italiane tarda a consegnare le bollette e la giunta comunale deve correre ai ripari: con una delibera approvata stamani è stato deciso di non applicare nessuna sanzione a chi pagherà la Tares entro il 10 di agosto, di fatto spostando in avanti il termine fissato per legge a ieri, 31 luglio.

 

Nei giorni a ridosso della scadenza molti cittadini avevano lamentato il mancato recapito dell’avviso di pagamento. La distribuzione delle bollette non è avvenuta in modo uniforme su tutto il territorio, di Figline e non solo. Per questo la giunta ha voluto garantire l’uguaglianza di trattamento ai contribuenti, pur tenendo a precisare in una nota “che questi disagi non sono imputabili all’amministrazione comunale, i cui uffici avevano fatto pervenire i bollettini a Poste Italiane nei tempi opportuni”.

 

Chi pagherà entro il 10 agosto non dovrà versare nessuna sanzione, in base all’articolo 10, commi 1 e 2, della legge n.212/2000 che sottolinea come i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria sono improntati al principio della collaborazione e della buona fede e che non sono previste sanzioni o interessi moratori a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni o errori.

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http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/08/01/news/corrispondenza-in-ritardo-un-coro-di-lamentele-1.7513811

 

    il Mattino di Padova /

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Corrispondenza in ritardo Un coro di lamentele

 

Diffuse proteste tra gli utenti. A Santa Croce niente pacchi per dieci giorni Adiconsum: «Non si sa neanche a chi rivolgersi per comunicare il disservizio»

 

di Felice Paduano

 

Le accuse sono pesanti. In questi giorni sono sempre più numerosi gli utenti di Poste Italiane che telefonano al centralino della direzione provinciale oppure a quello del Cmp (Centro meccanizzato Padova), a Camin, per protestare per il mancato arrivo della corrispondenza ordinaria, della posta prioritaria e pure dei pacchi. Motivo? Poste italiane ha ridotto il numero di portalettere, costretti a servire zone sempre più estese. A fronte di questa situazione, i cittadini, disperati, si sono rivolti alle associazioni dei consumatori e pure al nostro giornale. Le lamentele sono le più disparate. Chi sostiene di non ricevere più il periodico in abbonamento con la stessa puntualità di prima. Chi afferma che il portalettere gli ha consegnato la bolletta per il pagamento dei servizi dopo la scadenza dei termini. Chi osserva che il pacco celere gli è stato recapitato anche con una settimana di ritardo. A Santa Croce, in via Aquette e in via Cerato, lo stop delle consegne pare si sia protratto per oltre dieci giorni a metà luglio. Il capogruppo del Pdl nella Circoscrizione 3, Michele Russi, ex direttore dell’ufficio postale di Cittadella, ha scritto contro Poste Italiane un comunicato molto duro. «I tempi di una volta, in cui il postino suonava due volte, sono finiti», sottolinea Russi. «A Mortise, per esempio, veder passare il portalettere davanti a casa o davanti all’ufficio è come vincere un terno al lotto. Solo pochissimi giorni fa ho ricevuto un avviso di pagamento da parte dell’Enel, scaduto il 17 luglio. Diventano, poi, sempre più numerosi gli amici che mi comunicano il sistematico ritardo nella consegna dei pacchi. Non è un caso che il disservizio avvenga durante l’estate, quando i pochi portalettere rimasti in servizio vanno in vacanza e non sempre vengono sostituiti. Purtroppo questa è la nuova realtà anche padovana di Poste Italiane dopo che, a livello nazionale, sono stati tagliati cinquemila dipendenti».

 

Altro testimone eccellente dei disagi che i clienti delle Poste stanno sopportando in questi giorni è il segretario provinciale di Adiconsum. «Le telefonate di proteste non si contano più», osserva Roberto Nardo, «e il bello è che quasi tutti si lamentano delle difficoltà che incontrano ogni volta che hanno bisogno di comunicare del disservizio patito ai responsabili, sia provinciali che regionali, di Poste Italiane. In pratica non sanno quasi mai a chi rivolgersi per segnalare il mancato recapito della corrispondenza. In alcuni casi le proteste diventano roventi, perché alcuni utenti sostengono di rischiare di perdere documenti importanti. Per quanto riguarda la mia associazione, se i disagi continueranno anche nelle prossime settimane, in pieno accordo con le altre associazioni dei consumatori, scriverò una lettera a muso duro ai dirigenti regionali di Poste Italiane. Sperando, naturalmente, che la missiva sia consegnata tempestivamente, nei tempi previsti dal regolamento postale».

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http://www.ilgiunco.net/2013/08/01/poste-fare-grosseto-al-cambio-del-turno-sportelli-vuoti-e-file-lunghissime/

 

Poste, Fare Grosseto: al cambio del turno sportelli vuoti e file lunghissime

 

• 1 agosto 2013 • Aggiornato alle 13:00

 

GROSSETO – Durante il cambio dell’ora alle Poste centrali «tante persone in attesa ma mancano gli impiegati agli sportelli». Lo denuncia Fare Grosseto che afferma di raccogliere così le proteste di alcuni cittadini. «Le persone in fila, cercano di approfittare dell’orario, quando chiudono le loro attività o semplicemente escono dall’ufficio, in altri orari per loro sarebbe impossibile andare alla Posta – prosegue Fare Grosseto -. Un assiduo frequentatore dice che tutti i giorni è la stessa storia, e che molte mattine ci sono tanti impiegati e nessuno agli sportelli dalla 13 alle 14 e si formano lunghissime file».

 

«In molti si sono rivolti al comitato “Fare Grosseto” per porre la questione all’attenzione dell’opinione pubblica e ai vertici dell’azienda» concludono.

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http://eur.romatoday.it/spinaceto/poste-spinaceto-file-scavalcate.html

 

"Poste a Spinaceto: prima gli amici poi gli utenti normali"

 

Un nostro lettore racconta quanto accaduto ieri nell'ufficio postale di zona. Conoscenti che senza numero saltano file di oltre un'ora e dipendenti che inventano scuse assurde per giustificarsi

Redazione 1 agosto 2013

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera indignata di un nostro lettore.

 

Ieri sono arrivato in posta per ritirare una raccomandata alle 14.50 circa e sono stato servito alle 16.15. Oltre un'ora e venti minuti per un minuto di servizio: inconcepibile ai giorni nostri. Questo però non è stato solo un mio disagio, ma di tutti i cittadini presenti ieri presso la Posta di Spinaceto.

Insieme a me c'erano altre persone. Fra questi spiccava una famiglia, madre padre e figlia che ad un certo punto si sono resi conto che una signora veniva avvicinata da una dipendente delle poste e servita.

 

A quel punto, dopo che comunque già in molti si erano spazientiti per la lunga attesa, uno dei tre si accorge di quanto stesse succedendo ed inizia ad urlare sia verso la dipendente delle Poste sia verso la signora chiedendo dove fosse il suo numero. Naturalmente la signora, presa alla sprovvista, è rimasta in silenzio non fornendo spiegazioni ma soprattutto il numero.

 

La dipendente ha detto che la signora la stavano serveno ad un altro sportello e che si erano spostati, portando la stessa verso lo sportello che potremmo definire "incriminato". Purtroppo però la dipendente non si è resa conto di aver portato la sua amica davanti ad uno sportello spento che quindi non era in funzione nè in quel momento nè tantomeno prima quando la dipendnete diceva di aver iniziato ad effettuare le operazioni.

 

Pochi minuti dopo l'amica della dipendente si è allontanata baciando sulle guance la dipendente stessa allontanadosi fra le persone inviperite.

 

Ecco l'Italia dei furbi dove gli amici vengono prima della correttezza. Non sto qui a dire come siano stati appellati i soggetti in questa situazione durante il parapiglia.

 

Lettera firmata

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Data:4-8-2013

 

http://www.unionesarda.it/articoli/articolo/324230

 

L'UNIONE SARDA.it > Cronache dalla Sardegna > Cagliari, la Tares manda in tilt le poste Polemiche sulla nuova tassa sui rifiuti

 

Cagliari, la Tares manda in tilt le poste Polemiche sulla nuova tassa sui rifiuti Polemiche sulla Tares

 

Ieri è scaduto il termine per il versamento dell'acconto sulla tassa sui rifiuti ma molti cittadini non hanno ancora ricevuto i bollettini.

 

Una giornata infernale quella di ieri per molti cittadini che si sono messi in fila in banca o alle poste per pagare l'acconto della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. Ma oltre alle file interminabili e il relativo caos provocato dalla nuova tassa molti cittadini "lamentavano il fatto che i bollettini non fossero ancora arrivati a casa". Molte famiglie infatti non hanno ancora ricevuto dal Municipio i bollettini mente in altri casi gli avvisi sono arrivati nell'ultimo giorno utile.

 

Dal Comune intanto fanno sapere che "ci si può presentare negli uffici del Servizio tributi" in via Nazario Sauro per chiedere la consegna. Per il ritardo non è prevista nessuna sovrattassa.

 

La cronaca dei disagi di ieri e i dettagli della nuova tassa nell'articolo sull'Unione Sarda oggi in edicola.

 

Giovedì 01 agosto 2013 07:39

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Data:4-8-2013

 

http://www.letruria.it/Il-Comune-di-Monte-San-Savino-denuncia-il-disservizio-delle-poste-per-la-riscossione-della-Tares

 

Ufficio Stampa in: Territorio   |  01/08/2013 - 10:17

 

Il Comune di Monte San Savino denuncia il disservizio delle poste per la riscossione della Tares

Gli uffici del Comune assaliti da utenti arrabbiati e da continue telefonate di protesta

 

Il Comune di Monte San Savino evidenzia la grave situazione di disagio che l’amministrazione sta vivendo nei confronti dei propri utenti in conseguenza del disservizio provocato da Poste Italiane per la riscossione della Tares. Un disagio che ha inizio dal disguido afferente la ritardata consegna dei bollettini di pagamento della Tares (consegna più volte sollecitata dagli uffici comunali e per il quale disguido sono state presentate da Poste Italiane scuse senza però alcuna indicazione circa la motivazione tecnica sull’accaduto) e che è proseguito in questi recenti giorni con l’ulteriore grave problema degli stessi bollettini elaborati da Poste Italiane medesime, ma che sembrano non essere pagabili presso gli stessi uffici postali.

 

In conseguenza di ciò gli uffici del Comune sono stati letteralmente invasi da utenti arrabbiati e subissati da telefonate di richiesta di spiegazioni per il ritardo della consegna (che ad oggi non sembra essere conclusa nonostante la scadenza del pagamento della prima rata sia stata fissata al 31/07/2013) e per l’impossibilità di pagare tempestivamente il tributo presso gli Uffici postali. Ne è, quindi, emerso un quadro complessivo di inefficienza, incapacità gestionale e mancanza di professionalità nella cura della cosa pubblica, al quale ne consegue un evidente e gravoso danno di immagine dell’amministrazione comunale, nonché un danno patrimoniale da quantificare in relazione ai ritardi nella riscossione del tributo.

 

In un contesto caratterizzato da forte disagio della popolazione tale vicenda inasprisce i rapporti dell’amministrazione comunale (che non ha nessuna colpa in merito) con la propria utenza, che non solo riceve “all’ultimo minuto” un bollettino di pagamento ma successivamente si vede rifiutare lo stesso, perché “impagabile”. Alla luce dei problemi sopra evidenziati, del disagio che l’amministrazione comunale sta vivendo e cercando di fronteggiare, il Comune savinese ha chiesto a Poste italiane una risposta concreta dell’accaduto, al fine di poter dare spiegazioni plausibili all’utenza, nonché di voler provvedere quanto prima a ripristinare il servizio mediante l’attivazione di soluzioni efficaci e tempestive. L’Amministrazione comunale si riserva, inoltre, di intraprendere eventuali azioni risarcitorie sia per danno di immagine che per danno finanziario provocato dai suddetti disservizi.

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http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2013/07/31/news/chiudono-le-poste-apre-ecco-fatto-1.7509173

 

Chiudono le Poste, apre Ecco Fatto

 

Nei vecchi locali due ragazzi del servizio civile sbrigheranno una serie di pratiche

 

 

COLLESALVETTI. Partirà in autunno l'attività del Punto “Ecco fatto” a Colognole. Lo hanno annunciato il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci e il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani, nel corso di un incontro pubblico a Colognole.

 

Dopo i due incontri con la cittadinanza tenuti a Colognole, uno a seguito della chiusura delle Poste nella frazione (settembre 2012), e uno a fine gennaio 2013, in cui era stato illustrato il progetto alla cittadinanza, si è finalmente concretizzata la possibilità per il Comune di Collesalvetti di attivare il progetto a Colognole.

 

Di che cosa si tratta? E’ prevista la presenza di due giovani, selezionati tramite apposito bando secondo le regole del servizio civile, presso i locali delle ex Poste della frazione, per la durata complessiva di un anno.

 

I due giovani, dopo un breve periodo di formazione a cura del personale di Uncem Toscana e del Comune, saranno a disposizione della cittadinanza per l'offerta di una vasta gamma di servizi, che suppliranno in parte alla chiusura dell'ufficio postale (tramite possibilità di spedizione di lettere e raccomandate, servizio di fermo posta), ma non solo.

 

I ragazzi svolgeranno anche la funzione di mediatori per la cittadinanza, con la possibilità di offrire un collegamento, tramite computer e video conferenza, agli sportelli Inps e alla Camera di Commercio, per citare solo alcuni dei tanti enti terzi che sarà possibile contattare tramite il Punto “Ecco Fatto”.

31 luglio 2013

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Data:4-8-2013

 

http://www.ilsitodiperugia.it/content/572-chiusura-dellufficio-postale-di-santarcangelo

 

 

Magione

Chiusura dell'ufficio postale di Sant'Arcangelo

Gio, 25/07/2013 - 18:19 — La Redazione

 

«Pur non avendo nessuna competenza in merito alle decisioni che le Poste ritengono utili adottare per problemi interni di rotazione del personale, ritengo opportuno, come sindaco del Comune in cui la questione è stata portata sulla stampa locale, fare alcune precisazioni al fine di non far nascere dubbi fuori luogo» – afferma il sindaco Massimo Alunni Proietti intervenendo sulle polemiche riportate dalla stampa in conseguenza della chiusura, in alcuni giorni della settimana del mese di luglio, dell’ufficio postale di Sant’Arcangelo di Magione per consentire al personale di effettuare le ferie estive. «Come Amministrazione – precisa il primo cittadino – pur prendendo atto della decisione delle poste non possiamo che comprendere i cittadini della frazione lacustre. In un momento di maggior necessità, vista la stagione turistica in atto, è legittima la richiesta che il servizio venga garantito. Non possiamo, ovviamente,  intervenire su politiche aziendali che individuano modalità organizzative per consentire al personale di effettuare il periodo di ferie.  Tuttavia, riteniamo che da oggi in poi il servizio non debba più subire interruzioni e vigileremo affinché le necessità aziendali non vadano contro il diritto ai servizi del cittadino.»

MP

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http://www.levantenews.it/index.php/2013/07/31/rapallo-poste-a-san-michele-protesta-contro-la-chiusura/

 

Rapallo: “Poste a San Michele, protesta contro la chiusura”

 

Dall’Associazione “L’Altra Idea” riceviamo e pubblichiamo

 

Si è svolto nei giorni scorsi un volantinaggio ad opera dell’Associazione “L’Altra Idea” per protestare contro la mancata apertura dell’ufficio postale di San Michele di Pagana. Gli utenti si trovano di fronte all’ennesima ingiustizia; un vero e proprio disservizio a danno della collettività e di un territorio.

 

Siamo a fianco al Comitato di San Michele e alle iniziative da esso proposte in merito, siamo dalla parte del cittadino che sempre potrà contare su di noi e, a difesa del contribuente che paga troppe tasse allo Stato ma che in cambio riceve solo indifferenza, silenzio e ingiustificati dinieghi.

 

Se questa è l’Italia del XXI secolo…

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http://www.andrialive.it/news/Attualit%C3%A0/231353/news.aspx

 

31/07/2013

Via i distributori automatici di Gratta & Vinci dagli Uffici postali, esultano i consumatori

Il Comitato Difesa Consumatori Puglia ricorda che la battaglia nazionale è stata avviata da una associazione della Bat

la Redazione

 

Stop alla vendita di Gratta & Vinci negli uffici postali italiani. La battaglia legale sollevata per prima in Italia dall'associazione "Io Ci Sono" di Andria ed a cui hanno aderito la maggior parte dei movimenti dei consumatori ha prodotto la rimozione dei distributori automatici dagli uffici di Poste Italiane.

 

«Agli inizi dell’anno 2011 - ricorda in una nota il Co.di.cons, il Comitato Difesa Consumatori Puglia - è stata la prima Associazione a sollevare una problematica che dopo è diventata di carattere nazionale ed ha messo sul piede di guerra anche le Associazioni dei Consumatori e, per certi versi, i Sindacati. Nel mirino c’era e c’è ancora Poste Italiane, rea di aver installato nei suoi uffici dei distributori automatici di Gratta & Vinci, oltre che venderli direttamente alla cassa e tal proposito venne anche inoltrato un esposto all’Antitrust in quanto la modalità di vendita veniva ritenuta in contrasto rispetto ai fondamentali del servizio pubblico».

 

«Infatti tale forma di vendita incideva in maniera sostanziale - ricorda la nota - sul fatto che gli utenti in attesa del proprio turno, proprio per ingannare l’attesa, venivano invogliati e invitati a tentare la fortuna. Questa era ed è considerata una tentazione troppo grande, specie se si considera l’aspetto patologico che negli anni successivi ha determinato una vera e propria emergenza sociale e una delle dipendenze più drammatiche e pericolose. I sindacati posero all’attenzione un’altra non meno importante argomentazione cioè le pressioni psicologiche che venivano esercitate perché gli operatori addetti agli sportelli vendessero giornalmente il budget quantificato a persona. Proprio a tal proposito furono numerose le testimonianze di dipendenti di Poste Italiane che si ribellarono e inviarono anche lettere aperte nelle quali manifestavano amarezza perché il Gratta & Vinci non lo volevano vendere».

 

«La notizia che sta rapidamente circolando sul web - prosegue la nota - circa quanto diffuso dall’Associazione “Io Ci Sono!” di Andria è di una straordinaria importanza perché veramente, come è stato scritto, porta una bella ventata di aria pulita su una questione che, in realtà, non ha trovato abbastanza coraggio da parte delle Istituzioni che hanno addirittura spesso cercato di evitare di affrontare seriamente un problema e un disagio come quello legato alle dipendenze patologiche da gioco d’azzardo perché affrontare l’argomento significa essere attrezzati e avere una coscienza civica che dia risposte adeguate, come avvenuto per esempio in Emilia Romagna dove è nata “Pluto”, una struttura pubblica aperta tutto l’anno e completamente gratuita, grazie al contributo della Regione e dell’Associazione Giovanni XXIII, su segnalazione dei pazienti da parte delle Asl del territorio. E’ importante, quindi, che azioni e risultati come quelli ottenuti ad Andria abbiano il corretto e adeguato risalto perché oggi come non mai questo è diventato l’argomento di attualità più drammatico e più emergenziale perché coinvolge l’intera rete familiare e non incide solamente sugli aspetti economici che comunque sono di una gravità inaudita».

 

«Poiché un ruolo fondamentale di conoscenza e di diretto contatto con l’emergenza viene svolto dai venditori - conclude la nota -, ci attendiamo anche un segnale che provenga da questa direzione perchè ripartendo proprio da questa constatazione si potrebbe affrontare a viso aperto l’emergenza senza nasconderla o sottacerla o peggio ancora tollerarla fino ai drammi finali».

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http://www.osservatoriooggi.it/notizie/cultura/5391-servizio-postale-selva-storia-mazzotta-fasano

Notizie - Cultura & Spettacolo

 

Servizio postale alla Selva: cento anni di storia e aneddoti

A far rivivere i primi tempi del servizio postale silvano è stato il presidente del Circolo della Stampa Gianfranco Mazzotta in un incontro organizzato dalla Pro Selva

 

FASANO – Un vero e proprio excursus storico sulle Poste Italiane con particolare riferimento agli usi e costumi della nostra terra. “Un secolo di storia alla Selva: il servizio postale”: questo il tema dell’incontro, organizzato dall’associazione Pro Selva, tenutosi ieri (martedì 30 luglio) alla Casina municipale di Fasano. Dopo una breve introduzione di Beniamino Attoma Pepe che, con tanto di cappello da postino, ha ricordato ai presenti tutti gli appuntamenti che il sodalizio silvano ha in serbo per il mese di agosto e il saluto del sindaco Lello Di Bari è toccato a Gianfranco Mazzotta entrare nel vivo della serata. Il presidente del Circolo della Stampa ha voluto introdurre l’argomento tracciando le tappe salienti della storia delle Poste Italiane nell’Italia postunitaria non mancando di fare riferimenti anche all’epoca Romana dove il servizio di consegna missive era già abbastanza efficiente. Ma è sulle vicende locali che si è concentrato l’intervento del relatore che ha inquadrato il contesto storico e sociale nel quale maturò la decisione di dotare di servizio postale anche le colline fasanesi.

 

Mazzotta si è avvalso anche della presenza “scenica” di Armando Bianco e Pasquina Cuzzupè che hanno mostrato ai presenti come avveniva la consegna della posta alla Selva agli inizi del secolo scorso. Per l’occasione era anche stato allestito un banchetto dove era disponibile un annullo filatelico postale e delle cartoline commemorative dedicato ai 100 anni del Minareto, la villa in stile moresco realizzata a Selva di Fasano dal pittore e letterato Damaso Bianchi.

 

Infine l’associazione Pro Selva ha voluto donare una panchina all’ufficio postale silvano per far sì che le attese diventino meno scomode per gli avventori.

 

di Redazione

 

31/07/2013 alle 07:23:36

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http://www.giornale.sm/san-marino-poste-chiusura-pomeridiana-20883/#.Uf3sUaw9VuY

 

San Marino. Poste, chiusura pomeridiana

 

Scritto da La Redazione - mercoledì, 31 luglio 2013

Chiusura estiva del turno pomeridiano degli uffici postali di Acquaviva, Domagnano e Dogana per il periodo dal 5 al 24 agosto.

 

Ad approvare la delibera del 25 giugno scorso numero 12 è stato il Congresso di Stato, dopo aver sentito il riferimento del segretario di Stato per le Finanze e Bilancio, Poste e analizzata vista la richiesta della Direzione Generale Poste e Telecomunicazioni del 15 giugno scorso prot. n. 415.

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http://www.statoquotidiano.it/30/07/2013/andria-poste-italiane-rimossi-distributori-automatici-gratta-e-vinci/155280/

 

Andria, Poste Italiane, rimossi distributori automatici Gratta e Vinci

 

    30 luglio 2013 20:03

 

A marzo 2011 l’Associazione “Io Ci Sono!” cominciava la sua battaglia civica contro un fenomeno che già da molti anni aveva fatto registrare dati impressionanti ma che con l’arrivo dei due anni di crisi più gravi che la storia ricordi, faceva presagire qualcosa di catastrofico e così è stato, accompagnato da omertà e incapacità di affrontare un fenomeno così esteso e che coinvolge anche chi non ti aspetteresti mai, con conseguenti drammi familiari che si consumano tra le mura di casa e le stanze dei SERT, con le istituzioni quasi sempre lontane e incapaci seppure di approcciarsi a questo problema, a parte comunicati stampa di circostanza che producono solamente il nulla e la dimostrazione di ciò è data dall’inapplicabilità di quelle seppur minime norme pur introdotte per salvaguardare la salute dei cittadini.

 

In quell’occasione la nostra attenzione si pose su un fenomeno collaterale a quello dei giochi e il nostro “accanimento” si rivolse contro un’iniziativa di Poste Italiane che, proprio nel suo più grande, moderno e frequentato Ufficio Andria Centro di Via Bovio, ad Andria, decise di installare un distributore automatico di biglietti della lotteria istantanea “Gratta e Vinci” in bella mostra, contornato da tantissime lucette che indicavano gli scomparti ove prelevare il biglietto fortunato che ti cambia la vita.

 

Oltre alla macchina diabolica e distributrice di inesistenti fortune, il resto lo facevano gli operatori di cassa i quali oltre a distribuire le tanto attese pensioni non disdegnavano di invogliare il nonnetto all’acquisto del diabolico e costoso biglietto colorato.

 

Dai nostri dati di allora emerse in modo chiaro che questi erano drammatici anche nella Provincia di Bat con il 70% degli acquirenti ultraquarantenni e, di questi, il 60% donne; un “volume d’affari” i cui numeri non citiamo perché nessuno ci crederebbe.

 

A questo si aggiunga il crescente numero di soggetti che si rivolgono ai SERT in cerca di aiuto per affrontare una situazione sicuramente più grande di loro. Se le nostre denunce pubbliche hanno sortito il risultato che presso quell’ufficio Postale di Andria, il più grande, moderno e frequentato, in via Bovio, oggi si respira un’aria diversa con la totale rimozione di quei mostri chiamati distributori automatici di gratta e vinci e la quasi totale sparizione dei biglietti indiavolati, allora significa che certe battaglie si possono anche vincere.

 

Più difficile, molto ma molto più difficile vincerle è quando la lotta non è più per la rimozione degli apparecchi automatici ma quando si tratta di salvare le persone. In questi diffusi e crescenti casi il dramma è totale e non ci sono parole per descrivere quello che si possa provare di fronte ad un’estrema difficoltà nell’affrontare situazioni di tale gravità, specie quando in ballo ci sono le persone care.

 

(A cura Area Disagio ed Emergenze Sociali – Associazione “Io Ci Sono!” Andria)

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http://www.vaccarinews.it/index.php?_id=14770

 

Lug 30 2013

16:27

Notizie dall'Italia

Manutenzione degli impianti. Se ne parla al Senato

Giovanni Barozzino (Sel) ha presentato al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, un’interrogazione a risposta scritta

 

Il problema riguarda la manutenzione dei Cmp

 

Centri meccanizzati postali, ma chi si occuperà ora della manutenzione? L’ha chiesto, da Sinistra ecologia libertà, Giovanni Barozzino al ministro allo Sviluppo economico, Flavio Zanonato.

 

Alla fine degli anni Settanta -ricorda nella sua interrogazione a risposta scritta il senatore- Poste italiane commissionava alla Elsag del gruppo Finmeccanica (oggi confluita nella Selex electronic systems a partecipazione statale) l’appalto, a sua volta “girato” a diverse società di servizio, come Luciano Russo, Sie service, Seam. Fino all’ottobre del 2007 tale rapporto è stato rinnovato automaticamente. Poi, Selex Elsag decise, avendone facoltà, di affidare l’incarico a due sole ditte: Stac Italia per il Centro-Nord e Logos per il Centro-Sud e le Isole. Le subentranti, grazie, al dicastero ed ai sindacati, si impegnarono ad assumere il personale delle realtà escluse.

 

Nel febbraio scorso, un nuovo cambio di scena: la Selex Elsag ha deciso di disdire unilateralmente, con effetto immediato, gli incarichi assegnati alle due aziende in subappalto, “senza prevedere alcuna tutela” per i circa trecento tecnici e manutentori occupati nei vari centri. L’ultima proroga scade il 31 luglio e adesso gli interessati non hanno “nessuna prospettiva di impiego”.

 

Il prossimo futuro vedrebbe in campo Selex Elsag e Ph facility, con una riduzione agli attuali organici di circa il trenta per cento e con la chiusura di alcuni impianti.

 

Da qui la richiesta al rappresentante del Governo se non intenda convocare un tavolo con Poste italiane, Selex Elsag, Logos, Stac, Ph facility e le organizzazioni sindacali “al fine di approvare un protocollo d’intesa che salvaguardi l’occupazione dell’intera filiera o la riallocazione del personale eccedente in Poste”.

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Data:4-8-2013

 

http://www.helpconsumatori.it/soldi/banche_e_poste/poste-mdc-con-lorario-estivo-piu-disagi/71515

 

Poste, MDC: con l’orario estivo più disagi

 

“Poste Italiane dovrebbe tener in considerazione il disagio che la riduzione del servizio comporterà per milioni di utenti in piccoli e grandi centri e quindi prevedere delle possibili alternative per il consumatore che proprio in questo periodo deve fare i conti anche con scadenze imminenti.” Così il Movimento Difesa del Cittadino commenta la decisione di Poste Italiane di ridurre l’orario di apertura degli uffici nel mese di agosto, decisione che ha suscitato il malcontento di molti consumatori che si sono rivolti all’Associazione.

 

“Meno servizi e orario ridotto creeranno disagi ai cittadini” conclude MDC auspicando che non si tratti “di un mal riuscito tentativo di tanti dipendenti di andare prima in vacanza che, date le necessità del momento storico che viviamo, incontrerebbe lo sdegno di molti”.

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http://www.lastampa.it/2013/07/30/edizioni/novara/tares-troppi-ritardi-nella-consegna-nessuna-multa-sino-al-settembre-5G6miGrljrxzu02Mh0qxHO/pagina.html

 

Novara

30/07/2013 - NOVARA.IERI MATTINA LA DECISIONE DELLA GIUNTA

Tares, troppi ritardi nella consegna. Nessuna multa sino al 7 settembre

 

Riunione d’urgenza ieri mattina della Giunta per la Tares

 

barbara cottavoz

NOVARA

 

Nessuna sanzione a chi paga la Tares entro il 7 settembre. Lo ha deciso la Giunta comunale ieri mattina mantenendo l’impegno annunciato nei giorni scorsi quando in municipio erano fioccate le proteste di decine di novaresi che non avevano ancora ricevuto il modulo per il pagamento della Tares. Preoccupati all’idea di dover sborsare la mora, il 30 per cento dell’imposta dovuta, tanti avevano affollato gli uffici di viale Manzoni per avere una copia della cartella di pagamento.

 

Quindi tutto rinviato al 7 settembre: «La Giunta comunale preso atto dei disservizi verificatisi nella consegna da parte di Poste Italiane delle cartelle di pagamento Tares, ha deliberato di non irrogare sanzioni a tutti coloro che provvederanno al pagamento della prima rata di acconto Tares» fa sapere un comunicato dell’amministrazione novarese.

 

Ma che cosa è successo? Il Comune dà la colpa alle Poste che accusa di avergli procurato un danno con i ritardi nel recapito ai novaresi: «Le 47 mila cartelle sono state consegnate l’8 luglio e le Poste, per contratto, avevano cinque giorni di tempo per portarle nelle case dei cittadini. Decine di loro invece ancora nei giorni scorsi non le avevano ricevute e noi non dubitiamo della loro parola» ha sottolineato l’assessore Giorgio Dulio.

 

 

 

La società postale ha svolto controlli a metà della settimana scorsa e precisa: «Le giacenze al centro postale di via Monte Rosa sono molto limitate, le lettere sono state consegnate ai portalettere per il recapito - commenta Antonio Sgroi, portavoce -. Dobbiamo fare ulteriori verifiche per capire che cosa sia successo».

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http://www.castedduonline.it/cagliari/ritirare-raccomandata-alle-poste-solo-vico-malta-simeto

 

Ritirare una raccomandata alle Poste? Solo in vico Malta e via Simeto

di

Federica Lai

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Martedì 30 Luglio 2013 | 11:30

 

Disservizi alle Poste. A Cagliari per ritirare una raccomandata si può andare solo in vico Malta e via Simeto. Una situazione che crea non pochi problemi a tutte le persone che non abitano nei pressi dei due uffici, in particolar modo lavoratori e anziani.

La situazione si protrae da molto tempo, e da alcuni giorni l'Ufficio Pacchi di vico Malta, di fronte a piazza del Carmine, apre solo la mattina, dalle 8.30 alle 13.35, con due soli impiegati allo sportello. Inevitabili le file e lunghi tempi d'attesa.

"Per chi come me lavora - spiega Valeria, impiegata di Cagliari - è sicuramente un problema. Ogni giorno bisogna aspettare, e ora per giunta lo sportello  apre solo la mattina. Sarei disposta a pagare per avere di nuovo il servizio di ritiro raccomandata in qualsiasi ufficio postale. Non capisco il perché di questo cambiamento, crea solo disagi".

Più polemico Sergio, imprenditore cagliaritano. "La situazione é insostenibile - dice mentre fa la fila - è un servizio che dovrebbe fornire qualsiasi ufficio postale, così come succedeva fino a poco fa. Ogni volta è il caos: non trovo parcheggio e c'è la fila, perché due impiegati sono troppo pochi per un servizio del genere".

"Io di solito - dice Giovanna - prendo il numeretto taglia coda, vado a fare commissioni e torno dopo mezz'ora. Ma non sempre è possibile. Il problema si crea soprattutto per chi lavora, ma anche per gli anziani che non abitano qui vicino".

Il disservizio è stato segnalato anche da alcuni abitanti di viale Poetto, costretti a doversi recare in uno dei due uffici per ritirare una raccomandata, con tutti i disagi che questo comporta.

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http://www.castedduonline.it/capoterra-solo-ufficio-postale-senza-aria-condizionata-code-incubo

 

Capoterra, un solo ufficio postale e senza aria condizionata: code incubo

di

Dario Serra

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Lunedì 29 Luglio 2013 | 15:45

 

Un caldo soffocante e file interminabili all’ufficio postale di via Treviso, l’unico a Capoterra, con l’aria condizionata spenta.

Tutti i giorni si boccheggia e le persone in attesa del loro turno, dopo aver preso il numero, non sanno se sia meglio attendere fuori o dentro. Ore e ore in sosta senza aria condizionata con spazi affollati. Alla fine quasi manca l’ossigeno. Si respira a fatica.

La scorsa estate, qualcuno si era sentito male ed era stato chiamato persino il 118. L’ambulanza della Fraternità della Misericordia è intervenuta più volte. Quest’anno ancora no, ma la paura che possa succedere c’è, perché le temperature sono in continuo aumento. L’aria è soffocante. Dalla fila un medico protesta: “In simili condizioni è impossibile che gli impiegati lavorino e non potremo restare qui”.

Almeno lo scorso anno c’era qualche ventilatore e l’aria un po’ circolava.  L’amministrazione, poi ha ritenuto di spegnere tutto, per una questione di risparmio energetico.

Intanto, i disagi e le proteste sono all’ordine del giorno.

Le Poste sono aperte solo al mattino, per consentire agli impiegati di andare in ferie, ma con l’orario ridotto la fila aumenta. Da giovedì pagano le pensioni, l’attesa si triplica e al caldo senza aria condizionata non è certo salutare restare in un locale super affollato.

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http://livesicilia.it/2013/07/29/poste-un-mese-di-protesta-si-temono-disagi-negli-uffici_355147/

 

“Niente straordinari”

Poste, un mese di protesta

Si temono disagi negli uffici

Lunedì 29 Luglio 2013 - 14:14

 

Indetta da Cisl, Cgil e Failp di categoria l’astensione da tutte le prestazioni straordinarie fino al 24 agosto. I giorni più caldi saranno i primi di agosto, quando saranno in pagamento le pensioni.

 

PALERMO - Nuovo scontro tra azienda e sindacati alle Poste di Palermo. I postali della Filiale 1(Palermo città) e della Filiale 2 (Palermo provincia) si asterranno da tutte le prestazioni straordinarie fino al 24 agosto. A proclamare la protesta i lavoratori postali aderenti alla Cisl, alla Cgil e alla Failp.

 

“I lavoratori si fermeranno appena scadrà l’ultima ora di lavoro ordinario – dice il segretario generale della Cisl Poste di Palermo , Maurizio Affatigato -. Niente straordinari, lavorazioni supplementari e aggiuntive per protestare contro lo stato di malessere del personale e della qualità del servizio. Attendiamo da troppo tempo delle risposte dall’azienda su una molteplicità di conflitti rimasti aperti e denunciamo anche pressioni sui dipendenti e continuo ricorso ai distacchi di personale".

 

"Siamo stanchi – prosegue il sindacalista della Cisl – di non ricevere risposte dai vertici aziendali. Ci sono vertenze irrisolte sulla carenza di personale negli uffici e di mezzi. Per non parlare delle improprie attribuzioni di responsabilità caricate sui lavoratori e l’aumento dei carichi di lavoro che ha portato a un orario di lavoro ormai fuori controllo. Le promesse dell’azienda non bastano più. Servono fatti”.

 

In merito all’argomento, Poste italiane preferisce non replicare se non nelle opportune sedi. E intanto si annuncia un agosto ad alte temperature negli uffici postali dove si temono disagi alla clientela, specie nei primi giorni del mese in cui sono in pagamento le pensioni.

Ultima modifica: 29 Luglio ore 14:15

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http://valdarnopost.it/news/ancora-ritardi-nella-consegna-della-posta-tante-le-bollette-consegnate-gia-scadute

 

 

 

28.07.2013 h 21:40 di  Glenda Venturini

 

 

Ancora ritardi nella consegna della posta, tante le bollette consegnate già scadute

 

Torna a farsi sentire più forte, nel periodo estivo, il problema del recapito della corrispondenza in particolare nelle frazioni del comune di Montevarchi. Molte bollette arrivano nelle case già scadute: e Camiciottoli chiede al sindaco di attivarsi su questo fronte

Ancora ritardi nella consegna della posta, tante le bollette consegnate già scadute

Ritardi nella consegna delle poste che diventano problemi e disagi per i cittadini. La situazione, con l'arrivo dell'estate, è peggiorata ulteriormente a Montevarchi, in particolar modo nelle frazioni, dove spesso le bollette vengono consegnate già scadute. E la questione è arrivata di nuovo all'attenzione del sindaco, con una interrogazione a firma di Fabio Camiciottoli.

 

"In questi ultimi mesi il recapito delle bollette di pagamento delle principali utenze (tra cui luce, acqua, gas e servizi comunali) è peggiorato sensibilmente. Ciò costringe molti utenti, spesso, al pagamento di more per mancato o ritardato pagamento, che sono da imputare non agli utenti ma ad una non efficace e tempestiva consegna delle bollette di pagamento", sottolinea Camiciottoli.

 

"In molti casi il problema interessa utenze e tariffe inviate da società che effettuano servizi per conto dell’amministrazione comunale: perciò l’amministrazione non può esimersi dal promuovere, specialmente sulle società partecipate o su quelle concessionarie di servizi, specifiche azioni affinché vi sia una corretta, efficace e tempestiva consegna delle bollette", conclude il consigliere, invitando dunque il sindaco ad attivarsi affinché questa problematica trovi al più presto una soluzione.

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http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/07/28/news/poste-lumaca-proteste-a-feletto-1.7492173

 

    Messaggero Veneto /

    Cronaca /

    Poste-lumaca, proteste a Feletto

 

Tavagnacco, un gruppo di cittadini ed esercenti lamenta gravi disservizi. Degano interroga il sindaco

di Alessandro Cesare

 

TAVAGNACCO. L’arrivo dell’estate a Tavagnacco ha portato con sé una serie di gravi disservizi nella consegna della posta. La denuncia arriva da Gianna Righini che, per conto di un gruppo di cittadini e di esercenti di Feletto Umberto, lamenta ritardi e malfunzionamenti nel servizio di consegna delle lettere.

 

«Da alcune settimane - racconta la donna - la postina che recapita la corrispondenza nelle vie del centro di Feletto è stata sostituita. Ha svolto sempre il suo lavoro nel migliore dei modi puntuale, precisa, cordiale, mai un ritardo, mai un disguido. Adesso però la musica è cambiata, i giorni passano e nessuno riceve più la posta con regolarità, o meglio, qualche sparuta lettera ogni tanto arriva, distribuita alla carlona, come capita, almeno così sembra».

 

Righini spiega meglio ciò che sta avvenendo nelle ultime settimane a Feletto: «Succede che alcune lettere di mittenti vari vengano depositate nella prima cassetta postale trovata e che quindi il proprietario debba farsi carico di consegnarle ai legittimi destinatari. È capitato anche che un numero di lettere, sempre di mittenti vari, venisse abbandonato dietro le serrande di un negozio sfitto, per caso trovato dalla proprietaria e da lei distribuito».

 

Cittadini ed esercenti, stanchi dei continui disservizi, si sono pertanto rivolti al direttore della Posta di Feletto, che ha rimbalzato le responsabilità al direttore dei postini della Posta centrale di Udine che, a sua volta, ha evitato di farsi carico del problema. Stesso discorso per i tentativi fatti con i carabinieri e la polizia postale.

 

«A chi rivolgersi per avere una risposta concreta perché le cose ritornino come prima - si chiede con amarezza la signora Righini -?. Che fine ha fatto e farà tutta la corrispondenza non recapitata? Chi sta svolgendo con superficialità questo importante lavoro forse non si rende conto delle conseguenze che questi giochetti porteranno a tutti».

 

Una questione che è stata presa a cuore dal consigliere del Pdl Franco Degano, che ha presentato un’interrogazione urgente al sindaco Mario Pezzetta. «Vorrei capire quali azioni amministrativo-politiche intenda intraprendere affinché non vengano violati i principi generali del servizio di recapito, in quanto - conclude Degano - la distribuzione della posta deve essere garantita in maniera sicura e continuativa».

 

28 luglio 2013

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http://www.radiortm.it/2013/07/28/lufficio-centrale-delle-poste-a-vittoria-e-senza-condizionamento/

 

 

L’ufficio centrale delle Poste a Vittoria è senza condizionamento

scritto il 28 lug 2013 nella categoria: Sindacale

Pubblicata alle ore 22:58:50 - Fonte: Redazione

 

 

Ufficio Postale  Da mesi parte dell’impianto di condizionamento dell’aria dell’ufficio postale di Vittoria Centro centro è fuori uso. Per tutto questo tempo la CISL Slp ha esercitato pressioni e denunce, affinchè l’Azienda provvedesse alla riparazione dell’’impianto, senza gli auspicati risultati. Da un mese gli RLS dell’Unità Produttiva, hanno effettuato le segnalazione al Servizio di Prevenzione dell’ASP di Ragusa, di cui si attende il previsto intervento. L’aria è irrespirabile, il clima al suo interno è pesantissimo, persone che grondano di sudore per compilare un bollettino, operatori devastati dal caldo.

 

Considerando che sia i dipendenti, che dovrebbero operare in condizioni di lavoro adeguate, sia l’utenza che dovrebbe avere la possibilità di accedere ad un servizio pubblico in condizioni quanto meno accettabili, come previsto dal DLGS 81/08,visto l’approssimarsi del pagamento delle pensioni e le non adeguate condizioni climatiche dell’’Ufficio, e che molte persone anziane e non solo, vista la temperatura e l’aria consumata potrebbero accusare malessere, chiediamo al Sindaco di chiudere l’ufficio postale per motivi di sicurezza. “E’ inaccettabile – dice il segretario territoriale, Giorgio Giummarra – che in un periodo come questo dove i media parlano di temperature record soprattutto nelle nostre zone e nonostante le lamentele che da mesi vengono fatte sia dall’utenza che dal personale e dagli RLS nessuno,irresponsabilmente, ancora si sia occupato della manutenzione di questo ufficio pubblico”.

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http://www.siracusanews.it/node/39684

 

Siracusa, Incontro in Prefettura per i lavoratori Aretusa Recapiti. Chiesta la reintegra dal sindacato

28 Luglio 2013

 

SLC CGIL su incontro presso la Prefettura per l'aggiornamento del tavolo sul licenziamento dei 19 lavoratori di Aretusa Recapiti:

 

"In data 25 luglio 2013 alle ore 11,30 si è svolto presso la Prefettura di Siracusa l’aggiornamento del tavolo che aveva come ordine del giorno il licenziamento dei diciannove Lavoratori e Lavoratrici di Aretusa Recapiti, sollecitato dalla CGIL di Siracusa.

 

All’incontro era presente per la CGIL Sr la componente di segreteria V. Tranchina per la SLC CGIL il Seg. A.Plumeri, per Poste Italiane S.P.A. il responsabile del recapito regionale F.Davì,,oltre all’amministratore di Aretusa Recapiti e una rappresentanza dei lavoratori. Il tavolo che si era interrotto il 25 giugno, in apertura ha ripercorso a grandi linee i temi del contendere per poi entrare, oggi sì, nello specifico.

La diatriba legale, che ancora oggi investe quest’argomento, e che dovrebbe trovare il suo l’epilogo verso la fine del mese di novembre, con il giudizio sul merito espresso del T.A.R, ha di fatto creato una sorta di stallo tra le parti.

 

Ma le sollecitazioni impresse, alla trattativa, dal Vicario Dott.ssa F.Cocuzza, dalla CGIL, con l’intervento attivo di V.Tranchina oltre alle specifiche affermazioni del segretario della SLC, hanno predisposto la rappresentante territoriale del governo nel chiedere ai delegati di Poste Italiane intervenuti, di ricercare nelle more del giudizio del Tar, la reintegra dei diciannove lavoratori licenziati con una proroga che possa coprire questi tre, quattro mesi di blocco delle attività lavorative.

 

I portavoce di poste italiane hanno preso atto dell’autorevole richiesta e si sono impegnati a riportare al livello nazionale, l’istanza. La Dott.ssa Cocuzza ha richiesto altresì tempi brevi per la risposta che dovrebbe giungere entro il prossimo martedì 30 luglio. L’avanzamento del tavolo ha aperto uno spiraglio per questi 19 lavoratori che fino ad ieri appartenevano al mondo del lavoro e che, erano, quasi dipendenti di Poste Italiane, ma solo di serie B.

 

Come O.S., attenderemo la fine del mese, per ascoltare la risposta che Poste Italiane produrrà sul tema, ma non ci rassegneremo all’idea, che i lavoratori debbano pagare per le scelte di risparmio che Poste Italiane ha messo in campo nel nostro territorio."

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http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=14601&id_rub=58

 

Intossicate cinque postine, la Cgil chiede di trasferire le lavoratrici

giovedì 1 agosto 2013

 

Ricoverate al pronto soccorso le addette del Centro Postale Operativo di via Vecchia Lequile a Lecce. Il sindacato valuta la possibilità di presentare un esposto in Procura.

 

Cinque lavoratrici sono state ricoverate al Pronto Soccorso di Lecce per intossicazione provocata da esalazione di solventi acrilici. L’incresciosa situazione, denuncia la Slc Cgil Lecce, si è verificata questa mattina negli uffici del Centro Postale Operativo sito in via Vecchia Lequile a Lecce. “Una situazione -spiega il sindacalista Salvatore Labriola- a causa della quale abbiamo dovuto richiedere l’intervento dello Spesal. Nelle prime ore del mattino di oggi, prima dell’ingresso delle dipendenti, sono stati effettuati dei lavori di pitturazione dei pavimenti: attualmente infatti Poste Italiane ha cantierizzato la sede del Cpo per adeguarla alla nuova collocazione logistica degli uffici della Filiale. È evidente che la scelta di non trasferire le lavorazioni nel periodo in cui è in attività il cantiere sta producendo gravi ripercussioni sui lavoratori”.

 

I medici del Pronto soccorso della Asl di Lecce, dopo aver verificato l’intossicazione, hanno raccomandato alle cinque lavoratrici l’allontanamento dal posto di lavoro fino a che persisteranno queste condizioni di rischio della salute e della sicurezza.

 

“I lavori cantierizzati al Cpo -continua Labriola- hanno però tempi ancora molto lunghi: si prevede che proseguiranno fino alla fine del 2013. Come si può mettere davanti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori (circa 200 dipendenti, tra postini e addetti alla logistica) il risparmio economico? Quale risparmio pensa di fare Poste Italiane in questo modo? Chi paga per la salute delle lavoratrici e per i costi e i disagi provocati dalla sospensione delle attività, come è avvenuto questa mattina? Dinanzi a questa situazione, se l’azienda sceglierà di non spostare le lavorazioni in altro sito, la Slc Cgil e gli RLS valuteranno l’opportunità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica”.

 

 

 

 

http://www.lecceprima.it/cronaca/solventi-acrilici-nel-centro-postale-cinque-dipendenti-finiscono-in-ospedale.html

 

Solventi acrilici nel centro postale: cinque dipendenti finiscono in ospedale

 

Intossicate da esalazioni, alcune postine nel Cpo di via Vecchia Lequile, a Lecce, dopo lavori all'interno, sono state trasportate al Pronto soccorso. Cgil minaccia: "Si trasferiscano lavoratori o presenteremo esposto in Procura"

Redazione 1 agosto 2013

 

LECCE - Intossicate da esalazioni per i solventi acrilici sul posto di lavoro e ricoverate al Pronto soccorso: l'increscioso episodio, denunciato dalla Slc Cgil, è accaduto questa mattina negli uffici del Centro postale operativo, sito in via Vecchia Lequile a Lecce, e che ha causato la richiesta di intervento dello Spesal.

 

Cinque postine, infatti, sono state ricoverate al pronto soccorso dell’ospedale di Lecce per un’intossicazione provocata da esalazione di solventi acrilici. Nelle prime ore del mattino di oggi, prima dell’ingresso delle dipendenti, sono stati effettuati dei lavori di pitturazione dei pavimenti: attualmente infatti Poste Italiane ha cantierizzato la sede del Cpo per adeguarla alla nuova collocazione logistica degli uffici della Filiale.

 

"È evidente - chiarisce il sindacalista Salvatore Labriola - che la scelta di non trasferire le lavorazioni nel periodo in cui è in attività il cantiere sta producendo gravi ripercussioni sui lavoratori. Avendo certificato l’intossicazione, i medici del Pronto soccorso della Asl di Lecce hanno raccomandato alle cinque lavoratrice l’allontanamento dal posto di lavoro fino a che persisteranno queste condizioni di rischio della salute e della sicurezza".

 

I lavori cantierizzati al Cpo hanno però tempi ancora molto lunghi: si prevede che proseguiranno fino alla fine del 2013. "Come si può mettere davanti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori (circa 200 dipendenti, tra postini e addetti alla logistica) - si chiede Labriola - il risparmio economico? Quale risparmio pensa di fare Poste Italiane in questo modo? Chi paga per la salute delle lavoratrici e per i costi e i disagi provocati dalla sospensione delle attività, come è avvenuto questa mattina?".

 

"Dinanzi a questa situazione - precisa Labriola -, se l’azienda sceglierà di non spostare le lavorazioni in altro sito, la Slc Cgil e gli Rls valuteranno l’opportunità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica".

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http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Cdp-utile-netto-semestre-731-milioni-raccolta-postale/01-08-2013/1-A_007991232.shtml

 

Cdp: utile netto semestre a 1.731 milioni (+19%); +1% raccolta postale

-30% margine interesse; via libera scissione Fintecna Imm

 

Roma, 01 ago - Cdp archivia il primo semestre con un utile netto di 1.731 milioni in aumento del 19% rispetto allo scorso anno. Il margine di intermediazione cresce a 2.110 milioni mentre il margine di interesse cala del 30% a 1.512 milioni ed e' l'effetto, spiega Cassa spa in una nota, di una contrazione del rendimento degli impieghi superiore al costo della raccolta. La raccolta postale, pari a 236,3 miliardi e' cresciuta dell'1% rispetto allo scorso anno mentre la raccolta complessiva e' cresciuta del 5% rispetto alla fine del 2012 a 296 miliardi. Il cda che ha esaminato la semestrale ha anche approvato la scissione parziale della controllata Fintecna, mediante assegnazione di parte del patrimonio a Cdp. In particolare, come anticipato da Radiocor, si tratta delle partecipazione in Fintecna Immobiliare alla quale si aggiunge anche Quadrante. Ggz 01-08-13 10:53:35 (0218)IMM 5

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http://www.oksiena.it/brevi/tares-ritardi-postali-nella-consegna-30089.html

 

TARES: RITARDI POSTALI NELLA CONSEGNA

News 31-07-2013

 

A causa di un disguido nella distribuzione postale, la consegna di una parte degli avvisi di pagamento per la Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) ha subito dei ritardi in alcuni dei Comuni in cui il servizio di riscossione è affidato a Sienambiente ( Abbadia San Salvatore, Asciano, Buonconvento, Casole d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Chianciano Terme, Chiusi, Colle di Val d'Elsa, Montalcino, Montepulciano, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Pienza, Radicofani, Rapolano Terme, San Gimignano, San Quirico d'Orcia, Sinalunga,  Sovicille, Torrita di Siena, Trequanda) .

 

A fronte di questo disservizio, peraltro non imputabile all’operato della società, Sienambiente comunica agli utenti di questi Comuni che per i pagamenti effettuati entro il mese di agosto non è prevista l’applicazione di sanzioni e interessi di mora. Per gli utenti del comune di Montepulciano il pagamento senza l’applicazione di oneri aggiuntivi potrà avvenire entro il 15 settembre.

 

Si ricorda che nei Comuni in cui i servizi di riscossione sono gestiti da Sienambiente  è presente uno sportello al pubblico per ritirare, compilare e presentare i moduli, per effettuare nuove denunce, variazioni, cessazioni, domande di riduzione e di rimborso, e per chiedere informazioni sul nuovo tributo. Tutti gli orari di apertura degli sportelli sono consultabili nella sezione Tares del sito web www.sienambiente.it oppure al numero verde 800127484.

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http://www.leccenews24.it/articoli/politica/2013/07/30/189012/disservizi-postali-nel-salento-bellanova-e-capone-interrogano-zanonato.html

 

Disservizi postali nel Salento, Bellanova e Capone interrogano Zanonato

30 luglio 2013

 

Lecce. In un’interrogazione al Ministro Zanonato, i deputati Pd Bellanova e Capone esortano il Govermo a chiedere all’azienda qualità ed efficienza nei servizi di recapito.

 

 

I disservizi postali sul territorio salentino non sono una novità: lo sa bene la deputata del pd, Teresa Bellanova che, nel corso della precedente legislatura, ha più volte portato la questione all’attenzione del Governo. Oggi Teresa Bellanova e Salvatore Capone ritornano sull’argomento con una interrogazione indirizzata al Ministero dello Sviluppo Economico, per chiedere al Ministro Zanonato se non sia necessario “esortare l’azienda Poste Italiane a coprire il fabbisogno degli addetti al recapito negli uffici postali della provincia di Lecce, garantendo ai cittadini l’efficienza del servizio, attraverso una opportuna politica occupazionale che tenda ad azzerare i numerosi disagi a carico degli stessi e degli operatori di Poste Italiane”.

 

L’interrogazione parte dalla notizia del disagio subito dai cittadini del comune di Calimera e dagli stessi operatori di poste italiane, spesso oggetto di numerose tensioni a causa dell’inefficienza del servizio di recapito postale. I due parlamentari sottolineano la penalizzazione subita dal territorio salentino, dopo l’ultimo accordo nazionale che ha soppresso ben 45 zone di recapito sul territorio e dato avvio ad una serie di accorpamenti di fatto insufficienti rispetto alle esigenze territoriali. Le criticità maggiori, evidenziano la Bellanova e Capone, si acuiscono proprio durante il periodo estivo quando, con le ferie, l’organico diminuisce e Poste Italiane non ha previsto o provveduto ad alcuna assunzione. Da qui l’esigenza di portare la questione, oramai purtroppo ciclica, sui tavoli romani per evitare la forte penalizzazione del territorio salentino e per chiedere che Poste Italiane affronti per tempo la riorganizzazione dei servizi interni nei periodi di ferie evitando di scaricare inefficienze e mancanze su cittadini e lavoratori.

 

 

Administrator Leccenews24

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http://www.valdichianaoggi.it/comunicati/dai-comuni/monte-san-savino-il-comune-denuncia-i-disservizi-di-poste-italiane-nelle-riscossione-della-tares-71011090.html

 

Mercoledì 31 Luglio 2013 11:44

L'Amministrazione: "Evidente e gravoso danno di immagine al Comune, nonchè danno patrimoniale"

Monte San Savino: il Comune denuncia il disservizio di Poste Italiane nella riscossione della Tares

Scritto da  Comune di Monte San Savino

 

Il Comune di Monte San Savino evidenzia la grave situazione di disagio che l'amministrazione sta vivendo nei confronti dei propri utenti in conseguenza del disservizio provocato da Poste Italiane per la riscossione della Tares. Un disagio che ha inizio dal disguido afferente la ritardata consegna dei bollettini di pagamento della Tares (consegna più volte sollecitata dagli uffici comunali e per il quale disguido sono state presentate da Poste Italiane scuse senza però alcuna indicazione circa la motivazione tecnica sull'accaduto) e che è proseguito in questi recenti giorni con l'ulteriore grave problema degli stessi bollettini elaborati da Poste Italiane medesime, ma che sembrano non essere pagabili presso gli stessi uffici postali.

 

In conseguenza di ciò gli uffici del Comune sono stati letteralmente invasi da utenti arrabbiati e subissati da telefonate di richiesta di spiegazioni per il ritardo della consegna (che ad oggi non sembra essere conclusa nonostante la scadenza del pagamento della prima rata sia stata fissata al 31/07/2013) e per l'impossibilità di pagare tempestivamente il tributo presso gli Uffici postali. Ne è, quindi, emerso un quadro complessivo di inefficienza, incapacità gestionale e mancanza di professionalità nella cura della cosa pubblica, al quale ne consegue un evidente e gravoso danno di immagine dell'amministrazione comunale, nonché un danno patrimoniale da quantificare in relazione ai ritardi nella riscossione del tributo. In un contesto caratterizzato da forte disagio della popolazione tale vicenda inasprisce i rapporti dell'amministrazione comunale (che non ha nessuna colpa in merito) con la propria utenza, che non solo riceve "all'ultimo minuto" un bollettino di pagamento ma successivamente si vede rifiutare lo stesso, perché "impagabile". Alla luce dei problemi sopra evidenziati, del disagio che l'amministrazione comunale sta vivendo e cercando di fronteggiare, il Comune savinese ha chiesto a Poste italiane una risposta concreta dell'accaduto, al fine di poter dare spiegazioni plausibili all'utenza, nonché di voler provvedere quanto prima a ripristinare il servizio mediante l'attivazione di soluzioni efficaci e tempestive. L'Amministrazione comunale si riserva, inoltre, di intraprendere eventuali azioni risarcitorie sia per danno di immagine che per danno finanziario provocato dai suddetti disservizi.

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Data:4-8-2013

 

http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=5574443&Data=20130804&CodSigla=PG&TestoRicercaUrl=poste

 

FAVARO I 107 residenti avrebbero dovuto lasciare il complesso di via Monte Celo entro fine luglio

Casa-albergo, niente sfratti

Lo stabile è tornato in possesso delle Poste, che hanno rassicurato gli inquilini

 

Domenica 4 Agosto 2013,

C'è molto ottimismo sul buon esito della vicenda della casa albergo di Favaro. Dal 1. agosto lo stabile di Via Monte Celo è tornato nelle mani di Europa Gestioni Immobiliari del Gruppo Poste Italiane, ma il tanto temuto allontanamento forzato degli inquilini non è fortunatamente avvenuto.

      Secondo quanto Gest.a Srl, la società che ha avuto fino all'altro ieri in gestione la casa albergo, aveva comunicato a metà dello scorso mese ai 107 inquilini, la casa albergo avrebbe dovuto essere totalmente liberata entro il 31 luglio, ovvero al passaggio di mano tra il vecchio gestore e la proprietà di Poste Italiane. Cosa che ha provocato, inevitabilmente, parecchia tensione tra gli occupanti nelle settimane scorse, anche perché non sarebbe stato assolutamente facile per gli inquilini trovare una nuova sistemazione in così breve tempo.

      Da notare, tra l'altro, che all'interno della casa albergo ci sono nuclei familiari con minori, persone con handicap e altre collocate dall'assessorato alle Politiche sociali per far fronte ai casi più delicati di emergenza abitativa. Il «passaggio» è, invece, avvenuto e ognuno, per fortuna, è rimasto al proprio posto, anzi, sono giunte addirittura notizie che hanno riportato una certa serenità sia tra gli inquilini che nelle sedi istituzionali.

      Poste Italiane ha, infatti, scritto all'assessore alla casa Bruno Filippini, al presidente della Municipalità di Favaro Ezio Ordigoni e per conoscenza al Prefetto Domenico Cuttaia, dicendo che «al fine di scongiurare un eventuale pericolo che si verifichino situazioni critiche per l'ordine pubblico derivanti dall'interruzione dei servizi al fabbricato dovuti al passaggio di consegne, la scrivente sta provvedendo ad attivare tutte le azioni necessarie alla ripresa in possesso dell'edificio. In particolare - prosegue la lettera - si provvederà all'attivazione di un servizio di vigilanza, al censimento degli occupanti, alla voltura delle utenze in capo alla proprietà, alla verifica del buon funzionamento degli impianti e all'esecuzione di eventuali interventi edili e di messa in sicurezza».

      «Tutto ciò non può che infondere ottimismo - ha commentato il presidente della Municipalità Ordigoni - e della piega positiva che sta prendendo la vicenda si deve dare merito al comitato degli inquilini, ma anche all'amministrazione comunale e alla nostra municipalità». «Una conferma definitiva che rimarremo nei nostri alloggi ancora non c'è - ha aggiunto Salvo Di Francesco, responsabile del comitato inquilini della casa albergo - ma gli avvenimenti degli ultimi giorni e soprattutto la lettera d'impegno inviata da Poste Italiane, ci fanno ben sperare sul buon esito di questa vicenda».

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Data:4-8-2013

 

http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=5574556&Data=20130804&CodSigla=PG&TestoRicercaUrl=poste

 

«Sospendete la chiusura estiva delle Poste di Olmo»

Martellago. Il consigliere Bernardi: «5mila persone non possono rimanere senza ufficio due giorni la settimana»

Domenica 4 Agosto 2013,

 

Sta destando proteste a Olmo la chiusura estiva dell'ufficio postale di via Chiesa il venerdì e sabato, e il consigliere della civica «Un Comune per tutti» Moreno Bernardi ha presentato un'interpellanza al sindaco. Come spiegano dalle Poste, la riduzione d'orario, che riguarda in tutto una decina di uffici in provincia e che resterà in vigore per tutto il periodo estivo (a settembre si tornerà all'apertura consueta da lunedì a sabato), è stata decisa sia per una riduzione del carico di attività sia per la gestione delle ferie del personale. Un provvedimento che però non è stato affatto gradito dagli abitanti e che viene contestato da Bernardi, il quale nel 1992, quand'era assessore ai Lavori Pubblici, fu tra gli artefici dell'apertura dell'ufficio postale di Olmo inaugurato dall'allora ministro alle Telecomunicazioni Pagani. «Capisco parlassimo di un paese di poche anime, ma Olmo ormai conta oltre 5mila abitanti e non può essere privato due giorni la settimana di un servizio pubblico. La chiusura sta causando pesanti disagi, specie tra gli anziani costretti a fare tre km per recarsi all'ufficio postale di Maerne» lamenta Bernardi, che ha chiesto al sindaco Barbiero un intervento presso Poste Italiane per ripristinare il servizio anche nei due giorni in cui è sospeso.

     

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http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=5566034&Data=20130804&CodSigla=PG&TestoRicercaUrl=poste

 

SAN MARTINO DI CAMPAGNA

Poste, anche la Regione cerca privati per riaprire

Giovedì 1 Agosto 2013,

 

AVIANO - (lp) A distanza di ormai otto mesi dalla chiusura dell'Ufficio postale di San Martino di Campagna, su esplicita richiesta dei rappresentanti degli utenti e abitanti della frazione, il sindaco di Aviano il prossimo 6 agosto aggiornerà i sanmartinesi sullo stato della situazione. Secondo il comitato spontaneo che si è costituito, «il venir meno dei servizi resi dall'Ufficio Postale di San Martino di Campagna ha arrecato gravi disagi, specialmente nelle fasce più anziane della popolazione che usufruivano dell'ufficio anche (e soprattutto) per gestire la propria pensione, dovendo oggi sobbarcarsi trasferte o delegare altri».

      I cittadini rammentano che nessuna mediazione vi è stata tra Comune e Poste spa, «neanche con gli auspici della Prefettura, cui si erano rivolti i rappresentanti della popolazione, in particolare Dusolina Marcolin e Michele De Cesco per, quantomeno, tenere aperto l'ufficio sino a diversa soluzione». All'ordine del giorno dell'incontro, che si terrà il prossimo 6 agosto alle 20.30 presso la casa Maestra Lina, e cui ha assicurato la presenza anche l'assessore regionale Paolo Panontin, l'esito dei contatti con i soggetti privati cui il Comune si è rivolto per un ripristino dei servizi.

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Data:4-8-2013

 

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/lavori-in-ufficio-5-postine-intossicate-no641698

 

Lavori in ufficio

5 postine intossicate

 

LECCE – Cinque postine sono state trasportate al Pronto soccorso dell’ospedale di Lecce per un’intossicazione causata da esalazione di solventi acrilici utilizzati, secondo quanto ha riferito il sindacato Slc Cgil, per lavori di pitturazione effettuati stamani negli uffici del Cpo (Centro postale operativo) di via Vecchia Lequile. I rappresentanti del sindacato – che ha richiesto l'intervento dello Spesal – hanno denunciato “l'incresciosa situazione: prima dell’ingresso delle dipendenti, sono stati effettuati dei lavori di pitturazione dei pavimenti”. Dopo la certificazione dell’intossicazione, “i medici del Pronto soccorso – spiega il segretario della Slc Cgil di Lecce, Salvatore Labriola – hanno raccomandato alle cinque lavoratrici l'allontanamento dal posto di lavoro fino a che persisteranno queste condizioni di rischio della salute e della sicurezza”. Secondo il Slc, “e evidente che la scelta di non trasferire le lavorazioni, nel periodo in cui è in attività il cantiere, sta producendo gravi ripercussioni sui lavoratori”. Se “l'azienda sceglierà di non spostare le lavorazioni in altro sito, la Slc Cgil e gli Rls – ha concluso Labriola – valuteranno l'opportunità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica”.

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Data:5-8-2013

 

http://www.marchenotizie.it/nota-della-cgil-riguardo-sui-servizi-postali-in-appalto-nelle-marche/2013/08/05/80017/

 

NOTA DELLA CGIL RIGUARDO SUI SERVIZI POSTALI IN APPALTO NELLE MARCHE

5 agosto 2013 16:33

 

 

cgil_bandiereANCONA. 5 AGO. Riceviamo e pubblichiamo nota della CGIL che riporta alcune riflessioni sull’impatto della cessione in appalto di alcuni servizi delle poste nelle Marche.

 

“Il nuovo assetto organizzativo di Poste Italiane SpA legato ai servizi postali sta facendo registrare ricadute sempre più pesanti tra il personale degli appalti, già messi a dura prova con le ultime riorganizzazioni.

 

Nei lotti dei trasporti postali aggiudicati stiamo assistendo in tutta Italia ad un lento stillicidio di tagli di ore di lavoro che impattano sui livelli occupazionali.

 

I lavoratori degli appalti si vedono ridurre ulteriormente le ore di servizo già limitate dai contratti part time con cui sono assunti, come il caso di Ascoli Piceno, fino a vedere minacciato il proprio posto di lavoro dal licenziamento.

 

Nelle Marche tutto ciò rischia di provocare decine di licenziamenti.

 

Nonostante infatti le rassicurazioni di Poste Italiane sulla non riduzione di servizi, nella  zona di Ascoli Piceno sono state tagliate più di 8 ore giornaliere di servizio con la conseguenza  che la ditta appaltatrice ha individuato 2 esuberi, a Pesaro e Ancona si delinea altrettanto che si aggiunge ad una consistente riduzione dell’orario per i rimanenti  lavoratori, che oltretutto non hanno la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali.

 

In un periodo di crisi come quello attuale, non potendo i lavoratori interessati essere ricollocati dalla ditta appaltatrice la SLC CGIL Marche  ritiene che la responsabilità principale ricada proprio su Poste Italiane SpA . SLC-CGIL chiede all’Azienda Poste, come è nelle sue concrete possibilità, un intervento immediato per la riassegnazione dei servizi aggiuntivi alle ditte appaltatrici al fine di mantenere i livelli occupazionali. SLC-CGIL sta chiedendo incontri, a partire da Ascoli Piceno con i Prefetti al fine di scongiurare queste perdite di posti di lavori che metterebbe intere famiglie al lastrico. La decisione è frutto anche della valutazione del bilancio che rende Poste Italiane azienda contro tendenza nel panorama generale, avendo dichiarato ancora nel 2012 1 mld e 32 mln di euro di utile, azienda quindi in grado di esercitare in maniera fattiva la responsabilità sociale di impresa”.

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Data:5-8-2013

 

http://fuorigrotta.napolitoday.it/bagnoli/posta-bagnoli-rifiuti-bancomat.html

 

Poste di Bagnoli, la discarica accanto al Bancomat

 

Lo sportello elettronico dell'ufficio di via Ascanio è da cinque giorni inservibile per il cattivo odore: un contenitore dell'indifferenziata a meno di un metro, stracolmo, è stato abbandonato al sole

Emiliano Dario Esposito 5 agosto 2013

 

Un contenitore per i rifiuti indifferenziati, a meno di un metro dal Bancomat dell'ufficio postale. Niente di strano, se la spazzatura venisse raccolta.

La denuncia è di alcuni cittadini di Bagnoli: sono cinque giorni che quel contenitore non viene svuotato, e lo sportello automatico dell'ufficio postale di via Ascanio è inservibile. Il cattivo odore, ancora più accentuato date le altissime temperature di questi giorni, è davvero insopportabile.

 

C'è di più. Stamane (intorno alle 10), mentre all'esterno dell'edificio in molti erano in attesa che il servizio dell'ufficio postale venisse ripristinato – mancava il denaro – un operatore dell'Asìa si è avvicinato con il suo camion al contenitore, ma una volta accortosi che non c'era possibilità di parcheggiare è andato via senza raccogliere la spazzatura.

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http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130805-poste-piazzoni-interrogazioni-per-tutelare-lavoratori-e-utenti

 

Lunedì 05 Agosto 2013 11:54

POSTE: PIAZZONI, INTERROGAZIONI PER TUTELARE LAVORATORI E UTENTI

Scritto da  com/sdb

 

(AGENPARL) - Roma, 05 ago - “Lavoratori e utenti di Poste Italiane S.p.A. vanno tutelati: per questo con Nazzareno Pilozzi abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare al Ministeri dell'Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico e del Lavoro. I tagli costanti messi in atto dalla società delle poste dal 2006 a oggi hanno azzerato il turnover e messo in gravi difficoltà i lavoratori rimasti, i quali, dal 1 agosto, hanno cominciato una dura protesta che li vedrà astenersi da tutte le prestazioni straordinarie. La situazione è disastrosa, i disagi innumerevoli in tutto il Paese: 6.000 portalettere si vedranno ben presto privati delle loro funzioni, saranno prepensionati, ricollocati o posti in mobilità. Di questi, 500 nella sola Regione Lazio. A coloro che resteranno saranno assegnati turni extra, causati dall'accorpamento di diverse zone di recapito e dalle ferie estive durante le quali si farà più pressante il problema della carenza di organico. Gli effetti di questi tragici tagli sono già visibili e si acuiranno nei prossimi giorni, soprattutto nelle province e in periferia: corrispondenza ferma nei punti di giacenza, raccomandate non recapitate, consegna a giorni alterni, stop completo del servizio. Le promesse di un'azienda che opera tagli nei mesi estivi per occultare una situazione tanto critica non bastano più. I lavoratori hanno bisogno di sapere in maniera certa come i ministeri che controllano al 100% il capitale della società Poste Italiane intendano agire per garantire livelli occupazionali idonei a garantire un servizio puntuale ai cittadini e, contemporaneamente, orari di lavoro dignitosi per i portalettere. Facendoci portatori delle loro istanze, questo abbiamo chiesto nella nostra interrogazione. Ci aspettiamo una risposta al più presto”. E' quanto scrive in una nota la deputata Ileana Piazzoni di Sel annunciando un'interrogazione parlamentare.

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http://www.corrieredinovara.it/it/web/telegramma-lo-storico-mezzo-si-evolve-e-viaggia-tramite-smartphone-18438/sez/novara-citta

 

Telegramma: lo storico mezzo si evolve e viaggia tramite smartphone

04-08-2013

Nel Novarese sono 20mila i telegrammi recapitati nel primo semestre 2013

 

NOVARA - Mentre dagli Stati Uniti all’India le aziende postali hanno deciso di dismettere il servizio, gli italiani sono ancora molto affezionati all’utilizzo del telegramma con ben 9,1 milioni di invii nel 2012 e 4,1 milioni nel solo primo semestre 2013.

 

Nell’epoca di Internet e della posta elettronica il telegramma si conferma un mezzo di comunicazione ancora molto richiesto in provincia di Novara con 20mila telegrammi recapitati nel primo semestre 2013 di cui 1.800 accettati tramite il canale web www.poste.it.

 

Il tradizionale telegramma, che sempre si è adeguato alle mutate esigenze dei tempi, approda oggi così anche nella AppPosteMobile iniziando uno nuovo viaggio tramite lo smartphone.

 

Poste Italiane ha infatti scelto di ampliare i canali di accettazione: dallo sportello postale, al call center o al sito internet fino allo smartphone. Con la nuova app PosteMobile, disponibile gratuitamente per Android e iOs o attraverso il portaleWAP di PosteMobile, da oggi è infatti possibile inviare un telegramma direttamente dal proprio telefono cellulare sia in Italia che all’estero.

 

Se un tempo il telegramma si usava prevalentemente per affari, oggi in 7 casi su 10 è una comunicazione privata: resta il mezzo più diffuso per condoglianze e per ringraziamenti o congratulazioni formali. Il telegramma è inoltre utilizzato per ogni comunicazione che richieda una certificazione poiché Poste Italiane conserva il testo del telegramma, completo di mittente, destinatario, data e ora di accettazione e recapito. Per questo motivo il telegramma viene  ancora utilizzato per comunicare assunzioni di lavoro, recuperare crediti, udienze in tribunale o altre notifiche, e nel mondo della scuola per notificare risultati agli studenti e convocazioni per supplenze.

 

Redazione online

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http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=14636&id_rub=58

 

Intossicazione al Centro Postale Operativo, il Pd interroga il Governo

sabato 3 agosto 2013

 

Bellanova e Capone:  “Poste Italiane individui con urgenza una soluzione per le lavoratrici e i lavoratori del CPO di Lecce, tutelando prioritariamente la salute dei dipendenti”.

 

I parlamentari pd Teresa Bellanova e Salvatore Capone hanno presentato un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vicenda delle cinque lavoratrici leccesi, intossicate per esalazione  da solventi acrilici in seguito ai lavori di adeguamento effettuati nel Centro Postale Operativo in via Lequile a Lecce.

 

“Secondo quanto riportato dagli organi di stampa -si legge nell’interrogazione- cinque postine avrebbero fatto ricorso alle cure dei medici di pronto soccorso per una intossicazione da esalazioni di solventi acrilici. Lavoratrici occupate presso il Centro Postale Operativo in via Lequile a Lecce, che conta circa duecento dipendenti e soggetto da tempo a lavori per l’adeguamento alla nuova collocazione logistica degli uffici della filiale”.

 

Sottolineando come anche dai medici di Pronto soccorso sia stato raccomandato alle cinque lavoratrici di evitare la permanenza nel luogo di lavoro “fino a che persisteranno queste condizioni di rischio della salute e della sicurezza”, i due parlamentari ricordano la trattativa tra Organizzazioni Sindacali e Azienda per evitare il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori nel corso dei lavori di ristrutturazione necessari alla sede di via Lequile, con la proposta sindacale accolta negativamente dall’azienda “per una questione di costi elevati. Adesso bisogna esortare l’azienda Poste Italiane a trovare una rapida soluzione per il CPO di Lecce che ponga come priorità primaria la tutela della salute delle lavoratrici e dei  lavoratori”.

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Data:5-8-2013

 

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/laquila-ufficio-postale-fermo-per-ore-e-ore-cittadini-infuriati/525183-4/

 

L'AQUILA: UFFICIO POSTALE FERMO PER ORE E ORE, CITTADINI INFURIATI

 

L'AQUILA - Un gruppo di cittadini aquilani inferociti protesta per i disservizi presso l'ufficio postale della frazione di Bazzano, con un decine di persone costrette ad aspettare per oltre due ore che si sloccassero i terminali impaludati.

 

Lo stesso è accaduto venerdì, visto che nell'ufficio si lavora a giorni alterni, non esiste un ufficio reclami e l'unico che alcuni più rabbiosi degli altri sono riusciti a contattare è stato "un responsabile che ha detto che non puo fare nulla perché dipende da Telecom".

 

"La sintesi è un ufficio aperto a giorni alterni funzionante una o due ore a settimana - sbottano i cittadini - Oggi c'era anche un cardipatico ottantenne in attesa da questa mattina". (alb.or.)

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Data:5-8-2013

 

http://www.corriereirpinia.it/printart.php?art_id=38413

 

CON L’ARRIVO DEI TURISTI CRESCONO I DISAGI ALL’UFFICIO DI VIA PETRILE

Poste in tilt a San’Angelo

 

I cittadini hanno chiesto da tempo l’intervento della direzione regionale e del sindaco

 

S.Angelo dei Lombardi | 05/08/2013

 

SANT’ANGELO DEI LOMBARDI - Ci siamo già dovuti occupare degli enormi disagi ai quali vanno incontro gli utenti nell’ufficio postale di Sant’Angelo dei Lombardi a causa della mancanza di personale agli sportelli.

Le denunce che erano giunte al nostro giornale e di cui abbiamo dato conto nei giorni scorsi riferivano di situazioni assurde: centinaia di persone in fila, sedie tutte occupate e disabili in piedi in una sala affollata al limite della capienza, dipendenti dei tanti uffici sovracomunali presenti a Sant’Angelo che lamentavano il fatto di essere usciti per una banalissima operazione e di essere ancora lì dopo quasi tre ore, il caldo soffocante che non lasciava respirare, anziani seduti sugli scalini fuori dell’ufficio, ecc. E poi impiegati stressati e, non per colpa loro, sgarbati con gli utenti che in orario solo mattutino (l’apertura pomeridiana è sospesa fino ai primi di settembre) debbono far fronte a turni di lavoro massacranti.

A fronte di tutto questo ci si sarebbe atteso che la direzione regionale di Poste Italiane avrebbe preso qualche decisione per rimuovere le pressanti e documentate lamentele dei cittadini. Invece niente di tutto questo.

Anzi, i disagi e i disservizi dell’ufficio di via Petrile sono oltremodo aumentati. Infatti, i normali flussi agli sportelli si sono accresciuti con l’arrivo dei tantissimi turisti che in questo periodo affollano Sant’Angelo dei Lombardi e anche con la presenza di molti utenti dei paesi vicini, come Rocca S. Felice, dove l’ufficio postate è stato addirittura chiuso “per ferie”. Inaudito. «Trattati peggio delle bestie», si lamenta una signora con un bambino piccolo in braccio.

E di rincalzo arriva il commento di un signore con le stampelle: «Ma i vecchi e gli ammalati non dovrebbero avere la precedenza?».

E Luigi minaccia di chiudere il conto che ha alle Poste e di spostare i suoi risparmi in una banca: «Se non riesco a prendere nemmeno la pensione, meglio avere il conto alla banca». Frattanto il brusio in sala aumenta di tono per il caldo, l’insofferenza e le lungaggini di operazioni che solo un mese fa avrebbero richiesto tempi assai più contenuti; brontolio che al di là degli sportelli viene aspramente rimproverato con la minaccia di fare uscire fuori le persone per farle entrare una alla volta! In via

Petrile, intanto, il traffico automobilistico è andato in tilt e non bastano due vigili a rimettere ordine nel caos di macchine parcheggiate in seconda fila, di altre che non trovano dove sostare e di automobilisti che rallentano per evitare di investire pedoni distratti. «È così da giorni, ormai – rivela uno dei due agenti della polizia urbana – dalle otto di mattina fino a dopo le tredici c’è questo caos.

E intanto abbiamo lasciato altre zone per presidiare via Petrile». Una situazione incresciosa che, con ironia, fa dire a Michele: «Ma i vigili li hanno assunti alle poste? Stanno sempre lì».

Degli incredibili disagi che ormai da settimane si stanno registrando all’ufficio postale è stata investita l’amministrazione comunale, perché faccia sentire la sua voce presso le competenti strutture direzionali di Poste Italiane.

E sono molti che auspicano un autorevole e duro intervento del sindaco, perché il mese di agosto si sta rivelando un’autentica tortura sia per i cittadini residenti che per quanti, e sono davvero numerosi quest’anno, sono arrivati a Sant’Angelo per passarvi le ferie.

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http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=5562638&Data=20130804&CodSigla=PG&TestoRicercaUrl=poste

 

MIRANO

Il sindaco scrive alle Poste: «Riaprite l’ufficio di Scaltenigo»

Mercoledì 31 Luglio 2013,

 

«La chiusura dell'ufficio postale di Scaltenigo sta provocando molti disagi alla popolazione anziana e un sovraffollamento allo sportello di Mirano. Petizioni e manifestazioni dei comitati non sono serviti, da Poste Italiane non è pervenuto alcun segnale. Chiediamo di dedicare almeno uno sportello a questo basilare servizio». Le lamentele dei residenti non si placano e così ieri il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello ha inviato una lettera all'azienda postale per affrontare concretamente la problematica che si trascina dal luglio 2011: l'ufficio postale di Scaltenigo è stato trasformato in uno sportello destinato solo alle imprese provocando fin da subito la rabbia della gente, soprattutto degli anziani costretti ad andare a Mirano a ritirare la pensione senza nemmeno poter contare su un trasporto pubblico adeguato. Il comitato cittadina «Viabilità Sicura» fa poi notare come la chiusura dello sportello abbia comportato pure un netto calo della clientela nelle attività commerciali limitrofe, visto che a Scaltenigo arrivavano pure residenti delle altre frazioni. Ora il sindaco alza dunque la voce: «Il disagio si riscontra soprattutto in quella fascia di popolazione che ha difficoltà di spostamento - scrive Pavanello nella lettera destinata a Cosimo Andriolo, referente Mercato Privato di Poste Italiane per l'area del Nordest -. Il confluire dei cittadini delle frazioni a Mirano provoca un sovraffollamento di quella struttura che spesso non è in grado di fornire un servizio adeguato rispetto a tale considerevole domanda. Il fatto che questa non risulti una scelta vincente trova conferma nello scarso afflusso di clienti gestito quotidianamente dall'ufficio di Scaltenigo - prosegue il sindaco -. I cittadini non capiscono perché una tale struttura che ha mantenuto all'incirca lo stesso numero di dipendenti non possa offrire ad un'ampia fetta di popolazione un servizio così basilare». (g.pip.)

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http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=5559773&Data=20130804&CodSigla=PG&TestoRicercaUrl=poste

 

TASSA SU RIFIUTI E SERVIZI

Pagamento della prima rata:

Musile e Noventa rinviano

Martedì 30 Luglio 2013,

 

MUSILE - NOVENTA - Rinviata la scadenza del pagamento della prima rata della Tares, la tassa dei rifiuti e servizi: era stata fissata al 31 luglio, ma sia a Musile che a Noventa è stato deciso di spostarla al 30 agosto. «A causa di un ritardo nella consegna dei bollettini di pagamento da parte delle Poste - spiega Silvia Susanna, assessore al Bilancio di Musile - abbiamo deciso di concedere altri 30 giorni di tempo per evitare che la consegna di avvisi di pagamento troppo a ridosso della scadenza o, peggio, oltre il termine, privasse i cittadini di un giusto preavviso, proprio in questo periodo di diffusa crisi economica». Anche a Noventa si è verificata la stessa situazione, con i bollettini della Tares che stanno arrivando in questi giorni, a ridosso del termine. «I pagamenti potranno essere effettuati entro i successivi 30 giorni, senza l'applicazione di alcuna sanzione» precisa l'assessore al Bilancio Giampietro Perissinotto. (E.Fur.)

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